PLINIO :: Historia Naturalis - Liber XXXVII |
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Ut nihil instituto operi desit, gemmae supersunt et in artum coacta rerum naturae maiestas, multis nulla parte mirabilior. tantum tribuunt varietati, coloribus, materia, decori, violare etiam signis, quae causa gemmarum est, quasdam nefas ducentes, aliquas vero extra pretia ulla taxationemque humanarum opum arbitrantes, ut plerisque ad summam absolutamque naturae rerum contemplationem satis sit una aliqua gemma.
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Affinchè nulla manchi all'opera che ho intrapreso, non resta che parlare di gemme: un tema in cui la forza maestosa della natura si manifesta a noi, anche se concentrato in uno spazio limitato, a giudizio di molti, nulla è mostrato in forma più ammirevole. Così grande è il valore che gli uomini attribuiscono alla varietà , ai colori, ai materiali, alle loro strutture , che, in certi casi, considerano alla stregua del sacrilegio, la loro incisione, per farne sigilli, anche se, in realtà è la causa (l'utilità) delle gemme. Altre ancora, sono considerate di valore inestimabile, e non possono essere valutate pari a qualsiasi ricchezza umana, così che, ai più , possa bastare una qualche singola gemma per contemplare la perfezione suprema e assoluta della natura.
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Quae fuerit origo et a quibus initiis in tantum admiratio haec exarserit, diximus quadamtenus in mentione auri anulorumque. fabulae primordium a rupe Caucasi tradunt, Promethei vinculorum interpretatione fatali, primumque saxi eius fragmentum inclusum ferro ac digito circumdatum: hoc fuisse anulum et hoc gemmam. —
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Abbiamo già dichiarato, in una certa misura, quando si parla di oro e di anelli, quale sia stata l'origine e da quali inizi questa ammirazione sia giunta ad essere una passione universale. Il mito ci porta alle Rupi del Caucaso, come conseguenza della fatale spiegazione delle Catene di Prometeo : che per primo egli abbia incastonato nel ferro un frammento di questa pietra , per infilarlo al dito, essendo questi il primo anello ed il primo gioiello conosciuto.
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His initiis cepit auctoritas in tantum amorem elata, ut Polycrati Samio, insularum ac litorum tyranno, felicitatis suae, quam nimiam fatebatur etiam ipse qui felix erat, satis piamenti in unius gemmae voluntario damno videretur, si cum Fortunae volubilitate paria fecisset, planeque ab invidia eius abunde se redimi putaret, si hoc unum doluisset, adsiduo gaudio lassus. ergo provectus navigio in altum anulum mersit.
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Con tali inizi, il valore delle gemme raggiunse livelli elevatissimi, tanto che Policrate, tiranno di Samo, che regnò sull'isola e sulle coste adiacenti, quando si rese conto che la sua fortuna era stata troppo grande, ritenne un'espiazione sufficiente per tutta la felicità di cui godeva, di sacrificare volontariamente una gemma, pensando in tal modo di pareggiare il suo debito con la volubilità della fortuna, e con questo solo rammarico, per tacitare abbondantemente ogni malesorte gli potesse capitare. Stanco della continua prosperità , quindi, si imbarcò su una nave, e, prendendo il mare, lanciò l'anello che indossava tra le onde.
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at illum piscis, eximia magnitudine regi natus, escae vice raptum, ut faceret ostentum, in culina domino rursus fortunae insidiantis manu reddidit.
sardonychem eam gemmam fuisse constat, ostenduntque Romae, si credimus, in Concordiae delubro cornu aureo Augustae dono inclusam et novissimum prope locum praelatis multis optinentem.
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| Tuttavia, accadde che un pesce enorme, degno della mensa di un re, inghiottì il gioiello, come avrebbe fatto con un esca, e poi, come per compiere un presagio funesto, la mano insidiosa della sorte nuovamente la restituì al signore nelle cucine.
Consta che la sua gemma fosse una sardonice, che continua ad essere ostentata a Roma, se ci crediamo, nel Tempio della Concordia incastonata nel corno d'oro dono di Augusto ove è l'ultima tra quelle di basso valore che sono esposte con molte altre possedute.
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Post hunc anulum regis alterius in fama est gemma, Pyrrhi illius, qui adversus Romanos bellum gessit. namque habuisse dicitur achaten, in qua novem Musae et Apollo citharam tenens spectarentur, non arte, sed naturae sponte ita discurrentibus maculis, ut Musis quoque singulis sua redderentur insignia.
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Dopo questo anello, secondo per fama è il gioiello di un altro re, quello di Pirro, che a lungo combattè contro i Romani . In verità si dice che possedesse un'agata, su cui si potevano vedere le nove Muse ed Apollo che suonava la lira, non un'opera d'arte, ma il prodotto spontaneo della Natura, così le venature si disponevano in modo tale che ogni Musa mostrasse la sua propria insegna distintiva.
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nec deinde alia, quae tradatur magnopere, gemmarum claritas exstat apud auctores, praeterquam Ismeniam choraulen multis fulgentibusque uti solitum, comitante fabula vanitatem eius: indicato in Cypro sex aureis smaragdo, ubi erat scalpta Amymone, iussisse numerari et, cum duo relati essent, male, Hercules, factum dixisse, multum enim detractum gemmae dignitati.
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Ne in seguito in alcun modo la fama delle gemme emerge dagli scritti degli autori, che ci hanno tramandato molto,
tranne che Ismenias il flautista era solito fare uso di molte gemme luccicanti, che ha originato un racconto (leggenda) sulla sua vanità: ordinò di comprare a Cipro uno smeraldo valutato sei Aurei, su cui era incisa la figura di Amimone, e quando gli vennero restituiti 2 denari, esclamò - " Sventura, per Ercole, così molto è stato detratto al valore della gemma!"
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hic videtur instituisse, ut omnes musicae artis hac quoque ostentatione censerentur, veluti Dionysodorus, aequalis eius et aemulus, ut sic quoque non par videretur qui tertius eodem tempore inter musicos fuit: Nicomachus enim multas tantum habuisse gemmas traditur, sed nulla peritia electas.
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Sembra essere stato Ismenias a diffondere l'abitudine fra tutti i musicisti di affermare il proprio valore attraverso queste ostentazioni, come Dionisodoro, suo contemporaneo e rivale, imitato il suo esempio, affinchè non si pensasse che fosse inferiore a lui, mentre, in realtà, chi fu il terzo fra i musici del suo tempo: Nicomaco, si dice, possedesse anche un gran numero di gemme, ma scelte con poco gusto.
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Et forte quadam his exemplis initio voluminis oblatis adversus istos, qui sibi hac ostentatione adrogant, ut palam sit eos tibicinum gloria tumere:
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Ma per qualche caso questi esempi sono riportati all'inzio del libro contro codesti, che si arrogano tale millanteria, affinchè manifestamente sia loro ingigantita la fama di flautista .
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Polycratis gemma, quae demonstratur, intacta inlibataque est; Ismeniae aetate multos post annos apparet scalpi etiam smaragdos solitos. confirmat hanc eandem opinionem edictum Alexandri Magni, quo vetuit in hac gemma ab alio se scalpi quam ab Pyrgotele, non dubie clarissimo artis eius. post eum Apollonides et Cronius in gloria fuere quique divi Augusti imaginem simillime expressit, qua postea principes signant, Dioscurides.
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La gemma di Policrate, che è stato dimostrato essere integra ed inviolata; all'epoca di Ismenia, dopo molti anni apparve incisa come era uso per altri Smeraldi (Smaragdos). Tale opinione è confermata da un editto di Alessandro magno, che vietò l'incisione della sua effigie sui sigilli a chiunque non fosse Pirgolete, senza dubbio il più eccelso nella sua arte. Dopo di lui sia Apollonide che Cronio giunsero alla fama, allo stesso modo Dioscuride incise su un sigillo l'immagine del Divino Augusto, che gli imperatori hanno usato successivamente.
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Sulla dictator traditione Iugurthae semper signavit. est apud auctores et Intercatiensem illum, cuius patrem Scipio Aemilianus ex provocatione interfecerat, pugnae effigie eius signasse, volgato Stilonis Praeconini sale, quidnam fuisse facturum, si Scipio a patre eius interemptus fuisset.
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Il dittatore Silla apponeva sempre un sigillo con la resa di Giugurta. Vari Autori attestano che il famoso Intercatiense, il cui padre sfidò Scipione Emiliano e da questi venne ucciso, usasse un sigillo su cui era incisa questa lotta, circostanza divulgata di Stilo Preconino che argutamente si chiedeva, cosa avrebbe fatto se Scipione fosse stato ucciso da suo padre?
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divus Augustus inter initia sphinge signavit. duas in matris anulis eas indiscretae similitudinis invenerat.
altera per bella civilia absente ipso signavere amici epistulas et edicta, quae ratio temporum nomine eius reddi postulabat, non inficeto lepore accipientium, aenigmata adferre eam sphingem. quippe etiam Maecenatis rana per collationes pecuniarum in magno terrore erat. Augustus postea ad devitanda convicia sphingis Alexandri Magni imagine signavit.
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Il defunto imperatore Augusto in un primo momento, apponeva un sigillo con una Sfinge, avendone trovati due perfettamente uguali fra gli anelli di sua madre. Durante la guerra civile, in sua assenza, i suoi amici utilizzarono uno di questi sigilli per sigillare le lettere e gli editti, la cui ratifica a suo nome avrebbe richiesto molto tempo, chi le riceveva con sottile ironia adduceva come scusa che la Sfinge porta sempre con se il Mistero. Senza dubbio anche la rana sul sigillo di Mecenate, incuteva una grande paura, a causa della richiesta di imposte che annunciava. In seguito, per evitare sarcasmi sulla sfinge, Augusto usò un sigillo con l'effigie di Alessandro Magno.
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Gemmas plures primus omnium Romae habuit — quod peregrino appellant nomine dactyliothecam — privignus Sullae Scaurus, diuque nulla alia fuit, donec Pompeius Magnus eam, quae Mithridatis regis fuerat, inter dona in Capitolio dicaret, ut Varro aliique aetatis eius auctores confirmant, multum praelata Scauri. hoc exemplo Caesar dictator sex dactyliothecas in aede Veneris Genetricis consecravit, Marcellus Octavia genitus unam in aede Palatini Apollinis.
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il Primo a possedere a Roma una raccolta di pietre preziose, che porta il nome esotico di "dattilioteca" , è stato Scauro, figliastro di Silla, e a lungo, non vi fu nessun'altra raccolta, finché Pompeo Magno non consacrò quella che fu di del Re Mitridate, fra i doni offerti in Campidoglio, e che Varrone ed altri autori della sua epoca confermano, essere stata molto superiore a quella di Scauro. Seguendo questo esempio il dittatore Cesare consacrò sei dattilioteche nel tempio di Venere Genitrice, e Marcello, figlio di Ottavia, una nel tempio di Apollo Palatino.
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Victoria tamen illa Pompei primum ad margaritas gemmasque mores inclinavit, sicut L. Scipionis et Cn. Manli ad caelatum argentum et vestes Attalicas et triclinia aerata, sicut L. Mummi ad Corinthia et tabulas pictas. id uti planius noscatur, verba ex ipsis Pompei triumphorum actis subiciam.
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Tuttavia questa conquista di Pompeo Magno, per prima diffuse il gusto per le perle e le pietre preziose, come quelle di Lucio Scipione e Cneo Manlio suscitarono l'interesse per l'argento cesellato, le vesti Attaliche e i triclini ornati di bronzo, e quella di Lucio Mummio per i vasi bronzei di Corinto e le tavole dipinte. Per rendere ciò più evidente, qui espongo le parole dallo stesso atto dei trionfi di Pompeo Magno.
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ergo tertio triumpho, quem de piratis, Asia, Ponto gentibusque et regibus in VII volumine operis huius indicatis M. Pisone M. Messala cos. pr. k. Octobres natali suo egit, transtulit alveum cum tesseris lusorium e gemmis duabus latum pedes tres, longum pedes quattuor — ne quis effetas res dubitet nulla gemmarum magnitudine hodie prope ad hanc amplitudinem accedente, in eo fuit luna aurea pondo XXX,
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In occasione del suo terzo trionfo, contro pirati e i re e i popoli dell'Asia e del Ponto, che sono stati già elencati nel libro VII di quest'opera, sotto il consolato di M. Pisone e M. Messala, il giorni prima delle calende di ottobre, anniversario della sua nascita, portò nella sfilata del trionfo, un tavolo da gioco con i suoi pezzi, intarsiato di due pietre dure, tre piedi di larghezza per 4 di lunghezza - né qualcuno dubiti che le risorse si esauriscono, nessuna gemma al giorno d'oggi ha dimensioni prossime a quella, come tali, inoltre si aggiunga che sul bordo v'era una luna di oro massiccio del peso di 30 libre!
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lectos tricliniares tres, vasa ex auro et gemmis abacorum novem, signa aurea tria Minervae, Martis, Apollinis, coronas ex margaritis XXXIII, montem aureum quadratum cum cervis et leonibus et pomis omnis generis circumdata vite aurea, musaeum ex margaritis, in cuius fastigio horologium erat et imago Cn. Pompei e margaritis, illo relicino honore grata, illius probi oris venerandique per cunctas gentes, ficta ex margaritis, ita severitate victa et veriore luxuriae triumpho!
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Tre triclini, vasi d'oro e 9 abachi in pietre dure; tre statue d'oro di Minerva, Marte e Apollo; 33 fili di perle; una montagna d'oro quadrata, con sopra cervi , leoni, e ogni genere di frutta, e circondata da una vite d'oro, ed anche un Museo ornato di perle, con un orologio sulla sommità, C'era anche una effigie di perle dello stesso Pompeo, il suo nobile volto, famoso per la sua fronte alta riconoscente per l'onore , tanto venerata da tutte le genti, fissato in perle, così è più il trionfo dello sfarzo che l'austerità della vittoria !
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numquam profecto inter illos viros durasset cognomen Magni, si prima victoria sic triumphasset! e margaritis, Magne, tam prodiga re et feminis reperta, quae gerere te fas non sit, fieri tuos voltus? sic te pretiosum videri? non ergo illa tua similior est imago, quam Pyrenaei iugis inposuisti?
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Giammai, certamente, fra quegli uomini sarebbe durato il soprannome Magno, se cosi avesse trionfato alla prima vittoria! O Magno , il tuo volto fatto di perle,tanta prodigalità escogitata per le femmine, che a te il diritto romano non avrebbe consentito di portare! E così il tuo valore si doveva apprezzare? Quindi non é più simile a quella tua immagine, quella che avevi eretto sui monti Pirenei?
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grave profecto, foedum probrum erat, ni verius saevum irae deorum ostentum id credi oporteret clareque intellegi posset iam tum illud caput orientis opibus sine reliquo corpore ostentatum. cetera triumphi eius quam virilia!
HS |MM| r. p. data, legatis et quaestoribus, qui oras maris defendissent, HS |M|, militibus singulis HS sena milia.
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Certamente un tale ritratto come questa sia stata non meno di una vera e propria ignominia e vergogna, non eravamo tenuti a vedere in essa un minaccioso presagio della collera degli dei, e per vedere prefigurata in tal modo il momento in cui la testa, ora a pieno carico con il ricchezza d'Oriente, doveva essere visualizzato, separata dal corpo .
Ma per altri aspetti, come si addice davvero l'eroe è stato questo trionfo! Allo stato, ha presentato due mila milioni di sesterzi, al Legati e dei questori, che aveva esercitato la loro per la difesa della costa del mare, ha dato un migliaio di milioni di sesterzi, e per ogni singolo soldato, seimila sesterzi.
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tolerabiliorem tamen causam fecit C. principis, qui super cetera muliebria soccos induebat e margaritis, aut Neronis principis, qui sceptra et personas et cubilia viatoria unionibus construebat. quin immo etiam ius videmur perdidisse corripiendi gemmata potoria et varia supellectilis genera, anulos translucentes. quae enim non luxuria innocentior existimari possit?
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Egli ha reso, tuttavia, relativamente scusabile il Caio Imperatore, 13 che, oltre ad altri beni di lusso Femmine, usati di indossare scarpe ornata di perle, come anche l'imperatore Nerone, che ha usato per ornare la sua scettri con maschere lavorato in perle, e aveva i divani, destinati per i suoi piaceri, ha gli stessi materiali costosi. No, non abbiamo più alcun diritto, sembrerebbe, di censurare l'impiego di bere tazze ornato di pietre preziose, di vari altri articoli di uso quotidiano che sono allo stesso modo arricchito, e di anelli che brillano con gemme: per quello che specie di di lusso ci può essere pensato, che non era più innocente nei suoi risultati di questo da parte di Pompeo?
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Eadem victoria prima in urbem myrrhina invexit, primusque Pompeius capides et pocula ex eo triumpho Capitolino Iovi dicavit. quae protinus ad hominum usum transiere, abacis etiam escariisque vasis expetitis; et crescit in dies eius luxuria. myrrhino LXX HS empto, capaci plane ad sextarios tres calice, potavit . . .anus consularis, ob amorem adroso margine eius, ut tamen iniuria illa pretium augeret; neque est hodie myrrhini alterius praestantior indicatura.
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E 'stata la stessa conquista, anche, che per prima ha introdotto murrhine1 navi a Roma, Pompeo essere il primo a dedicare, a conclusione di questo trionfo, vasi e coppe, fatto di questo materiale, nel Tempio di Giove Capitolino: una circostanza che presto li ha portati in uso privato, camerieri, anche, e mangiare-utensili di murrhine essere in grande richiesta. Questa specie di lusso, anche, al giorno è in aumento, una sola tazza, che detengono non più di tre sextarii, essendo stato acquistato al prezzo di settanta mila sesterzi. Una persona di rango consolare, che alcuni years2 fa l'abitudine di bere da questa coppa, è cresciuto in modo appassionato di essa, come a rosicchiare il suo [p. 6.393] bordi, anche, un infortunio, però, che ha solo tende a rafforzare il suo valore: infatti non vi è nessuna nave in murrhine che sia mai stato stimato in una cifra superiore a questa.
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idem in reliquis generis eius quantum voraverit, licet aestimare ex multitudine, quae tanta fuit, ut auferente liberis eius Nerone exposita occuparent theatrum peculiare trans Tiberim in hortis, quod a populo impleri canente se, dum Pompeiano proludit, etiam Neronis satis erat. vidi tunc adnumerari unius scyphi fracti membra, quae in dolorem, credo, saeculi invidiamque Fortunae tamquam Alexandri Magni corpus in conditorio servari, ut ostentarentur, placebat.
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Si può formare un'opinione quanti soldi questo personaggio stesso inghiottito in articoli di questa descrizione, dal fatto che il numero di essi è stato così grande, che, quando l'imperatore Nerone privato i suoi figli di loro, ed essi sono stati esposti alla vista del pubblico , hanno occupato un intero teatro a se stessi, nei giardini al di là del Tevere, un teatro che è stato trovato sufficientemente ampio, anche, per il pubblico che ha partecipato, in occasione quando Nerone 3 provato le sue performance musicali prima della sua apparizione nel Teatro di Pompeo. E 'stato a questa mostra, anche, che ho visto contato i frammenti di una tazza unico, che è stato pensato proprio per preservare in un'urna e visualizzare, suppongo, con lo scopo di eccitare le tristezze del mondo, e di esporre la crudeltà della sorte, proprio come se fosse stata nientemeno che il corpo di Alessandro Magno in persona!
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T. Petronius consularis moriturus invidia Neronis, ut mensam eius exheredaret, trullam myrrhinam HS CCC emptam fregit; sed Nero, ut par erat principem, vicit omnes HS |X| capidem unam parando. memoranda res tanti imperatorem patremque patriae bibisse!
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T. Petronio, 4 un personaggio di rango consolare, con l'intenzione, da il suo odio di Nerone, per diseredare la tabella di quel principe, ha rotto un bacino murrhine, che gli era costato non meno di trecentomila sesterzi. Ma Nerone stesso, come è stato corretto solo per un principe a che fare, ha superato tutti, pagando un milione di sesterzi per una tazza sola: un fatto degno di memoria, che un imperatore, il padre del suo paese, avrebbe bevuto da una nave di tale prezzo costosi!
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Oriens myrrhina mittit. inveniuntur ibi pluribus locis nec insignibus, maxime Parthici regni, praecipua tamen in Carmania. umorem sub terra putant calore densari. amplitudine numquam parvos excedunt abacos, crassitudine raro quanta dicta sunt potoria. splendor est iis sine viribus nitorque verius quam splendor. sed in pretio varietas colorum subinde circumagentibus se maculis in purpuram candoremque et tertium ex utroque, ignescente veluti per transitum coloris purpura aut rubescente lacteo.
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Murrhine provenienti da Oriente, in numerose località, di cui, notevole per altro, essi si trovano. E 'nell'impero dei Parti, più in particolare, che sono incontrato, anche se quelli di qualità molto migliore ci vengono da Carmania.1 generalmente si pensa che queste navi sono formate da una sostanza umida, che sotto la terra diventa solidificato da heat.2 In dimensioni non hanno mai ex-[p. 6.394] ceed un cameriere piccola, 3 e, in quanto a spessore, raramente ammettono di essere utilizzate come acqua potabile, tazze, così grandi come quelle di cui already4. La luminosità di esse è priva di forza, e si può dire che essi sono piuttosto brillante rispetto brilliant.5 Ma il merito principale di queste è la grande varietà dei loro colori, e le vene inghirlandato, che, ogni qui e là, presenti sfumature di viola e bianco, con una miscela dei due, il viola a poco a poco cambia, per così dire, di un rosso infuocato, e il bianco latte assumendo un colore rossastro.
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sunt qui maxime in iis laudent extremitates et quosdam colorum repercussus, quales in caelesti arcu spectantur. iam aliis maculae pingues placent — tralucere quicquam aut pallere vitium est — itemque sales verrucaeque non eminentes, sed, ut in corpore etiam, plerumque sessiles. aliqua et in odore commendatio est.
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Alcune persone lode i bordi di queste navi, più in particolare, con una sorta di riflessione nei colori, come quelli vide sotto la pioggia-bow. Altri, ancora una volta, sono più contento di loro, quando piuttosto opaca, essendo considerato un demerito quando sono affatto trasparente, o di un colore pallido. L'aspetto, anche, di crystals6 in loro è molto apprezzato, e di luoghi che non sembrano verruche; importanti, ma depressi, come si è per lo più vedere sul corpo umano. Il profumo, 7 troppo, di cui l'odore, è considerato come una raccomandazione aggiuntiva.
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Contraria huic causa crystallum fecit, gelu vehementiore concreto. non aliubi certe reperitur quam ubi maxime hibernae nives rigent, glaciemque esse certum est, unde nomen Graeci dedere. oriens et hanc mittit, quoniam Indicae nulla praefertur. nascitur et in Asia, vilissima circa Alabanda et Orthosiam finitimisque, item in Cypro, sed laudata in Europa Alpium iugis.
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Si tratta di una causa diametralmente opposta a ciò che produce cristalli, 1 una sostanza che assume una forma concreta di congelation.2 eccessivi In ogni caso, di cristallo è solo quello di essere trovati nei luoghi dove la neve d'inverno si gela con la massima intensità, ed è dalla certezza che si tratta di una sorta di ghiaccio, che ha ricevuto il name3 che porta in greco. L'Oriente, anche, ci manda in cristallo, non essendoci nessuno preferito per la produzione in India. Essa si trova, inoltre, in Asia, che la vicinanza di Alabanda, 4 Orthosia, 5 e le montagne vicine, che si svolge a un livello molto basso di stima. A Cipro, anche, [p. 6395] è di cristallo, ma quella che si trova sulle alture delle Alpi in Europa è, in generale, più apprezzato.
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Iuba auctor est et in quadam insula Rubri maris ante Arabiam sita nasci, quae Necron vocetur, et in ea, quae iuxta gemmam topazum ferat, cubitalemque effossam a Pythagora Ptolemaei praefecto;
Cornelius Bocchus et in Lusitania perquam mirandi ponderis in Ammaeensibus iugis, depressis ad libramentum aquae puteis.
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Secondo Juba, c'è di cristallo in una certa isola del Mar Rosso, di fronte alla costa di Arabia, chiamata "Necron;" 6 come, anche, in un altro island7 vicini che produce la pietra preziosa conosciuta come la topazus ";" dove un blocco di cristallo è stato estratto, dice, da Pitagora, il præfect del re Ptolemaæus, non meno di un cubito di lunghezza.
Cornelius Bocco ci informa che in Lusitania, ci sono stati blocchi di cristallo trovato, di peso straordinario, in scavare i pozzi in montagna Ammiensian 8 lì, ad un livello di acqua per l'approvvigionamento dei pozzi.
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hoc mirum, quod Xenocrates Ephesius tradit, aratro in Asia et Cypro excitari; non enim reperiri in terreno nec nisi inter cautes creditum fuerat. similius veri est, quod idem Xenocrates tradit, et torrentibus saepe deportari. Sudines negat nisi ad meridiem spectantibus locis nasci. quod certum est, non reperitur in aquosis, quamquam in regione praegelida, vel si ad vada usque galcientur amnes.
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È un fatto meraviglioso, ha dichiarato da Senocrate di Efeso, che in Asia e nell 'isola di Cipro, cristallo è alzato da l'aratro, ma essendo stata la credenza generale che non si trova nei terreni terreous, e solo in rocciosa località. Che è molto più probabile che la Senocrate stesso ci dice, quando dice che i ruscelli di montagna spesso portano con loro frammenti di cristallo. Sudines dice, che il cristallo è solo quello di essere trovati nelle località che si affacciano a sud, una cosa che è conosciuto per essere veramente il fatto: anzi, non si trova mai in luoghi umidi, tuttavia freddo il clima può essere, anche se i fiumi non ci congelare fino in fondo.
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e caelesti umore puraque nive id fieri necesse est; ideo caloris inpatiens nisi in frigido potu abdicatur. quare nascatur sexangulis lateribus, non facile ratio iniri potest, eo magis quod neque in mucronibus eadem species est et ita absolutus laterum levor est, ut nulla id arte possit aequari.
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L'acqua piovana e neve pura sono assolutamente necessarie per la sua formazione, il 9 e quindi è, che non è in grado di sopportare il calore, di essere impiegato esclusivamente per lo svolgimento di liquidi che vengono prese a freddo. Dalla circostanza del suo essere hexagonal10 e esaedro, non è facile penetrare questa sostanza, e tanto più, in quanto le terminazioni piramidali non sempre hanno lo stesso aspetto. La polacca sulla sua faccia è così squisita, che l'arte non può assolutamente uguali esso.
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Magnitudo amplissima adhuc visa nobis erat quam in Capitolio Livia Augusti dicaverat, librarum circiter CL. Xenocrates idem auctor est vas amphorale visum, et aliqui ex India sextariorum quattuor. — (Nos liquido adfirmare possumus in cautibus Alpium nasci adeo inviis plerumque, ut fune pendentes eam extrahant.) — peritis signa et indicia nota sunt.
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Il più grande blocco di cristallo che sia mai stato veduto da [p. 6.396] noi, è quello che è stato consacrato da Julia Augusta in Campidoglio, e che pesava circa centocinquanta pounds.1 Senocrate parla di aver visto un vaso di cristallo, che ha tenuto una anfore, 2 e troviamo altri autori citano una nave da India, che ha tenuto quattro sextarii. Per parte mia, posso dire positivamente, che vi è di cristallo tra i dirupi delle Alpi, in modo di difficile accesso, che di solito è ritenuto necessario essere sospesa dalle corde per estrarlo. Persone che hanno esperienza in materia di rilevare la presenza di alcuni segni e le indicazioni.
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infestantur plurimis vitiis, scabro ferumine, maculosa nube, occulta aliquando vomica, praeduro fragilique centro, item sale appellato. est et rufa aliquis robigo, aliis capillamentum rimae simile. hoc artifices caelatura occultant. quae vero sine vitio sint, pura esse malunt, acenteta appellantes, nec spumei coloris, sed limpidae aquae. postrema auctoritas in pondere est. invenio apud medicos, quae sint urenda corporum, non aliter utilius uri putari quam crystallina pila adversis opposita solis radiis.
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Crystal è soggetto a numerosi difetti, che talvolta si manifesta una rozza, saldatura simile, la sostanza, altrimenti offuscata da macchie su di esso, mentre a volte contiene alcune humour3 nascosti all'interno, o è attraversato da knurrs duro e fragile, 4, che sono conosciuti come " grani di sale. "5 Alcuni di cristallo, troppo, ha un colore rosso ruggine su di essa, mentre, in altri casi, essa contiene filamenti che sembrano difetti, un difetto che gli artisti si nascondono con incisione. Ma dove i cristalli sono completamente esenti da difetti, sono tagliati a scelta; in tal caso, essi sono noti come "acenteta," 6 e hanno il colore, non di schiuma, ma di acqua limpida. In ultimo luogo, il peso dei cristalli è un punto che viene preso in considerazione.
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alius et in his furor, HS centum quinquaginta milibus trullam unam non ante multos annos mercata matre familias nec divite. Nero amissarum rerum nuntio accepto duos calices crystallinos in suprema ira fregit inlisos. haec fuit ultio saeculum suum punientis, ne quis alius iis biberet. fragmenta sarciri nullo modo queunt. mire his ad similitudinem accessere vitrea, sed prodigii modo, ut suum pretium auxerint, crystalli non deminuerint.
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Trovo affermato i medici che la cauterizzazione molto meglio per il corpo umano è una sfera di cristallo attuate dai raggi del sun.7 Questa sostanza, troppo, è stato fatto oggetto di una mania, per, non molti anni fa, un amante di una famiglia, che era in alcun modo molto ricco, diede 150.000 sesterzi per un singolo VASO di cristallo. Nero, ricevendo notizia che tutto era perduto, nell'eccesso del suo furore, tratteggiato due tazze di cristallo a pezzi, essendo questo il suo ultimo atto di vendetta sui suoi simili, per prevenire ogni uno da sempre di bere di nuovo da questi vasi. Crystal, quando si spezza, non possono per nessuna possibilità da riparare. Navi in [p. 6.397] vetro sono state portate a un certo grado di somiglianza con il meraviglioso cristallo, e ancora, meraviglioso per dire, hanno solo la tendenza a rafforzare il valore del cristallo, e in nessun modo a deprezzarsi esso.
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Proximum locum in deliciis, feminarum tamen adhuc tantum, sucina optinent, eandemque omnia haec quam gemmae auctoritatem; sane priora illa aliquis de causis, crystallina frigido potu, myrrhina utroque; in sucinis causam ne deliciae quidem adhuc excogitare potuerunt.
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Gerarchicamente tra gli oggetti di lusso, abbiamo ambra; 1 un articolo che, per il momento, tuttavia, è richiesta tra women2 solo. Tutte queste tre sostanze quest'ultimo tenere lo stesso rango, senza dubbio, come pietre preziose, il cristallo due ex equo per determinati motivi, perché è adattato per l'adozione di bevande fresche, e le navi murrhine, per prendere le bevande che sono a caldo oa freddo. Ma come l'ambra, il lusso non è stata in grado, ancora, di elaborare una giustificazione per l'uso di esso.
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Occasio est vanitatis Graecorum detegendae: legentes modo aequo perpetiantur animo, cum hoc quoque intersit vitae scire, non quidquid illi prodidere mirandum.
Phaëthontis fulmine icti sorores luctu mutatas in arbores populos lacrimis electrum omnibus annis fundere iuxta Eridanum amnem, quem Padum vocavimus, electrum appellatum, quoniam sol vocitatus sit Elector, plurimi poëtae dixere primique, ut arbitror, Aeschylus, Philoxenus, Euripides, Nicander, Satyrus. quod esse falsum Italiae testimonio patet.
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Questo è un argomento che ci offre una eccellente opportunità di esporre alcune delle frivolezze e falsità dei Greci, e chiedo che i miei lettori solo avere pazienza con me, mentre io faccio così, che sia davvero la pena, mentre, per il nostro miglioramento concreto , di conoscere le storie meravigliose che hanno promulgato ambra rispetto.
Dopo Fetonte era stato colpito da un fulmine, le sue sorelle, ci dicono, si trasformò in pioppi, 3, che ogni anno perdono le lacrime sulle rive del Eridanus, un fiume noto a noi come il Padus "." Per queste lacrime è stato dato il nome di "elettro," 4 dalla circostanza che il Sole è stato chiamato di solito "elettore". Tale è la storia, in ogni caso, che è detto da molti dei poeti, il primo dei quali erano, a mio parere, Eschilo, Filosseno, Euripide, Satiro, e Nicandro, e la falsità di cui è abbondantemente dimostrato sulla testimonianza d'Italia itself.5
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diligentiores eorum Electridas insulas in mari Hadriatico esse dixerunt, ad quas delaberetur Pado. qua appellatione nullas umquam ibi fuisse certum est, nec vero ullas ita positas esse, in quas quidquam cursu Padi devehi posset. nam quod Aeschylus in Hiberia [hoc est in Hispania] Eridanum esse dixit eundemque appellari Rhodanum, Euripides rursus et Apollonius in Hadriatico litore confluere Rhodanum et Padum, faciliorem veniam facit ignorati sucini tanta ignorantia orbis.
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-Quelli tra i greci che hanno dedicato maggiore attenzione al tema, ha parlato di alcune isole nel Mar Adriatico, noto come il Electrides "," e [p. 6398] a cui il Padus, 6 dicono, porta giù elettro. E 'il fatto, tuttavia, che non vi erano le isole ci sono così chiamati, né, del resto, le isole in modo da consentire situare del Padus portando giù qualcosa nel suo corso per le loro coste. Per quanto riguarda Eschilo ponendo l'Eridano in Iberia, o, in altre parole, in Spagna, e dandogli il nome di Rhodanus, e da Euripide e Apollonio che rappresenta il Rhodanus e il Padus, come si scarica da una bocca comune sulle rive del Adriatico; siamo in grado di perdonare tutti i più facilmente per conoscere nulla di ambra quando tradiscono tale ignoranza mostruosa della geografia.
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modestiores, sed aeque falsum, prodidere in extremis Hadriatici sinus inviis rupibus arbores stare, quae canis ortu hanc effunderent cummim. Theophrastus effodi in Liguria dixit, Chares vero Phaëthontem in Aethiopia obisse, ibi et delubrum eius esse atque oraculum electrumque gigni. Philemon fossile esse et in Scythia erui duobus locis, candidum atque cerei coloris quod vocaretur electrum, in alio fulvum quod appellaretur sualiternicum.
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Altri autori, ancora una volta, che sono più cauti nelle loro affermazioni, ci hanno detto, anche se con un pari grado di falsità, che, all'estremità del golfo Adriatico, su alcune rocce inaccessibili lì, ci sono alcuni trees7 che versarono il loro gomma a il sorgere del Dog-Star. Theophrastus8 ha dichiarato che l'ambra viene estratta dalla terra in Liguria, 9 Chares, che Fetonte morì nel territorio di Hammon, in Aethiopia, dove vi è un tempio del suo e di un oracolo, e dove ambra è prodotta; Filemone, che è una sostanza di origine fossile, che si trova in due diverse località in Scizia, in uno dei quali è di un colore bianco e cera, ed è conosciuta come "elettro," mentre negli altri è rosso, e si chiama "sualiternicum ".
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Democritus lyncurium vocat et fieri ex urina lyncum bestiarum, e maribus fulvum et igneum, e feminis languidius atque candidum; alios id dicere langurium et esse in Italia bestias languros. Zenothemis langas vocat easdem et circa Padum iis vitam adsignat, Sudines arborem, quae gignat in Liguria, vocari lynca.
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-Demostratus chiama ambra "lyncurion," 10 e lui dice che ha origine nelle urine della bestia selvaggia conosciuta come la lince ";" che annullata dal maschio che producono una sostanza rossa e di fuoco, e che dalla femmina uno ambra di un bianco e il colore meno pronunciata: egli ci informa anche che da alcune persone che si chiama "langurium", e che in Italia, ci sono alcune belve conosciuta come "languri". Zenothemis, how-[p. 6.399] mai, chiama queste belve "langæ", e dà le rive del fiume Padus come loro località. Sudines dice che si tratta di un albero, in realtà, che produce ambra, e che, in Etruria, questo albero è conosciuto con il nome di "lince";
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in eadem sententia et Metrodorus fuit. Sotacus credidit in Brittannia petris effluere, quas electridas vocavit, Pytheas Guionibus, Germaniae genti, accoli aestuarium oceani Metuonidis nomine spatio stadiorum sex milium; ab hoc diei navigatione abesse insulam Abalum; illo per ver fluctibus advehi et esse concreti maris purgamentum; incolas pro ligno ad ignem uti eo proximisque Teutonis vendere.
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- un parere che è adottata anche dal Metrodoro. Sotacus esprime la convinzione che l'ambra trasuda da certe pietre in Britannia, a cui dà il nome di "electrides". Pitea dice che il Gutones, 11 un popolo di Germania, abitano le rive di un æstuary dell'Oceano chiamato Mentonomon, il loro territorio che si estende a distanza di sei mila stadi; che, a vela di un giorno da questo territorio, è l'Isola di Abalus, sulle rive del quale, l'ambra viene generata dalle onde in primavera, essendo uno di escrezione del mare in una forma concreta, come, anche, che gli abitanti utilizzare questo ambra a titolo di carburante, e la vendono ai loro vicini, i Teutoni.
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huic et Timaeus credidit, sed insulam Basiliam vocavit. Philemon negavit flammam ab electro reddi. Nicias solis radiorum sucum intellegi voluit hoc; circa occasum vehementiores in terram actos pinguem sudorem in ea relinquere, oceani deinde aestibus in Germanorum litora eici. in Aegypto nasci simili modo — vocari sacal —, item in India gratiusque et ipso ture esse Indis;
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Timeo, troppo, è della stessa opinione, ma ha dato per l'isola il nome di Basilia.12 Filemone electrum dice che non producono una flame.13 Nicia, ancora una volta, l'avrà, che è un liquido prodotto dai raggi del sole, e che questi raggi, al momento della creazione del sole, colpendo con più forza sulla superficie del terreno, lasciare su di essa un sudore untuosa, che viene portato via dalle maree dell'Oceano, e gettati sulle coste della Germania. Egli afferma, inoltre, che in Egitto si è ugualmente prodotta, ed è lì chiamato "Sacal;" 14 che si trova in India, troppo, in cui si svolge come un sostituto preferibile per l'incenso,
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in Syria quoque feminas verticillos inde facere et vocare harpaga, quia folia paleasque et vestium fimbrias rapiat. Theochrestus oceano id exaestuante ad Pyrenaei promunturia adpelli, quod et Xenocrates credidit, qui de his nuperrime scripsit vivitque adhuc. Asarubas tradit iuxta Atlanticum mare esse lacum Cephisida, quem Mauri vocent Electrum. hunc sole excalfactum e limo reddere electrum fluitans.
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e che in Siria le donne fanno la vortici delle loro mandrini di questa sostanza, e dare il nome di "Harpax," 15 dalla circostanza che esso lascia attira verso di esso, la paglia, e la frangia luce dei tessuti. Secondo Theochrestus, ambra viene generata dalle correnti dell'Oceano, ai piedi della catena Pyrenæan; un parere adottato anche da Senocrate. Asarubas, che ha scritto la più recente, su questi temi, ed è ancora in vita, ci informa, che presso le sponde dell'Atlantico è il lago Cephisis, noto al Mauri con il nome di "Electrum,« e che quando questo lago è asciugata dal sole, il fango della produce l'ambra, che galleggia sulla superficie.
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Mnaseas Africae locum Sicyonem appellat et Crathin amnem in oceanum effluentem e lacu, in quo aves, quas meleagridas et penelopas vocat, vivere; ibi nasci ratione eadem qua supra dictum est. Theomenes Syrtim iuxta magnam hortum Hesperidon esse et stagnum Electrum, ibi arbores populos, quarum e cacuminibus in stagnum cadat; colligi autem ab virginibus Hesperidum.
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Mnaseas parla di una località in Africa chiama [p. 6.400] Sicione, e di un fiume Crati lì, che si scarica da un lago nell'Oceano, le cui sponde sono frequentati da uccelli che egli chiama "meleagrides" 16 e "Penelopi:" è qui che, secondo lui, electrum è prodotta, in maniera di cui sopra. Theomenes dice che nei pressi della Grande Sirte sono il Giardino delle Esperidi, e il lago di Electrum: sulle rive, dice, sono pioppi, dai vertici di ambra, che cade in acqua al di sotto, dove sono raccolti presso le fanciulle delle Esperidi .
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Ctesias in Indis flumen esse Hypobarum, quo vocabulo significetur omnia bona eum ferre; fluere a septentrione in exortivum oceanum iuxta montem silvestrem arboribus electrum ferentibus. arbores eas psitthachoras vocari, qua appellatione significetur praedulcis suavitas. Mithridates in Carmaniae litoribus insulam esse, quam vocari Seritam, cedri genere silvosam, inde defluere in petras.
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Ctesia afferma che vi è in India17 un fiume chiamato Hypobarus, una parola che significa "portatore di tutte le cose buone" che questo fiume scorre da nord nel Pacifico orientale, dove si scarica nei pressi di una montagna coperta di alberi che producono electrum; e che questi alberi sono chiamati "siptachoræ," il cui significato è "intensa dolcezza." Mitridate, dice, che al largo delle coste della Germania vi è un'isola che si chiama "Serita," 18 coperti con una specie di cedro, ambra da cui cade sugli scogli.
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Xenocrates non sucinum tantum in Italia, sed et thium vocari, a Scythis vero sacrium, quoniam et ibi nascatur; alios putare in Numidia ex limo gigni. super omnes est Sophocles poeta tragicus, quod equidem miror, cum tanta gravitas ei cothurni sit, praeterea vitae fama alias principi loco genito Athenis et rebus gestis et exercitu ducto. hic ultra Indiam fieri dixit e lacrimis meleagridum avium Meleagrum deflentium.
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-Secondo Senocrate, questa sostanza viene chiamato, in Italia, non solo "succinum", ma "thieum", così, il nome di Scizia, perché ci sono anche essa si trova, di essere "sacrium:" gli altri, egli dice, sono del parere che si tratta di un prodotto di Numidia. Ma quello che ha superato tutti è Sofocle, il poeta tragico, una cosa che davvero mi sorprende, quando ho solo prendere in considerazione la gravità superamento del suo stile alto, la notorietà di cui godeva alta in vita, la sua posizione elevata, dalla nascita ad Atene , le sue gesta diverse, e il suo alto comando militare. Secondo lui, l'ambra è prodotto nei paesi oltre l'India, dalle lacrime che cadono per Meleagro, dagli uccelli chiamato "meleagrides!" 19
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quod credidisse eum aut sperasse aliis persuaderi posse quis non miretur? quamve pueritiam tam inperitam posse reperiri, quae avium ploratus annuos credat lacrimasve tam grandes avesve, quae a Graecia, ubi Meleager periit, ploratum adierint Indos? quid ergo? non multa aeque fabulosa produnt poetae? sed hoc in ea re, quae cotidie
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Chi può essere altrimenti che sorpresa che avrebbe dovuto credere una cosa come questa, o hanno spera di convincere gli altri a crederci? Quale bambino, troppo, potrebbe essere trovata in uno stato di ignoranza da credere che gli uccelli piangere una volta l'anno, che le loro lacrime sono così prolifico come questo, o che vanno tutta la strada da Grecia, dove morì Meleagro, in India a piangere? «Ma allora», si dirà, "non i poeti raccontano molte storie di altri che sono altrettanto favoloso?" Tale è il fatto, senza dubbio, [p. 6.401], ma per una persona gravemente ad avanzare una simile assurdità con riferimento ad una cosa così comune come l'ambra, che viene importata ogni giorno e così facilmente dimostra la falsità di questa affermazione, non è né più né meno di manifestare un supremo disprezzo per la le opinioni degli uomini, e ad affermare impunemente uno menzogna insopportabile.
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Certum est gigni in insulis septentrionalis oceani et ab Germanis appellari glaesum, itaque et ab nostris ob id unam insularum Glaesiariam appellatam, Germanico Caesare res ibi gerente classibus, Austeraviam a barbaris dictam. nascitur autem defluente medulla pinei generis arboribus, ut cummis in cerasis, resina in pinis erumpit umoris abundantia. densatur rigore vel tempore ac mari, cum ipsum intumescens aestus rapuit ex insulis, certa in litora expellitur, ita volubile, ut pendere videatur atque non sidere in vado.
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(3.) Non ci può essere alcun dubbio che l'ambra è un prodotto delle isole dell'Oceano del Nord, e che è la sostanza da parte dei tedeschi chiamati "glæsum;" 20 per cui i Romani, quando Germanico Cesare comandò la flotta quelle parti, ha dato a una di queste isole il nome di Glæsaria, 21 che dai barbari era conosciuto come Austeravia. Ambra è prodotto da un midollo scaricate da alberi appartenenti al pine22 genere, come la gomma da la ciliegia, e resina di pino dall'ordinario. Si tratta di un liquido in un primo momento, che sgorga in quantità notevole, e si sta gradualmente induriti dal calore o freddo, oppure mediante l'azione del mare, quando l'aumento della marea porta via i frammenti dalle coste di queste isole. In ogni caso, si sono gettati sulle coste, in modo leggero e volubile una forma che nelle secche che ha tutta l'apparenza di appendere sospese in acqua. I nostri antenati, troppo, erano di parere che è il succo di un albero, e per questo motivo ha dato il nome di "succinum:" 23 e una grande prova che è il prodotto di un albero del pino genere, è il fatto che essa emette un odore simile pino se strofinata, e che brucia, quando acceso, con l'odore e l'aspetto di torcia-pineta.
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arboris sucum esse etiam prisci nostri credidere, ob id sucinum appellantes. pinei autem generis arboris esse indicio est pineus in adtritu odor et quod accensum taedae modo ac nidore flagrat. adfertur a Germanis in Pannoniam maxime provinciam, et inde Veneti primum, quos Enetos Graeci vocaverunt, famam rei fecere proximique Pannoniae et agentes circa mare Hadriaticum.
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-Ambra viene importato dai tedeschi in Pannonia, più in particolare, da dove i Veneti, dai Greci chiamato Eneti, prima portato in bando generale, un popolo in prossimità della Pannonia, e dimora sulle rive del mare Adriatico.
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Pado vero adnexa fabula est evidente causa, hodieque Transpadanorum agrestibus feminis monilium vice sucina gestantibus, maxime decoris gratia, sed et medicinae; creditur quippe tonsillis resistere et facium vitiis, varie genere aquarum iuxta Alpis infestante guttura hominum.
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-Da questo è evidente come la storia che lo collega con il primo Padus origine, e al giorno d'oggi vediamo i contadini femminile nei paesi che si trovano al di là del fiume indossare collane d'ambra, principalmente come un ornamento, senza dubbio, ma il conto delle sue virtù di riparazione, nonché, per ambra, si ritiene in genere, è un bene per affetto-[p. 6.402] zioni delle ghiandole tonsillary e delle fauci, i vari tipi di acqua in prossimità delle Alpi essere idonei a provocare una malattia in throat.24 umana
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DC M p. fere a Carnunto Pannoniae abesse litus id Germaniae, ex quo invehitur, percognitum nuper, vivitque eques R. ad id comparandum missus ab Iuliano curante gladiatorium munus Neronis principis. qui et commercia ea et litora peragravit, tanta copia invecta, ut retia coercendis feris podium protegentia sucinis nodarentur, harena vero et libitina totusque unius diei apparatus in variatione pompae singulorum dierum esset e sucino.
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Da Carnuntum in Pannonia, per le coste della Germania, da cui l'ambra è portato, è una distanza di circa seicento chilometri, un fatto che è stato solo molto recentemente emerse, e ci vive ancora un membro dell'ordine equestre, che è stato vi mandò da Giuliano, il responsabile delle mostre gladiatori per l'imperatore Nerone, di procurarsi una scorta di questo articolo. Percorrere le coste di quel paese e visitare i vari mercati lì, ha riportato d'ambra, in grandi quantità, come ad ammettere delle reti, che vengono utilizzati per proteggere l'podium25 contro le belve, essendo studded26 con ambra.
Anche le braccia, le cucciolate, 27 e tutti gli altri apparecchi, sono stati, in un solo giorno, decorato con niente, ma ambra, un diverso tipo di display compiuti ogni giorno che questi spettacoli sono stati esposti.
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maximum pondus is glaebae attulit XIII librarum.
nasci et in India certum est. Archelaus, qui regnavit in Cappadocia, illinc pineo cortice inhaerente tradit advehi rude polirique adipe suis lactentis incoctum. liquidum id primo destillare argumento sunt quaedam intus tralucentia, ut formicae culicesque et lacertae, quae adhaesisse musteo non est dubium et inclusa durescente eodem remansisse.
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-Il pezzo più grande d'ambra che questo personaggio ha portato a Roma era di tredici chili.
Che l'ambra si trova anche in India, è un fatto accertato. Archelao, che regnò su Cappadocia, dice che è portato da questo paese allo stato grezzo, e con l'ammenda corteccia ancora di aderire ad essa, essendo la consuetudine non per pulire dalla bollitura nel grasso di una porchetta. Una grande prova che l'ambra deve essere stato originariamente in uno stato liquido, è il fatto che, grazie alla sua trasparenza, alcuni oggetti si vedono all'interno, per esempio le formiche, moscerini, e lucertole. Questi, senza dubbio, deve avere prima aderito ad essa, mentre liquido, e quindi, al momento della sua tempra, sono rimasti chiusi within.28
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Genera eius plura sunt. ex iis candida odoris praestantissimi, sed nec his nec cerinis pretium. fulvis maior auctoritas. ex iis etiamnum amplius tralucentibus, praeterquam si nimio ardore flagrent; imaginem igneam in iis esse, non ignem, placet. summa laus Falernis a vini colore dictis, molli fulgore perspicuis in quibus et decocti mellis lenitas placeat.
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Ci sono diversi kinds1 di ambra. Il bianco è il [p. 6403] che ha l'odore migliore; 2, ma né questo, né la cera-ambrata è tenuta in grande stima. L'ambra rossa è più apprezzato, e ancor più, quando è trasparente, senza presentare troppo brillante e ignee un aspetto. Per ambra, per essere di alta qualità, dovrebbe presentare una luminosità come quella del fuoco, ma non fiocchi simili a quelli della fiamma. L'ambra più apprezzato è quello noto come il Falerno "," dalla sua somiglianza con il colore del vino Falerno, è perfettamente trasparente, e ha un ammorbidito, la luminosità trasparente.
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verum hoc quoque notum fieri oportet, quocumque modo libeat, ea tingui, haedorum sebo et anchusae radice, quippe iam et concylio inficiuntur. ceterum attritu digitorum accepta caloris anima trahunt in se paleas et folia arida et philyras, ut magnes lapis ferrum. ramenta quoque eius oleo addito flagrant dilucidius diutiusque quam lini medulla.
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-Altri tipi, ancora una volta, sono apprezzati per le loro tinte mellowed, come il colore del miele bollito in apparenza. Dovrebbe essere noto, tuttavia, che ogni colore può essere impartito a ambra che può essere desiderato, di essere a volte macchiato di kid-sugna e la radice di alkanet, anzi, al giorno d'oggi, l'ambra è tinta di porpora anche. Quando un calore vivificante è stata impartita ad esso sfregando tra le dita, ambra attirerà paglia, foglie secche, corteccia e sottili, proprio nello stesso modo che il magnete attira il ferro. Pezzi di ambra, immerso in olio, bruciare con fiamma più brillante e più duratura midollo di LINO.3
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taxatio in deliciis tanta, ut hominis quamvis parva effigies vivorum hominum vigentiumque pretia exsuperet, prorsus ut castigatio una non sit satis. in Corinthiis aes placet argento auroque mixtum, in caelatis ars et ingenia; myrrhinorum et crystallinorum diximus gratiam; uniones capite circumferuntur, gemmae digitis; in omnibus denique aliis vitiis aut ostentatio aut usus placet: in sucinis sola deliciarum conscientia.
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Tanto stimate è presente come un oggetto di lusso, che una effigie diminutivo molto umana, fatta di ambra, è stato conosciuto per vendere ad un prezzo superiore a quello che vivono gli uomini, anche, in robusta e vigorosa salute. Questo unico motivo di censura, tuttavia, è lungi dall'essere sufficiente, in oggetti corinzie di Vertu, è il rame che consiglia loro, combinato con argento e oro, e nelle opere di rilievo è l'abilità e il genio dell'artista che è così apprezzato. Abbiamo già detto che cosa è che raccomanda di navi di murrhine e di cristallo, perle, poi, sono di uso per indossare sulla testa, e le gemme su le dita. Nel caso di tutti gli altri lussi, infatti, è uno spirito di ostentazione o qualche programma di utilità che è stato scoperto in loro che invoca così fortemente in loro favore, ma in quello di ambra, abbiamo solo la consapevolezza che stiamo godendo di una di lusso, e nulla più.
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Domitius Nero in ceteris vitae suae portentis capillos quoque Poppaeae coniugis suae in hoc nomen adoptaverat quodam etiam carmine sucinos appellando, quoniam nullis vitiis desunt pretiosa nomina; ex eo tertius quidam hic colos coepit expeti matronis.
Usus tamen aliquis sucinorum invenitur in medicina, sed non ob hoc feminis placent. infantibus adalligari amuleti ratione prodest.
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Domitius Nero, tra le altre stravaganze portentoso della sua vita, dato questo nome alla riccioli di sua moglie Poppea, e, in alcuni dei suoi versi, ha [p. 6404], anche andati fino a chiamarli "succini". Come bei nomi, anche, non mancano mai per i difetti del corpo, una tinta terzo è stato introdotto di recente per i capelli tra i nostri onorevoli, sotto il nome di "ambra-colore."
Ambra, tuttavia, non è senza la sua utilità in un punto di vista medicinale, anche se non è per questa ragione che le donne sono così soddisfatto.
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Callistratus prodesse etiam cuicumque aetati contra lymphationes tradit et urinae difficultatibus potum adalligatumque. hic et differentiam novam fecit appellando chryselectrum quod sit coloris aurei et matutino gratissimi aspectus, rapacissimum ignium, si iuxta fuerint, celerrime ardescens. hoc collo adalligatum mederi febribus et morbis, tritum vero cum melle ac rosaceo aurium vitiis et, si cum melle Attico teratur, oculorum quoque obscuritati, stomachi etiam vitiis vel per se farina eius sumpta vel cum mastiche pota ex aqua. — Sucina et gemmis, quae sunt tralucidae, adulterandis magnum habent locum, maxime amethystis, cum tamen omni, ut diximus, colore tinguantur.
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E 'utile anche per i neonati, attaccata al corpo sotto forma di un amuleto, e, secondo Callistrato, è un bene per qualsiasi età, come un preventivo di delirio e come una cura per Stranguria, sia presa in bevande o allegato come un amuleto al corpo. Questo autore scorso, anche, ha inventato una nuova varietà di ambra, dando il nome di "chryselectrum" 4 a un ambrato di un colore dorato, e che presenta le tinte più bello al mattino. Questo genere attira l'ultima fiamma, anche, con la massima rapidità, e, nel momento in cui si avvicina al fuoco, si infiamma. Indossare al collo, egli dice, è una cura per la febbre e altre malattie, e, pestati con miele e olio di rose, è un bene per le malattie delle orecchie. Picchiati con miele attico, è un bene per dimuess di vista, e la polvere di esso, sia preso da solo o con mastich gomma in acqua, è di riparazione per le malattie dello stomaco. Ambra, troppo, è fortemente nella domanda per l'imitazione delle pietre preziose trasparenti, amethystos in particolare: perché, come già detto, ammette di essere tinto di tutti i colori.
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De lyncurio proxime dici cogit auctorum pertinacia, quippe, etiamsi non electrum id, tamen gemmam esse contendunt, fieri autem ex urina quidem lyncis, sed et genere terrae, protinus eo animali urinam operiente, quoniam invideat homini, ibique lapidescere.
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La pertinacia che è stato mostrato da alcuni autori mi costringe a parlare di lyncurium1 prossimo, perché anche chi sostiene che non è una varietà di ambra, ancora ci assicurano che si tratta di una pietra preziosa. Essi sostengono anche che si tratta di un prodotto di urina della lince e di una sorta di terra, l'animale che copre l'urina nel momento in cui essa ha annullato, da una gelosia che l'uomo deve entrare in possesso di esso, una combinazione che indurisce in pietra. Il colore di esso, che ci informano, [p. 6.405] come quella di alcuni tipi di ambra, è di una tonalità fiery2, e ammette, dicono, di essere incisi. Essi affermano, inoltre, che questa sostanza attracts3 a se stesso non solo lascia o cannucce, ma sottili lastre di rame o anche di ferro, una storia che Teofrasto crede, anche, sulla fede di una certa Diocle.
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esse autem, qualem in sucinis, colorem igneum, scalpique nec folia tantum aut stramenta ad se rapere, sed aeris etiam ac ferri lamnas, quod Diocli cuidam Theophrastus quoque credit. ego falsum id totum arbitror nec visam in aevo nostro gemmam ullam ea appellatione. falsum et quod de medicina simul proditur, calculos vesicae poto eo elidi et morbo regio succurri, si ex vino bibatur aut spectetur etiam.
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Per parte mia, io considero l'insieme di queste affermazioni come vere, e non credo che nel nostro tempo non è mai stato una pietra preziosa visto con un nome come questo. Ritengo, anche, le affermazioni che sono state fatte per quanto riguarda le sue proprietà medicinali, come altrettanto false, nel senso che, presi nel bere, si disperde calcoli urinari, e che, prese in vino, o solo guardato, è curativa di ittero.
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Nunc gemmarum confessa genera dicemus ab laudatissimis orsi, nec vero id solum agemus, sed etiam maiore utilitate vitae coarguemus Magorum infandam vanitatem, quando vel plurima illi prodidere de gemmis ab medicinae blandissima specie ad prodigia transgressi.
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Passiamo ora a parlare dei vari tipi di pietre preziose, la cui esistenza è generalmente ammesso, a cominciare da quelli che sono i più apprezzati. Né ci accontentiamo di fare solo questo, ma, al fine di consultare il benessere generale del genere umano, ci sono anche confutare le menzogne infami che sono state promulgate dai maghi: perché è con riferimento alle pietre preziose, più in particolare, che hanno diffuso la maggior parte delle loro storie favolose, step, ai sensi di tale forma più attraenti di accertare virtù di riparazione, al di là di ogni limite, ed entrando nella regione del meraviglioso.
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Maximum in rebus humanis, non solum inter gemmas, pretium habet adamas, diu non nisi regibus et iis admodum paucis cognitus. ita appellabatur auri nodus in metallis repertus perquam raro [comes auri] nec nisi in auro nasci videbatur. veteres eum in Aethiopum metallis tantum inveniri existimarive inter delubrum Mercuri et insulam Meroen, dixeruntque non ampliorem cucumis semine aut colore dissimilem inveniri.
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La sostanza che possiede il massimo valore, non solo tra le pietre preziose, ma di tutti i beni umani, è Adamas, 1 un minerale che, per lungo tempo, era noto per i re [p. 6.406] solo, e molto pochi di loro. Tale era il nome dato ad un nodosity d'oro, 2 volte, però, ma raramente, che si trova nelle miniere, in stretta vicinanza con l'oro, e lì solo per essere trovati, si era pensato. Gli antichi suppone che adamas era solo di essere scoperta nelle miniere di Aethiopia, 3, tra il Tempio di Mercurio e l'isola di Meroe, ed essi ci hanno informato che non è mai stata più grande di un cetriolo-seme, o divergenti a tutti da essa a colori.
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nunc primum genera eius sex noscuntur: Indici non in auro nascentis et quadam crystalli cognatione, siquidem et colore tralucido non differt et laterum sexangulum levore, turbinati in mucronem e duabus contrariis partibus, quo magis miremur, ut si duo turbines latissimis partibus iungantur, magnitudine vero etiam abellani nuclei. similis est huic Arabius, minor tantum, similiter et nascens. ceteris pallor argenti et in auro non nisi excellentissimo natalis.
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Al giorno d'oggi, per la prima volta, non ci sono non meno di sei diverse varietà di esso riconosciuti. Adamas indiano si trova, non in uno strato di oro, ma in una sostanza di natura affine al cristallo, che ricorda da vicino nella sua trasparenza e la sua lucidato hexangular e hexahedral4 forma. In forma è turbinati, in esecuzione a un punto alle due estremità, e molto simili, meraviglioso a cui pensare, due coni uniti alla base. In termini di dimensioni, anche in questo è grande anche come una nocciola. Simile a quello dell'India, è la adamas5 d'Arabia, che si trova in un letto simile, ma non così grandi dimensioni. Altre varietà hanno una tonalità pallida come quella d'argento, e sono solo per essere trovati nel bel mezzo di oro di qualità molto migliore.
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incudibus hi deprehenduntur ita respuentes ictus, ut ferrum utrimque dissultet, incudes ipsae etiam exiliant. quippe duritia est inenarrabilis, simulque ignium victrix natura et numquam incalescens, unde et nomen [interpretatione Graeca indomita vis] accepit. unum ex iis vocant cenchron, milii magnitudine, alterum Macedonium, in Philippico auro repertum; hic est cucummis semini par.
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-Queste pietre sono testati su l'incudine, e che resista il colpo a tal punto, da rendere il rimbalzo di ferro e la spaccatura incudine asunder.6 infatti la sua durezza è di là di ogni espressione, al tempo stesso si definisce abbastanza fuoco defiance7 ed è incapace di essere riscaldato, a causa [p. 6.407], che i poteri è indomabile, che ha ricevuto il nome che deriva dal Greco.
Un genere, grande circa come un grano di miglio in termini di dimensioni, è stato chiamato "cenchros," 9 e un altro, 10 che si trova nelle miniere d'oro a Filippi, è conosciuta come la "macedone" Adamas: questa ultima è su come grande come un cetriolo semi in dimensioni.
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post hos Cyprius vocatur in Cypro repertus, vergens ad aereum colorem, sed medica vi, de qua dicemus, efficacissimus. post hunc siderites ferrei splendoris, pondere ante ceteros, sed natura dissimilis. namque et ictibus frangi et alio adamante perforari potest, quod et Cyprio evenit, breviterque ut degeneres nominis tantum auctoritatem habent.
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Passiamo alla Adamas Ciprio, così chiamato dal suo essere trovati nell 'isola di Cipro: è di un colore un po' inclinato a quello del rame, ma, in riferimento alle sue virtù medicinali, di cui dovremo menzionare ulteriori , è il più efficace di tutti. Next in successione a questo abbiamo sideriti, 12 una pietra che brilla come il ferro, ed è più pesante rispetto a tutti gli altri, ma si differenzia nella sua proprietà di tutti. Perché rompe quando viene colpito dal martello, e ammette di essere perforata da altri tipi di Adamas, una cosa che è il caso, anche, con quella di Cipro: in breve, questi due sono degeneri pietre, e solo portano il nome di " Adamas "ai fini della loro valorizzazione.
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Nunc quod totis voluminibus his docere conati sumus de discordia rerum concordiaque, quam antipathian Graeci vocavere ac sympathian, non aliter clarius intellegi potest, siquidem illa invicta vis, duarum violentissimarum naturae rerum ferri igniumque contemptrix, hircino rumpitur sanguine, neque aliter quam recenti calidoque macerata et sic quoque multis ictibus, tunc etiam praeterquam eximias incudes malleosque ferreos frangens.
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Ora, con riferimento a tali affinità e ripugnanze che esistono tra alcuni oggetti, noto ai Greci come "sympathia" e "antipathia," Phaenomena a cui abbiamo endeavoured13 thoughout richiamare l'attenzione di questi libri, che da nessuna parte si manifestano con una maggiore distinzione che qui. Questo potere indomabile, infatti, che fissa a zero i due maggior parte degli agenti di natura violenta, il fuoco, vale a dire, e ferro, è fatta prima di cedere il sangue di un si-goat.14 Il sangue, però non deve essere diversa da quelle fresche e calda, la pietra, troppo, deve essere ben immersi in esso, e quindi sottoposti a colpi ripetuti: e anche allora, si tende a rompere entrambe le incudini e martelli di ferro, se non sono di carattere molto più raffinati.
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cuius hoc invento quove casu repertum? aut quae fuit coniectura experienci rem inmensi pretii in foedissimo animalium? numinum profecto talis inventio est et hoc munus eo, nec quaerenda ratio in ulla parte naturae, sed voluntas! cum feliciter contigit rumpere, in tam parvas friatur crustas, ut cerni vix possint. expetuntur hae scalptoribus ferroque includuntur, nullam non duritiam ex facili cavantes.
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- Di quanto lo spirito di ricerca, o di quanto incidente, siamo debitori di questa scoperta? o cosa congettura può essere stato, prima che [p. 6408] ha portato l'uomo a sperimentare su di una cosa di tale straordinario valore come questo, e che, anche con la unclean15 più di tutti gli animali? Sicuramente una scoperta, come questo, deve essere stata dovuta esclusivamente alla munificenza degli dèi, e dobbiamo cercare la ragione di esso in nessuna delle operazioni elementari della natura, ma del tutto nel suo testamento.
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adamas dissidet cum magnete in tantum, ut iuxta positus ferrum non patiatur abstrahi aut, si admotus magnes adprehenderit, rapiat atque auferat. adamas et venena vincit atque inrita facit et lymphationes abigit metusque vanos expellit a mente. ob id quidam eum ananciten vocavere. — Metrodorus Scepsius in eadem Germania Basilia insula nasci, in qua et sucinum, solus, quod equidem legerim, dicit et praefert Arabis. quod esse falsum quis dubitet?
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Quando, per fortuna, questa pietra non capita di essere spezzato, si divide in frammenti minuti in modo da essere quasi impercettibile. Queste particelle sono tenute in grande richiesta da incisori, che racchiudono in ferro, e sono attivati in tal modo, con l'impianto più grande, a cut16 le sostanze molto più duro conosciuto. Tanta è l'antipatia carico di questa pietra per il magnete, che quando posto vicino, non permetterà di attirare il suo ferro, o se il magnete ha già attirato l'ferro, sarà cogliere il metallo e trascinate via dagli altri. 17 Adamas, troppo, supera e neutralizza i veleni, dissipa delirio, e bandisce perturbazioni fondamento della mente, quindi è che alcuni hanno dato il nome di "ananchites." 18 Metrodoro di scepsi è l'unico autore, che io sappia, chi dice che questa pietra si trova anche in Germania, e nell'isola di Basilia, 19 ambra in cui si trova. Egli dice, anche, che questo è preferibile la pietra d'Arabia, ma ci può essere alcun dubbio che la sua affermazione non è corretta
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Proximum apud nos Indicis Arabicisque margaritis pretium est, de quibus in nono diximus volumine inter res marinas.
Tertia auctoritas smaragdis perhibetur pluribus de causis, quippe nullius coloris aspectus iucundior est. nam herbas quoque silentes frondesque avide spectamus, smaragdos vero tanto libentius, quoniam nihil omnino viridius comparatum illis viret.
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Next1 stima con noi sono le perle di India e Arabia, di cui abbiamo già parlato nel nono libro, 2 nel trattamento delle produzioni marine.
(5.) Il terzo grado, per molte ragioni, è stata data [p. 6409], la smaragdus.3 Infatti non vi è pietra, il colore di cui è più piacevole per l'occhio, considerando che per le correzioni di vista si con avidità sull'erba green4 e il fogliame degli alberi, tutti noi abbiamo il piacere di più a guardare alla Smaragdo, in assenza di verde in esistenza di un colour5 più intenso di questo.
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praeterea soli gemmarum contuitu inplent oculos nec satiant. quin et ab intentione alia aspectu smaragdi recreatur acies, scalpentibusque gemmas non alia gratior oculorum refectio est: ita viridi lenitate lassitudinem mulcent. praeterea longinquo amplificantur visu inficientes circa se repercussum aëra, non sole mutati, non umbra, non lucernis, semperque sensim radiantes et visum admittentes ad crassitudinem sui facilitate tralucida, quod etiam in aquis nos iuvat.
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E poi, inoltre, di tutte le pietre preziose, questa è l'unica che alimenta la vista senza saziante essa. Anche quando la visione si è stanchi, con intento di visualizzazione di altri oggetti, è rinfrescato da essere trasformata su questa pietra, e lapidari sanno di nulla di ciò che è più rilassante di gratitudine per gli occhi, le sue morbide tinte verde è meravigliosamente adatta per fugare stanchezza, quando si sentì in tali organi.
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iidem plerumque concavi, ut visum conligant. quam ob rem decreto hominum iis parcitur scalpi vetitis.
quamquam Scythicorum Aegyptiorumque duritia tanta est, ut non queant volnerari. quorum vero corpus extentum est, eadem qua specula ratione supini rerum imagines reddunt.
Nero princeps gladiatorum pugnas spectabat in smaragdo.
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E poi, oltre che, se visti da una certa distanza, queste pietre appaiono tutti i più grandi per la vista, riflettendo come fanno, le loro sfumature verdi su l'aria circostante. Né il sole, ombra, effetti di luce artificiale, né alcun cambiamento nel loro aspetto, hanno sempre una luminosità ammorbidito e si è laureato, e trasmettere la luce con facilità, permettono la visione di penetrare loro interno, una proprietà che è così piacevole, inoltre, con riferimento all'acqua. Nella forma in cui sono in gran parte concava, in modo da riunire i raggi di luce e le competenze della visione: e quindi è, che è così universalmente concordata tra gli uomini a rispettare queste pietre, e di impedire il loro surface6 da incidere .
Nel caso, tuttavia, delle pietre di Scizia e l'Egitto, la loro durezza è tale, che sarebbe assolutamente impossibile penetrare. Quando la superficie del smaragdus è piatta, essa riflette l'immagine di oggetti nello stesso modo come uno specchio.
L'imperatore Nerone view7 utilizzati per i combattimenti dei gladiatori su un smaragdus. [p. 6.
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Genera eorum duodecim: nobilissimi Scythici, ab ea gente, in qua reperiuntur, appellati. nullis maior austeritas nec minus vitii; quantum smaragdi a gemmis distant, tantum Scythicus a ceteris smaragdis. proximum laudem habent, sicut et sedem, Bactriani. in commissuris saxorum colligere eos dicuntur etesiis flantibus; tunc enim tellure deoperta internitent, quia iis ventis harenae maxime moventur. sed hos minores multo Scythicis esse tradunt. tertium locu Aegyptii habent. eruuntur circa Copton, oppidum Thebaidis, collibus excavatis.
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Di questa pietra non ci sono non meno di dodici tipi diversi, di cui la più bella è la smaragdus Scythian1, così chiamata dal paese in cui si trova. Nessuno di loro ha un colore più profondo di questo, o è più esente da difetti: infatti, nella stessa misura in cui il smaragdus è superiore ad altre pietre preziose, il smaragdus scita è superiore alle altre varietà. Next in grande stima per questo, come anche in località, è la smaragdus di Bactriana.2 Queste pietre sono raccolti, si dice, nelle fessure delle rocce, quando i venti Etesian3 prevalere un periodo in cui la terra che li ricopre viene rimosso , e le pietre sono individuati in base alla luminosità, la sabbia è molto agitato per l'azione dei venti. Questi ultimi, tuttavia, sono molto inferiori, dicono, a quelli di Scizia, in termini di dimensioni. Il terzo grado è detenuto dalle pietre d'Egitto, 4, che vengono estratti dalle colline nelle vicinanze di Coptos, una città della Tebaide
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Reliqua genera in metallis aerariis inveniuntur, quapropter principatum ex iis optinent Cyprii. dos eorum est in colore liquido nec diluto, verum ex umido pingui quaque perspicitur imitante tralucidum maris, pariterque ut traluceat et niteat [hoc est ut colorem expellat, aciem recipiat]. ferunt in ea insula tumulo reguli Hermiae iuxta cetarias marmoreo leoni fuisse inditos oculos e smaragdis ita radiantibus etiam in gurgitem, ut territi thynni refugerent, diu mirantibus novitatem piscatoribus, donec mutavere oculis gemmas. —
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Tutti gli altri tipi si trovano nella miniera di rame, e di conseguenza è che, di queste varietà, la smaragdus di Cipro detiene il più alto rango. Il merito di queste consiste nel loro colore chiaro, che non ha nulla sottili o diluito in essa, ma presenta una trasparenza ricco e umido, molto simili le tinte del mare, in realtà. Quindi è che queste pietre sono allo stesso tempo diafano e brillante, o, in altre parole, riflettono i loro colori e consentire la visione di penetrare all'interno. Dicono che in questa isola, sulla tomba di un re piccolo di nome Ermia, vicino al fisheries5 lì, c'era già un leone in marmo, con gli occhi fatti di Smaragdi, lo splendore di cui penetrava [p. 6411], il mare, a tal punto, per quanto riguarda l'allarme dei tonni e li mise in fuga: una circostanza romanzo, che per lungo tempo meraviglia eccitati nel pescatori, finché alla fine le pietre della statua sono state cambiate per gli altri
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Sed et vitia demonstrari convenit in tam prodigis pretiis. sunt quidem omnium eadem, quaedam tamen nationum peculiaria, sicut in homine. ergo Cyprii, varie glauci magisque ac minus in eodem smaragdo aliis partibus, tenorem illum Scythicae austeritatis non semper custodiunt. ad hoc quibusdam intercurrit umbra, surdusque fit colos, qui inprobatur etiam dilutior.
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Sarà solo corretta, anche, visto che i prezzi di queste pietre sono così esorbitanti, a sottolineare i loro difetti. Alcuni difetti, senza dubbio, sono comuni a tutti loro, mentre altri, ancora una volta, come quelle che si trovano nella razza umana, sono peculiari solo a quelle di un certo paese. Così, per esempio, le pietre di Cipro non sono tutti verdi uguali, e nella stessa smaragdus alcune parti sono più o meno degli altri, non la pietra conservando sempre che la tinta uniforme profonda che caratterizza la smaragdus di Scizia. In altri casi, un'ombra passa attraverso la pietra, e il colore diventa in tal modo ottuso, la cui conseguenza è, che il suo valore è ammortizzato, e ancor più, quando il colore è sottile e diluito.
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hinc genera distinguntur, ut sint aliqui obscuri, quos vocant caecos, alii densi nec e liquido tralucidi, quidam varii, quidam nubecula obducti. aliud est haec quam umbra, de qua diximus. nubecula albicantis est vitium, cum viridis non pertransit aspectus, sed aut intus occurrit aut excipit in fine visum candor. haec coloris sunt vitia, item corporis capillamentum, sal, plumbago, quae communia fere sunt.
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In conseguenza della defects1 in queste pietre, sono stati suddivisi in diverse classi. Alcuni di loro sono oscure, e sono quindi conosciuti come "cieca" le pietre, alcuni hanno una certa densità, che danneggia la loro trasparenza; altri ancora, sono a chiazze, e altri coperti da una nuvola. Questa nube, invece, è del tutto diverso da l'ombra di cui sopra, perché è un difetto che rende la pietra di un colore biancastro, e non di un verde trasparente tutta, presentando, come fa, al suo interno o sulla superficie, un certo grado di bianco, che arresti la visione. Altri difetti, ancora una volta, in queste pietre, sono filamenti, sale-like2 grani, o tracce di minerale di piombo, gli errori che sono in gran parte comuni a tutti.
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Ab his Aethiopici laudantur ab Copto dierum itinere, ut auctor est Iuba, XXV, acriter virides, sed non facile puri aut concolores. Democritus in hoc genere ponit Thermiaeos et Persicos, illos intumescentes pinguiter, Persicos vero non tralucidos, sed iucundi tenoris visum inplere, quem non admittant, felium pantherarumque oculis similes, namque et illos radiare nec perspici, eosdem in sole hebetari, in umbra refulgere et longius quam ceteros nitere.
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Avanti dopo le tipologie sopra descritte, il smaragdus di Aethiopia è tenuto in grande considerazione, erano state trovate, come Juba ci dice, a una distanza di venticinque giorni di viaggio 'da Coptos. Questi sono di un verde brillante, ma sono raramente essere soddisfatte con perfettamente chiaro o di un colore uniforme. Democrito include in questa classe le pietre che sono conosciuti come "Therminei," e come "persiano", le pietre, il primo dei quali sono di un convesso, [p. 6.412] forma massiccia, mentre i secondi sono privi di trasparenza, ma hanno un gradevole colore uniforme, e soddisfare la visione, senza che le consenta di penetrare, fortemente somigliante, a questo proposito, gli occhi dei gatti e di pantere, che sono raggiante senza essere diafano.
Al sole, egli dice, essi perdono la loro brillantezza, ma sono raggiante in ombra, la luminosità dei quali è visto ad una distanza maggiore rispetto al caso di altre pietre.
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omnium horum etiamnum vitium, quod fellis colorem aut acris olei habent, dilucidi quidem ac liquidi, sed non virides. haec vitia in Atticis maxime sentiuntur in argentariis metallis repertorum. in loco, qui Thoricos vocatur, semper minus pingues, sed ex longinquo speciosiores. frequens est in his et plumbago, hoc est ut in sole plumbei videantur. illud peculiare, quod quidam ex his senescunt, paulatim viriditate evanida, et sole quoque laeduntur.
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-Un altro difetto, anche in tutte queste pietre è, che spesso hanno un colore simile a quella di miele o olio rancido, oppure sono chiari e trasparenti, ma non verde.
Questi difetti esistono nel Smaragdi di Attica, 3, più in particolare, che si trovano nelle miniere d'argento lì, in un luogo conosciuto con il nome di Thoricos.4 Questi ultimi non sono mai così massiccia come gli altri, e sono sempre più gradito a la vista se visto da lontano: minerale di piombo, troppo, è spesso quello di essere individuato in loro, o, in altre parole, essi hanno un aspetto di piombo quando si guardava nella peculiarità sun.5 Uno è in essi, che alcuni di loro venire compromessa per età, a poco a poco perdono il loro colore verde, e sono addirittura peggiorata dall'esposizione al sole.
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post hos Medici plurimum habent varietatis, interdum aliquid et e sappiro. hi sunt fluctuosi ac rerum imagines complexi, papaverum verbi gratia aut avium catulorumque vel pinnarum. quidam tamen virides nasci videntur, quoniam oleo meliores fiunt, neque est aliorum amplitudo maior.
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-Avanti per le pietre di Attica come quelli di Media, una varietà che presenta le tinte più numerosi di tutti, e gli approcci a volte sapphiros6 a colori. Queste pietre sono ondulate, 7 e rappresentano diversi oggetti naturali, come le teste di papavero, per esempio, gli uccelli, le piume di animali giovani, e: tutti sembrano naturalmente, di un colore verde, ma diventano migliorato con l'applicazione di olio. N. pietre di questa specie sono di dimensioni più grandi di questi
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Calchedonii — nescio an in totum - exoleverunt, postquam metalla aeris ibi defecerunt, et semper tamen vilissimi fuere minimique, iidem fragiles et coloris incerti et virentium in caudis pavonum columbarumque e collo plumis similiter ad inclinationem magis aut minus lucidi, venosi iidem squamosique.
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--Non sono a conoscenza che uno qualsiasi di questi stones8 sono ancora in vita a Calcedonia, le miniere di rame di quella località è ormai esaurito: ma è questo come si può, sono stati sempre il più piccolo in dimensioni e la maggior parte inferiore in valore.
Fragile, e di un colore [p. 6.413] lontano da distintamente pronunciato, assomigliavano nelle loro tinte le piume che si vedono nella coda del pavone o sul collo dei pigeons.9 Più o meno brillante, anche, secondo l'angolo in cui erano stati visti, hanno presentato un aspetto simile a quella di vene e squame.
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erat et peculiare in iis vitium sarcion appellatum, hoc est quaedam gemmae caro. mons est iuxta Calchedonem, in quo legebantur, Smaragdites vocatus. Iuba auctor est smaragdum, quam chloran vocent, in Arabia aedificiorum ornamentis includi et lapidem, quem alabastriten Aegyptii vocent, complures vero e proximis et in Taygeto monte erui Medicis similes et alios in Sicilia.
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Ci fu un altro difetto, anche, peculiari di queste pietre, noto come "sarcion," dal fatto che una sorta di flesh10 sembrava attaccarsi alla pietra. La montagna vicino a Calcedonia, dove queste pietre sono state raccolte, è ancora noto con il nome di "Smaragdites". Juba ci informa che una sorta di smaragdus, noto come "cloras," 11 è usato in Arabia come ornamento per gli edifici, come anche la pietra che per il popolo d'Egitto si chiama "alabastrites". Sulla stessa autorità, troppo, sappiamo che ci sono diverse varietà di smaragdus nelle montagne vicine, e che le pietre come quelle di media si trovano in Monte Taigeto, 12, come anche in Sicilia
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Inseritur smaragdis et quae vocatur tanos e Persis veniens gemma, ingrate viridis atque intus sordida, itidem chalcosmaragdos e Cypro, turbida aereis venis. Theophrastus tradit in Aegyptiorum commentariis reperiri regi eorum a rege Babylonio muneri missum smaragdum quattuor cubitorum longitudine ac trium latitudine, et fuisse quod apud eos in Iovis delubro obeliscum e quattuor smaragdis quadraginta cubitorum longitudine, latitudine vero in parte quattuor,
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Tra le Smaragdi è inclusa anche la pietra preziosa conosciuta come "tanos." 1 Proviene dalla Persia, ed è di un brutto verde, e di un colore sporco all'interno. Vi è anche la chalcosmaragdos2, nativo di Cipro, di fronte ai quali è screziato con venature ramate. Teofrasto riferisce che l'aveva trovata indicato nella storia egiziana, che un re di Babilonia, una volta inviato al re d'Egitto un smaragdus3 quattro [p. 6.414] cubiti di lunghezza per tre di larghezza. Ci informa, inoltre, che in un tempio di Giove in Egitto c'era un obelisco fatto di quattro Smaragdi, quaranta cubiti di lunghezza, e quattro di larghezza ad una estremità, e due dall'altra.
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in parte duorum, se autem scribente esse in Tyro Herculis templo stelen amplam e smaragdo, nisi potius pseudosmaragdus sit, nam et hoc genus reperiri, et in Cypro inventum ex dimidia parte smaragdum, ex dimidia iaspidem, nondum umore in totum transfigurato. Apion cognominatus Plistonices paulo ante scriptum reliquit esse etiam nunc in labyrintho Aegypti colosseum Serapim e smaragdo novem cubitorum.
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-Dice anche che nel periodo in cui egli ha scritto, non vi era nel Tempio di Ercole a Tyrus una grande colonna fatta di un unico smaragdus; 4 anche se molto probabilmente potrebbe essere solo smaragdus pseudo-, una sorta di pietra, non raramente trovato a Cipro, dove un blocco era stato scoperto, composto da una metà di smaragdus, e la metà di diaspro, il 5 e il liquido in cui non era ancora stata completamente trasformata. Apione, soprannominato "Plistonices," 6 ha lasciato una dichiarazione molto recente, che non vi era ancora in vita, a suo tempo, nel Labirinto d'Egitto, una statua colossale di Serapide costituito da un unico smaragdus, nove cubiti in altezza.
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Eandem multis naturam aut certe similem habere berulli videntur. India eos gignit, raro alibi repertos. poliuntur omnes sexangula figura artificum ingeniis, quoniam hebes unitate surda color repercussu angulorum excitetur. aliter politi non habent fulgorem. probatissimi ex iis sunt qui viriditatem maris puri imitantur, proximi qui vocantur chrysoberulli, paulo pallidiores, sed in aureum colorem exeunte fulgore.
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-Berilli, si pensa, sono di natura same1 come smaragdus, o almeno strettamente analoghe. India2 li produce, e sono raramente si trovano altrove. I lapidari tagliare tutti i berilli di una forma hexagonal3, perché il colore, che è attutito da una spenta uniformità della superficie, è accentuata dalla riflessione derivanti dal punto di vista. Se vengono tagliati in qualsiasi altro modo, queste pietre non hanno splendore qualunque. Berilli i più apprezzati sono quelli che assomigliano di colore verde puro del mare; 4, il prossimo chrysoberyl5 essere di valore, una pietra di un colore un po 'pallida, ma si avvicina una colorazione dorata.
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vicinum huic genus est, sed pallidius et a quibusdam proprii generis existimatum vocatumque chrysoprasum. quarto loco numerantur hyacinthizontes, quinto quos aëroidis vocant, postea cerini ac deinde oleagini, hoc est colore olei, postremi crystallo similes. hi fere capillamenta habent sordesque, alioqui evanidi, quae sunt omnia vitia.
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-Strettamente legato a quest'ultimo, nella sua genialità, ma di un pallido più [p. 6415] a colori, e di pensiero da parte di alcuni a costituire un genere a parte, è chrysoprasus.6 Nel quarto rango si calcola il berilli giacinto, e nel quinto, quelle note come "aëroides." 7 Avanti, abbiamo la cera color berilli , e, dopo di loro, i berilli oleosi, così chiamato per la somiglianza del loro colore a quello del petrolio. L'ultimo di tutti, ci sono le pietre che assomigliano molto a cristalli in apparenza, la maggior parte sfigurata da macchie e filamenti, e di un povero, debole, il colore come pure, tutti loro imperfezioni tanti nella pietra.
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Indi mire gaudent longitudine eorum solosque gemmarum esse praedicant, qui carere auro malint; ob id perforatos elephantorum saetis subligant. convenitt non oportere perforare quorum sit absoluta bonitas, umbilicis tantum ex auro capita conprehendentibus. ideo cylindros ex iis malunt facere quam gemmas, quoniam est summa commendatio in longitudine.
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Il popolo indiano sono meravigliosamente bene berilli di una forma elongated8, e dire che queste sono solo le pietre preziose che preferiscono indossare senza l'aggiunta di oro: da qui è che, dopo il piercing, essi li stringa alla setole dell'elefante . E 'generalmente riconosciuto, tuttavia, che quelle pietre non devono essere perforato, che sono di prima qualità, e in questo caso solo racchiudere l'estremità di essi di borchie d'oro. Che preferiscono, anche, il taglio del berilli in una forma cilindrica, invece di impostare come pietre preziose; una forma allungata di essere quello che è più apprezzato.
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quidam et angulosos statim putant nasci et perforatos gratiores fieri medulla candoris exempta additoque auri repercussu aut omnino castrata perspicuitati crassitudine. vitia praeter iam dicta eadem fere, quae in smaragdis, et pterygia. in nostro orbe aliquando circa Pontum inveniri putantur. Indi et alias quidem gemmas crystallum tinguendo adulterare invenerunt, sed praecipue berullos.
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Alcuni sono del parere che berilli sono naturalmente angolare, 9 e che, quando trafitto diventano migliorato a colori, la sostanza bianca sia così rimosso che si trova all'interno, e la loro luminosità accentuata dal riflesso dell'oro in cui sono stabiliti; o, al tutti gli eventi, la loro trasparenza è aumentata di questa diminuzione nel loro spessore. In aggiunta alle already10 difetti menzionati, e che sono pressappoco gli stessi di quelli a cui è soggetta la smaragdus, berilli sono colpiti con macchie nuvoloso, 11 come quelli delle unghie in apparenza. Nella nostra parte del mondo, si ritiene che essi si trovano talvolta nei paesi che si trovano nelle vicinanze del Pontus.12 Il popolo dell'India, colorando di cristallo, hanno trovato un metodo di imitare varie pietre preziose, berilli in particolare
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Minimum iidemque plurimum ab iis differunt opali, smaragdis tantum cedentes. India sola et horum mater est. qui ut pretiosissimarum gloria compositi gemmarum maxime inenarrabilem difficultatem adferunt. est in his carbunculi tenuior ignis, est amethysti fulgens purpura, est smaragdi virens mare, cuncta pariter incredibili mixtura lucentia.
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Opale sono allo stesso tempo molto simile a quello, e molto diverso da quello, [p. 6.416] berilli, e solo cedere alla smaragdus in valore. India, è anche la madre sole2 di queste pietre preziose, completando così la sua gloria come il grande produttore delle gemme più costose. Di tutte le pietre preziose, è opale che presenta le maggiori difficoltà di descrizione, visualizzando immediatamente il fuoco piercing di carbunculus 3, la brillantezza di amethystos viola, e il mare-verde di smaragdus, il tutto mescolato insieme e fulgente, con una luminosità che è veramente incredibile.
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alii summam fulgoris Armenia colori pigmentorum aequari credunt, alii sulpuris ardentis flammae aut ignis oleo accensi. magnitudo abellanam nucem aequat, insignis etiam apud nos historia, siquidem exstat hodieque huius generis gemma, propter quam ab Antonio proscriptus est Nonius senator, filius Strumae Noni eius, quem Catullus poeta in sella curuli visum indigne tulit, avusque Servili Noniani, quem consulem vidimus. ille proscriptus fugiens hunc e fortunis omnibus anulum abstulit secum.
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-Alcuni autori hanno confrontato l'effetto del suo fulgore a quella del colore conosciuto come pigmento Armenian4, mentre altri ne parlano come di simile alla fiamma di fuoco e di zolfo, o di fiamma alimentata con l'olio. In termini di dimensioni, l'opale è circa grande come una nocciola, 5 e, con riferimento ad esso, vi è un aneddoto notevole storici relativi. Perché non esiste ancora una pietra di questa classe, a causa del quale il senatore Antonio proscritto Nonius, figlio del Struma Nonius, che il poeta Catullus6 era così dispiaciuto nel vedere sulla sedia curule, e il nonno del Nonianus Servilio, che in questi nostri tempi è stato consul.7 On essendo così proscritti, Nonius si diede alla fuga, portando con sé, fuori di tutte le sue ricchezze, ma nulla di questo anello,
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il cui valore, è noto, è stato stimato in due milioni di sesterzi . certum est sestertio vicies tum aestimatum, sed mira Antoni feritas atque luxuria propter gemmam proscribentis, nec minus Noni contumacia proscriptionem suam amantis, cum etiam ferae abrosa parte corporis, propter quam periclitari se sciant, et relicta redimere se credantur.
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-Che meraviglia deve essere stata la crudeltà, che meraviglia la passione di lusso di Antonio, in tal modo per mettere al bando un uomo per il possesso di un gioiello! e non meno meravigliosa deve essere stata l'ostinazione di Nonio, che potrebbe quindi dote su quello che era stato la causa della sua proscrizione, perché vediamo i bruti molto anche strappare la parte del loro corpo per il bene di cui si conosce la loro esistenza alla essere in pericolo, 8 e così redimersi dalla separazione con esso
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Vitia opalis sunt, si color in florem herbae, quae vocatur heliotropium, exeat aut in crystallum aut grandinem, si sal interveniat aut scabritia aut puncta oculis occursantia. nullos magis fraus indiscreta similitudine vitro adulterat. experimentum in sole tantum: falsis enim contra radios libratis digito ac pllice unus atque idem tralucet colos in se consumptus; veri fulgor subinde variatur et modo ex hoc plus, modo ex illo spargit, fulgorque lucis in digitos funditur.
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Difetti di opale sono, una inclinazione colore del fiore chiamato Heliotropium, 1 o di quello di cristallo o di grandine; saltlike grani intervenire; rugosità sulla superficie, o taglienti [p. 6417] punti, che si presentano agli occhi. Non vi è pietra che viene imitato dai concessionari fraudolenti con più esattezza di questo, in vetro, il solo modo di rilevare l'imposizione di essere dalla luce del sole. Quando un opale false2 si svolge tra il pollice e l'indice, ed esposta ai raggi del luminare che si presenta, ma un solo e stesso colore trasparente in tutto, limitata al corpo della pietra: considerando che l'opale vera e propria offre varie tinte fulgido nella successione, e riflette ora una tonalità e ora un altro, in quanto perde il suo splendore luminoso sulle dita
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hanc gemmam propter eximiam gratiam plerique appellavere paederota. qui privatum genus eius faciunt, sangenon ab Indis vocari tradunt. nasci dicitur in Aegypto et in Arabia, et vilissima in Ponto, item in Galatia ac Thaso ac Cypro. qui praecellit ex his, opali quidem gratiam habet, sed mollius nitet, raro non scaber. summa illi coloris ex aëre et purpura constat, viriditas smaragdi deest. melior ille, cuius fulgor vini colore fuscatur, quam qui diluitur aquae.
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Questa pietra, in conseguenza della sua straordinaria bellezza, è stato chiamato "pæderos" 3 da molti autori, e alcuni che fanno una specie distinta, dire che è la stessa pietra che in India si chiama "sangenon". Queste pietre quest'ultimo, si dice, si trovano anche in Egitto, l'Arabia, e, di qualità molto inferiore, nel Ponto. Galazia, anche, si dice per la loro produzione, come anche Taso e Cipro. Il più bello in qualità di loro hanno tutta la bellezza di opale, ma sono di una luminosità più morbida, e sono per lo più ruvida in superficie. Il loro colore è una miscela di cielo blu e viola, e le tonalità verde della smaragdus mancano: anche quelli, sono preferiti, che hanno approfondito il loro splendore da una tonalità vinoso, piuttosto che quelli che hanno i loro colori diluiti, in quanto sono stati, con l'acqua
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Hactenus de principatu convenit mulierum maxime senatusconsulto. minus certa sunt de quibus et viri iudicant; singulorum enim libido pretia singulis facit praecipueque aemulatio, velut cum Claudius Caesar smaragdos induebat vel sardonyches. primus autem Romanorum sardonyche usus est Africanus prior, ut tradit Demostratus, et inde Romanis gemmae huius auctoritas. quam ob rem et proximum ei dabimus locum.
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Finora abbiamo parlato in riferimento alla pietra, che è generalmente accettato, appartengono al più alto rango, in obbedienza, più in particolare, ad un decree1 che è stata approvata dal signore in tal senso. Non vi sono garanzie rispetto a quelli su cui gli uomini e sono stati lasciati a formarsi un giudizio, visto che il valore di ogni pietra dipende più in particolare sul capriccio del singolo e la rivalità che esiste in riferimento ad esso, come, per esempio, quando Claudio Cesare era così tanto l'abitudine di indossare la smaragdus e sardonyx.2 Il primo romano che indossava una sardonica, secondo Demostratus, è stato il Africano maggiore, dal momento i cui [p. 6.418] tempo questa pietra è stata tenuta in grande stima a Roma: per quale motivo, daremo il luogo successivo dopo la opale.
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Sardonyches olim, sicut ex ipso nomine apparet, intellegebantur candore in sarda, hoc est veluti carne ungui hominis inposita, et utroque tralucido. talesque esse Indicas tradunt Ismenias, Demostratus, Zenothemis, Sotacus, hi quidem duo reliquas omnes, quae non traluceant, caecas appellantes.
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-Da sardonica, come la name3 stesso indica, è stato già capito una sarda, con un fondo bianco sotto di essa, come la carne sotto l'unghia del dito umano; entrambe le parti della pietra è altrettanto trasparente. Tali, secondo Ismenias, Demostratus, Zenothemis, e Sotacus, è il sardonica di India, gli ultimi due che indicano il nome di "cieca" sardonica a tutte le altre pietre di questa classe che non sono trasparenti, e che sono ora del tutto appropriato il nome a se stessi.
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quae nunc abstulere nomen, nullo sardarum vestigio Indicarum, Arabicae sunt, coeperuntque pluribus hae gemae coloribus intellegi, radice nigra aut caeruleum imitante et ungue minium, redimitum candido pingui, nec sine quadam spe purpurae candore in minium transeunte.
has Indis non habitas in honore Zenothemis scribit, tantae alias magnitudinis, ut inde capulos factitarent —
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-Infatti, al giorno d'oggi, la sardonica arabo non presenta tracce di qualunque sarda indiani, 4 essendo una pietra che è stata trovata ad essere caratterizzato da diversi colori diversi di ritardo; nero o azzurro per la base, e vermiglio, circondata da una linea di bianco ricco, per la parte superiore, non senza una certa glimpse5 di porpora, come passa il bianco nel red.
Apprendiamo da Zenothemis che a suo tempo queste pietre non sono state tenute dal popolo dell'India, in ogni grande stima, anche se vi si trovano di così grandi dimensioni sufficienti per ammettere l'elsa della spada che viene fatto delle loro.
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etenim constat ibi torrentibus detegi —, placuisse in nostro orbe initio, quoniam solae prope gemmarum scalptae ceram non auferrent. persuasimus deinde Indis, ut ipsi quoque iis gauderent. utitur perforatis vulgus in collo; et hoc nunc est Indicarum argumentum. Arabicae excellunt candore, circulo praelucido atque non gracili neque in recessu gemmae aut in deiectu renidente, sed in ipsis umbonibus nitente, praeterea substrato nigerrimi coloris.
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E 'noto, inoltre, che in quel paese sono esposti a vista dal monte-flussi, e che nella nostra parte del mondo sono stati già valutati dal fatto che sono quasi la ones7 solo tra le pietre preziose che incise Non portare via la cera, quando l'impressione è fatto. La conseguenza è che il nostro esempio ha finalmente insegnato al popolo dell'India per impostare un valore su di loro, e le classi inferiori non ci trafiggono ora anche loro, da indossare come ornamenti per il collo, la grande prova, infatti, al attuale, di una sardonica essere di origine indiana. Quelli d'Arabia si distinguono per la loro linea marginale del bianco brillante, di notevole ampiezza, e non scintillante nelle fessure nella cava di pietra o sui lati, ma che illumina la superficie stessa, al margine, e sostenuta da un terreno intensamente nero sotto .
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hoc in Indicis caeruleum aut corneum invenitur. item circuli albi quaedam in iis caelestis arcus anhelatio est, superficies vero locustarum maris, crustis rubentibus. nam melleae aut faeculentae — hoc enim nomen est vitio — inprobantur, aut si zona alba fundat se, non colligat, simili modo si ex alio colore admittat in se aliquid enormiter. nihil in sua sede interpellari alieno placet. sunt et Armeniae, cetera probandae, sed pallida zona.
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-Nelle pietre dell'India, questa terra [p. 6419] è come cera a colori, 8 oppure come corniolo, con un cerchio anche di bianco intorno ad esso. In alcune di queste pietre, inoltre, vi è un gioco di colori come quelli dell'arcobaleno, mentre la superficie è più rosso, anche rispetto ad una shell del mare-locust.9
Quelle pietre che sono come il miele in apparenza, o di un colore fæculent10 - tale è il nome dato a un difetto in loro - sono generalmente disapprovato. Essi sono stati respinti anche quando si fonde bianco zona stessa con gli altri colori, ed i suoi limiti non sono decisamente marcati, o se, in modo analogo, è irregolare intersecato da qualsiasi altro colore, ma di essere considerata come una imperfezione, se la regolarità della uno qualsiasi dei colori è interrotta con l'interposizione di un altro. La sardonica di Armenia è tenuto in qualche stima, ma il giro della zona è di un colore pallido.
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Exponenda est et onychis ipsius natura propter nominis societatem. hoc aliubi lapidis, hic gemmae vocabulum est. Sudines dicit in gemma esse candorem unguis jji similitudine, item chrysolithi colorem et sardae et iaspidis, Zenothemis Indicam onychem plures habere varietates, igneam, nigram, corneam, cingentibus candidis venis oculi modo, intervenientibus quarundam et obliquis venis. Sotacus et Arabicam tradit onychem distare, quod Indica igniculos habeat albis cingentibus zonis singulis pluribusve aliter quam in sardonyche Indica; illic enim momentum esse, hic circulum; Arabicas onychas nigras inveniri candidis zonis;
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Dobbiamo dare qualche conto anche di onice, 1 a causa del nome che in parte parti in comune con sardonica. Questo nome, anche se in alcuni places2 dato a un marmo, è qui usato per indicare una pietra preziosa. Sudines dice, che in questa pietra vi è una parte bianca che ricorda il bianco della persona umana-unghia, in aggiunta ai colori della chrysolithos, sarda, e Iaspis. Secondo Zenothemis, ci sono numerose varietà di onice indiana, l'ardente colore, il nero, e il corniolo, con venature bianche che circondano loro, come un occhio per così dire, e in alcuni casi in esecuzione su di essi obliquely.3 Sotacus menziona un onice arabo, che si differenzia dal resto, che l'India, secondo lui, presentando piccole fiamme, 4 ciascuno circondato da una o più zone bianche, in maniera del tutto diversa da quella sardonica indiano, che presenta una serie di puntini bianchi, mentre in questo caso è un cerchio continuo. L'onice arabo, d'altra parte, è nero, dice, con una zona bianca che la circondano.
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Satyrus carnosas esse Indicas, parte carbunculi, parte chrysolithi et amethysti, totumque id genus abdicat; veram autem onychem plurimas variasque cum lacteis habere venas, omnium in transitu colore inenarrabili et in unum redeunte concentum suavitate grata.
Nec sarda differenda est, huic gemmae dividua ex eodem et ipsa nomine, obiterque omnium ardentium gemmarum indicanda natura.
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-Satiro dice che c'è un onice in India di una carne [p. 6420] a colori, 5 in parte simile a carbuneulus, e in parte chrysolithos e amethystos, una varietà, tuttavia, che disapprova totalmente di. The Onyx reale, secondo lui, ha numerose venature di colori variegati, intervallati da altri di una tinta bianco-latte, le sfumature di cui, come passano l'uno nell'altro, producono una tinta che supera ogni descrizione, e si fonde in un unico tutto armonico, di un aspetto più bello.
Non diversamente da sardonica, troppo, è sarda, 6 una pietra che ha anche, in parte, un nome di parentela con essa, ma prima di passare ad esso, dobbiamo prima fare una comunicazione di tutte quelle pietre preziose che hanno una luminosità come quella di fiamma.
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Principatum habent carbunculi a similitudine ignium appellati, cum ipsi non sentiant ignes, a quibusdam ob hoc acaustae appellati. horum genera Indici et Garamantici, quos et Carchedonios vocavere propter opulentiam Carthaginis Magnae. adiciunt Aethiopicos et Alabandicos in Orthosia Cariae nascentes, sed qui perficiantur Alabandis. praeterea in omni genere masculi appellantur acriores et feminae languidius refulgentes.
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In prima fila tra questi è carbunculus, 1 così chiamato dalla sua somiglianza con il fuoco, anche se in realtà è una prova contro l'azione di questo elemento: 2 quindi è che alcune persone chiamano queste pietre "acaustoi." 3 Ci sono vari tipi di carbunculus, l'indiano e il Garamantic, per esempio, che l'ultima è stata chiamata anche la Carchedonian, 4 in omaggio per l'opulenza ex Carthage.5 Grande A questi si aggiungono i Æthiopian e le pietre Alabandic, l'ultima delle quali si trovano a Orthosia6 in Caria, ma vengono tagliate e lucidate a Alabanda.7 In aggiunta a questo, ogni specie è suddivisa in carbunculus maschio e la femmina, il primo dei quali è di un [p. 6.421] luminosità più sorprendente, non la luminosità di quest'ultimo deve essere così forte.
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in masculis quoque observant liquidiores aut flammae nigriores et quosdam ex alto lucidos ac magis ceteris in sole flagrantes, optimos vero amethystizontas, hoc est quorum extremus igniculus in amethysti violam exeat, proximos illis, quos vocant syrtitas, pinnato fulgore radiantes. inveniri autem ubi maxime sit solis repercussus.
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-Nella varietà di sesso maschile troppo, vediamo alcuni in cui il fuoco è più chiaro che in altri, mentre alcuni, ancora una volta, sono di una tonalità darker8, oppure hanno la loro luminosità più profondamente radicate, e lo splendore di un lustro più potente rispetto ad altri quando vengono visualizzati sotto il sole. Il più apprezzato, tuttavia, è l'ametista-coloured9 pietra, il fuoco all 'estremità di cui si avvicina la tinta viola di amethystos: accanto al valore, che sono le pietre conosciuto come "syrtites," radiante con una ondulata, piume , 10 fulgore. Si trovano più in particolare, si dice, dove la riflessione è più potente dei raggi del sole.
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Satyrus Indicus non esse claros dicit ac plerumque sordidos ac semper fulgoris retorridi, Aethiopicos pingues lucemque non fundentes convoluto igne flagrare. Callistratus fulgorem carbunculi debere candidum esse, ut positus extremo visu nubilante sit, si attollatur, exardescente fulgore — ob id plerique hunc carbunculum candidum vocavere, eum, qui languidius lucet, lignyzontem ;
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-Satiro dice che la carbunculus11 dell'India non ha lustro, che è per lo più sporchi, e che in tutti i casi la sua luminosità è di un colorito bruno. Le pietre Æthiopian, dice lui, sono densi, non emettono lustro, e brucia con una fiamma concentrata. Secondo Callistrato, il fulgore di questa pietra dovrebbe essere di un colore biancastro, e, se posto su un tavolo, si deve aumentare la sua lucentezza altre pietre collocato vicino ad essa che sono offuscati a bordo. Quindi è, che molti scrittori parlano di questa pietra come carbunculus bianco, mentre la pietra indiana, con la sua lucentezza relativamente debole, è conosciuto con il nome di "lignyzon." 12
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Carchedonios multo minores esse, Indicos etiam sextarii unius mensura cavari. Archelaus Carchedonios nigrioris aspectus esse, sed igni vel sole et inclinatione acrius quam ceteros excitari; eosdem obumbrante tecto purpureos videri, sub caelo flammeos, contra radios solis scintillare, ceras signantibus his liquescere, quamvis in opaco.
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-Le pietre Carchedonian, dicono, sono di dimensioni molto più piccole rispetto agli altri, ma quelli di India ammettere di essere scavata, e navi che effettuano che conterrà quanto uno sextarius13 ancora. Secondo Archelao, il carbunculus Carchedonian è di un aspetto più scuro rispetto agli altri, ma, se esposti alla luce del fuoco o dal sole, e visti di sbieco, lo splendore di essa è molto più intensa di quella del resto. Egli dice, anche, che questa pietra, se messo in ombra da un tetto, ha una tinta viola, che quando vengono visualizzati all'aria aperta, è di un colore di fiamma; [p. 6422] e che, se esposto ai raggi del sole, che scintilla.
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multi Indicos Carchedoniis candidiores esse et e diverso inclinatione hebetari scripsere, etiamnum in Carchedoniis maribus stellam intus ardere, feminas fulgorem universum fundere extra se, Alabandicos nigriores ceteris esse scabrosque. et circa Miletum nascuntur in terra coloris eiusdem, ignem minime sentientes.
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-Egli afferma anche che la cera, se sigillati con queste pietre, in ombra, anche, si scioglierà. Molti autori hanno affermato che le pietre indiani sono più pallida delle Carchedonian, e che, tutto il contrario di questi ultimi, sono tutti meno brillante quando vengono visualizzati obliquamente, come anche, che nella pietra maschi Carchedonian non ci sono punti luminosi come stelle nel , mentre, nel caso della pietra femminile, tutto il suo fulgore è gettato al di là di esso. Le pietre di Alabanda troppo, si dice, sono più scuri di altri tipi, e sulla superficie ruvida. Nelle vicinanze anche di Mileto, ci sono le pietre di questa descrizione si trovano in terra, somiglianti a quelle del Alabanda a colori, e la prova contro l'azione del fuoco.
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Theophrastus auctor est et in Orchomeno Arcadiae inveniri et in Chio, illos nigriores, e quibus et specula fieri; esse et Troezenios varios intervenientibus maculis albis, item Corinthios, sed pallidiores e candido; a Massilia quoque inportari. Bocchus et in Olisiponensi erui scripsit, magno labore ob argillam soli adusti. —
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-Secondo Teofrasto, 14 queste pietre si trovano anche a Orcomeno in Arcadia e l'isola di Chios, 15, la former16 dei quali sono di una tonalità più scura, e sono utilizzati per la fabbricazione di specchi. Egli dice anche, che a Trezene si trovano di vari colori e chiazzato di macchie bianche, quelle che si trovano ad essere di Corinto più pallida, biancastra, tonalità. Afferma inoltre, che a volte sono importati da Marsiglia. Bocco ci informa nei suoi scritti, che queste pietre sono estratte dal suolo, Olisipo; 17 al costo del lavoro grande, tuttavia, in conseguenza della riarsa, argilloso, natura del terreno.
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Nec est aliud difficilius quam discerene haec genera; tanta est in iis occasio artis, subditis per quae tralucere cogantur. aiunt hebetiores, in aceto maceratos XIIII diebus, nitescere totidem mensibus durante fulgore. adulterantur vitro simillime, sed cote deprehenduntur, sicut aliae gemmae; fictis enim mollior materia fragilisque est. centrosas cote deprehendunt et pondere, quod minus est in vitreis, aliquando et pusulis argenti modo relucentibus.
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Nulla è più difficile distinguere le diverse varietà di questa pietra, una così grande opportunità di fare loro permettersi di abilità artistica di costringere a riflettere i colori delle sostanze poste sotto. E 'possibile, dicono, per aumentare la brillantezza delle pietre sordo, da macerazione loro per quattordici giorni in aceto, questo lustro accidentale di essere trattenuto da loro [p. 6423], come molti mesi. Sono contraffatti, anche, con grande precisione in vetro, ma la differenza può essere rilevata con la pietra di paragone, lo stesso è il caso anche con altre pietre artificiali, in quanto il materiale è sempre di natura più morbida e relativamente fragile. Quando dunque testato dalla pietra, nodi duro, troppo, vengono rilevati in essi, e il peso della contraffazione bicchiere è sempre meno. In alcuni casi, anche essi presenti all'interno di piccole vescicole, che brillano come l'argento.
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Est et anthracitis appellata, in Thesprotia fossilis, carbonibus similis. falsum arbitror quod et in Liguria nasci prodiderunt, nisi forte tunc nascebantur. esse in iis et praecinctas candida vena tradunt. harum igneus color ut superiorum, sed peculiare quod tactu velut intermortuae extinguntur, contra aquis perfusae exardescunt.
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Vi è anche una pietra fossili trovati in Thesprotia, noto come "anthracitis," 1 e simile ad un bruciore coal2 in apparenza. Coloro che hanno dichiarato che si tratta di un nativo anche della Liguria, si sbaglia, a mio parere, a meno che forse si trovava lì nel loro tempo. Alcune di queste pietre, dicono, sono circondati da una vena di bianco. Come quelle che abbiamo già detto, hanno un colore di fuoco, ma non c'è questa particolarità in loro, che quando gettato nel fuoco che hanno tutta l'apparenza di diventare bonificato e indeboliti, mentre, d'altra parte, se sono bagnati con l'acqua, essi diventano doppiamente crescente.
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Cognata est et sandastros, proxima natura eius, quam aliqui Garamanticam vocant. nascitur in Indis loco eiusdem nominis. gignitur et in Arabia ad meridiem versa. commendatio summa quod veluti in tralucido ignis optentus stellantibus fulget intus aureis guttis, semper in corpore, numquam in cute. accedit et religio narrata siderum cognatione, quoniam fere pliadum hyadumque dispositione ac numero stellantur, ob id Chaldaeis in caerimoniis habitae.
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Di natura affine, anche, è sandastros, 1 noto come "garamantites" da parte di alcuni: si trova in India, in un luogo di tale nome, ed è un prodotto anche delle regioni meridionali d'Arabia. La raccomandazione è di grande, che ha tutta l'apparenza di fuoco, collocato dietro una sostanza trasparente, bruciando con star-like scintillazioni all'interno, che ricordano le gocce d'oro, e 2 [p. 6424] sono sempre da vedere nel corpo della pietra, e non alla superficie. Ci sono alcune associazioni religiose, anche collegati con questa pietra, in conseguenza delle affinità che si suppone a sopportare con le stelle; questi scintillazioni per lo più, in numero e disposizione, come le costellazioni delle Pleiadi e le Iadi, una circostanza che aveva portato al suo utilizzo da parte del Chaldæi nei cerimoniali che praticano.
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et hic mares austeritas distinguat et quidam vigor adposita tinguens; Indicae quidem etiam hebetare visus dicuntur. blandior feminis flamma, allucens magis quam accendens. sunt qui praeferant Arabicas Indicis fumidaeque chrysolitho similes illas dicant. Ismenias negat poliri sandastros propter teneritatem, et ob id magno venire. sunt qui has sandristias vocent. inter omnes constat, quantum numero stellarum accedat, tantum et pretio accedere. —
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Anche qui, le pietre di sesso maschile si distinguono dalla femmina, per la loro profondità comparativa di colore e il vigore con delle tinte che conferiscono agli oggetti vicino a loro: infatti le pietre dell'India, si dice, molto fioca la vista dalla loro splendore . La fiamma del sandastros femminile è di natura più ammorbidita, e può essere pronunciata per essere brillante, piuttosto che brillante. Alcuni preferiscono la pietra d'Arabia a quello dell'India, e dire che questo ultimo ha una somiglianza notevole per una cortina di fumo colorato chrysolithos. Ismenias afferma che sandastros, in conseguenza della sua estrema morbidezza, non ammettono di essere lucido, una circostanza che rende vendere tutte3 la più cara: altri scrittori, ancora una volta, chiamano queste pietre "sandrisitæ". Un punto su cui tutte le autorità sono d'accordo è che maggiore è il numero di stelle sulla pietra, la più costosa è nel prezzo.
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Adfert aliquid errorem similitudo nominis sandaresi. Nicander sandaserion vocat, alii sandareson, quidam vero hanc sandastrum, illam sandaresum, in India nascentem illam quoque et loci nomen custodientem, mali colore aut olei viridis, omnibus inprobatam.
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La somiglianza del nome a volte ha causato questa pietra per essere confusa con quella nota come "sandaresos", e che Nicandro chiama "sandaserion," e altri "sandaseron". Alcuni, ancora, chiamare questa quest'ultimo pietra "sandastros," e quello precedente "sandaresos". Il stone4 che è quindi citato da Nicandro, è un nativo dell'India così come gli altri, e prende pure il suo nome dalla località in cui si trova. Il colore di esso è quello di una mela, o di olio verde, e non si imposta alcun valore su di esso
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Ex eodem genere ardentium est lychnis appellata a lucernarum adsensu, tum praecipuae gratiae. nascitur circa Orthosiam totaque Caria ac vicinis locis, sed probatissima in Indis. quidam remissiorem carbunculum esse dixerunt, secundam bonitate quae similis esset Iovis appellatis floribus. et alias invenio quae coccum; has sole excalfactas aut attritu digitorum paleas et charatrum fila ad se rapere. —
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Alla stessa classe di fiamma pietre colorate che appartiene noto come "Lychnis;" 1 così chiamato dal suo lustro altezza essere-[p. 6.425] bisogno della luce della lampada, in quali circostanze le sue tinte sono particolarmente gradevoli. Si trova nelle vicinanze del Orthosia, su tutto il territorio della Caria, e nelle località limitrofe, ma la maggior parte delle pietre approvati sono quelli che vengono dall'India. Alcuni autori hanno dato il nome di "ammortizzato" 2 carbunculus ad un Lychnis di seconda qualità tasso, e simile nel colore al fiore conosciuto come il "fiore di Giove." 3 trovo altre varietà anche menzionato, uno con una luce viola , e un altro di una tinta scarlet4. Si afferma, inoltre, che queste pietre, quando viene riscaldata o stropicciata tra le dita, sarà attract5 loglio e filamenti di carta
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Hoc idem et Carchedonia facere dicitur, quamquam multo vilior praedictis. nascitur apud Nasamonas in montibus, ut incolae putant, imbre divino. inveniuntur ad repercussum lunae maxime plenae, Carthaginem quondam deportabantur. Archelaus et in Aegypto circa Thebas nasci tradit fragiles, venosas, morienti carboni similes. potoria ex hac et ex lychnide factitata invenio, omnia autem haec genera contumaciter scalpturae resistunt partemque in signo cerae tenent.
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Carchedonia, 1 anche, si dice che abbia la stessa proprietà, anche se di gran lunga inferiore al valore delle pietre già menzionati. Si trova nelle montagne tra i Nasamones, 2 prodotta, i nativi pensare, da docce inviato ai fini dal cielo. Queste pietre si trovano dalla luce della luna, più in particolare, quando in piena: nei giorni precedenti, Cartagine era il entrepô per loro. Archelao parla di una varietà fragile essere trovato nelle vicinanze di Tebe anche, in Egitto, pieno di vene, e simili a morire brace in apparenza. Trovo dichiarato, inoltre, che nei tempi antichi, bere le navi utilizzate per essere fatto di questa pietra e del Lychnis: 3 Tutti questi diversi tipi di pietra, tuttavia, offrono la resistenza più ostinata al bulino, e, se utilizzate per le guarnizioni , siano in grado di portare via una parte della cera.
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E diverso ad haec sarda utilissima, quae nomen cum sardonyche communicavit. ipsa volgaris et primum Sardibus reperta est; laudatissimae circa Babylona. cum lapidicinae quaedam aperiantur, haerentes in saxo cordis modo reperiuntur. hoc metallum apud Persas defecisse tradunt, sed inveniuntur compluribus aliis locis, ut in Paro et Asso; in India trium generum: rubrae et quas pionias vocant ab pinguitudine; tertium genus est quod argenteis bratteis sublinunt.
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Sarda, 1 d'altra parte, è estremamente utile per questo [p. 6.426] fine; una pietra che condivide il suo nome, in parte, con sardonica. Si tratta di una pietra comune, ed è stato trovato per primo a Sardi, ma il tipo più pregiato è quello della vicinanza di Babilonia. Quando alcune cave sono in fase di elaborazione, queste pietre si trovano, aderendo, come una sorta di cuore, verso l'interno della roccia. Questo minerale, però, si dice che sia ormai estinta in Persia, anche se si trova in numerose altre località, Paros e Assos, per esempio.
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Indicae perlucent, crassiores sunt Arabicae. inveniuntur et circa Leucada Epiri et in Aegypto quae brattea aurea sublinuntur. et in his autem mares excitatius fulgent, feminae pigriores et crassius nitent. nec fuit alia gemma apud antiquos usu frequentior — hac certe apud Menandrum et Philemonem fabulae superbiunt —, nec ullae tralucentium tardius subfusae umore hebetantur, oleoque magis quam alio liquore.
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In India2 ci sono tre varietà di questa pietra, la sarda rossa, quella nota come "pionia," dal suo spessore, e un terzo tipo, sotto il quale sono posto un terreno di orpelli d'argento. Le pietre indiani sono trasparenti, quelle di Arabia essere più opaco. Ci sono alcuni trovano anche nelle vicinanze di Lefkada in Epiro, e in Egitto, che hanno un terreno posto sotto di essi di foglia d'oro. Nel caso di questa pietra, anche, splende il maschio di pietra con una luminosità più attraente di quello femminile, che è di una sostanza più spesso, e più opaco. Tra gli antichi non era pietra preziosa di uso più comune di questo, in ogni caso, è questa pietra che è fatto tanto di sfilata nelle commedie di Menandro e Filemone. Nessuno, anche tra le pietre trasparenti è macchiata più rapidamente in caso di esposizione a umidità di questo, anche se di tutti i liquidi, è l'olio che gli atti più facilmente su di essa.
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damnantur ex iis melleae ac validius testaceae.
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-Quelle pietre che sono come il miele di colore, sono generalmente disapprovato, e ancor più, quando hanno la carnagione di terracotta
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Egregia etiam nunc sua topazo gloria est, e virenti genere et, cum primum reperta est, praelatae omnibus. accidit in Arabiae insula, quae Cytis vocabatur, in quam devenerant Trogodytae praedones fame et tempestate fessi, ut, cum herbas radicesque foderent, eruerent topazon. haec Archelai sententia est.
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Topazos1 è una pietra che è ancora detenuto nella stima molto alta per i suoi riflessi verdi: infatti, quando è stato scoperto, si è preferito ad ogni altro tipo di pietra preziosa. E 'così accaduto che alcuni pirati trogloditiche, che soffrono la fame e la tempesta, dopo aver sbarcato su un'isola al largo della costa d'Arabia noto come Cytis, 2 quando scavare lì per radici e di erba, ha scoperto questa pietra preziosa: tale, almeno, è l'opinione [p. 6.427] espressa da Archelao.
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Iuba Topazum insulam in Rubro mari a continenti stadiis CCC abesse dicit; nebulosam et ideo quaesitam saepius navigantibus nomen ex ea causa accepisse, topazin enim Trogodytarum lingua significationem habere quaerendi. ex hac primum inportatam Berenicae reginae, quae fuit mater sequentis Ptolemaei, ab Philone praefecto; regi mire placuisse et inde factam statuam Arsionae Ptolemaei uxori quattuor cubitorum, sacratam in delubro, quod Arsioneum cognominabatur.
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-Juba dice che c'è un isola nel Mar Rosso, chiamato "Topazos," 3 a una distanza di trecento stadi dalla terraferma, che è circondato da nebbie, ed è spesso richiesto dai navigatori di conseguenza, e che, a causa di questo, ha ricevuto il suo nome attuale, 4, le parole "topazin" senso "a cercare", nel linguaggio della Troglodytæ. Afferma inoltre, che Filone, præfect del re, è stato il primo a portare queste pietre da questa isola, che, per la sua presentazione a regina Berenice, la madre del secondo Tolomeo, era meravigliosamente felice con loro, e che, a un periodo successivo, una statua, quattro cubiti di altezza, è stato fatto di questa pietra, 5 in onore di Arsinoe, moglie di Tolomeo Filadelfo, essendo consacrata nel tempio noto come il "Golden Temple."
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recentissimi auctores et circa Thebaidis Alabastrum oppidum nasci dicunt et duo genera eius faciunt, prasoides atque chrysopteron, simile chrysopraso. tota enim similitudo ad porri sucum derigitur. est autem amplissima gemmarum. eadem sola nobilium limam sentit, ceterae Naxio et cotibus poliuntur. haec et usu atteritur.
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Gli scrittori più recenti dicono che questa pietra si trova anche nelle vicinanze di Alabastrum, una città della Tebaide, e si distinguono due varietà di esso, il prasoïdes6 e chrysopteron; 7 che l'ultima è simile a chrysoprasus, 8 tutte le sfumature di esso tendente, più o meno, per assomigliare il principio colorante del porro. Topazos è il più grande di tutte le pietre preziose, ed è l'unico tra quelli di alto valore, che rese l'azione del file, il resto è lucidato con l'aiuto di pietra di Naxos.9 E ammette anche di essere indossati da utilizzare
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Comitatur eam similitudine propior quam auctoritate callaina, e viridi pallens. nascitur post aversa Indiae apud incolas Caucasi montis, Hyrcanos, Sacas, Dahas, amplitudine conspicua, sed fistulosa ac sordium plena, sincerior praestantiorque multo in Carmania, utrobique autem in rupibus inviis et gelidis, oculi figura extuberans leviterque adhaerescens nec ut adnata petris, sed ut adposita.
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Con questa pietra si deve anche un altro paio, che assomiglia più da vicino un aspetto che in valore, la pietra conosciuta come "callaina," 1 e di un colore verde pallido. Si trova nel countries2 che si trovano sul retro della dell'India, tra i Phycari, [p. 6.428] vale a dire, che abitano il Monte Caucaso, la SacIA, e il Dahæ ??. È degno di nota per le sue dimensioni, ma è coperta con dei buchi e pieno di corpi estranei e che, comunque, che si trova in Carmania è di una qualità più fine, e di gran lunga superiore. In entrambi i casi, tuttavia, è solo in mezzo a rocce congelati e inaccessibili che si trova, sporgente dalla superficie, come un occhio in apparenza, e un po 'aderente alla roccia, non come se fosse costituito parte integrante di esso, ma con tutta l'apparenza di essere stato collegato ad esso.
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quam ob rem scandere ad eas pigritia pedum equestres populos taedet, simul et periculum terret; ergo fundis e longinquo incessunt et cum toto musco excutiunt. hoc vectigal, hoc gestamen in cervice, digitis gratissimum horunt, hinc census, haec gloria a pueritia deiectum numerum praedicantium; in quo varia fortuna quidam ictu primo cepere praeclaras, multi ad senectam nullas. et venatus quidem callainis talis est. sectura inde formantur, alias faciles.
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-Persone così abituati come sono a cavallo, non riesce a trovare l'energia e la destrezza necessari per scalare le rocce per ottenere le pietre, mentre, allo stesso tempo, sono molto spaventata per il rischio di farlo. Quindi è, che attaccano le pietre con le fionde da una certa distanza, e quindi portarli giù, muschio e di tutti. E 'con questa pietra che la gente paga il suo tributo, e questo sguardo i ricchi su come soprammobile più grazioso per la neck.3 Ciò costituisce la totalità della loro ricchezza, con alcuni, ed è la loro gloria capo a raccontare quanti essi queste pietre hanno portato giù dalle alture della montagna in quanto il giorno della loro infanzia. Il loro successo, tuttavia, è estremamente variabile, 4, mentre per alcuni, in occasione della prima grande lancio, hanno abbattuto notevolmente begli esemplari, molti sono arrivati alla vecchiaia senza ottenere.
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optimis color smaragdi, ut tamen appareat alienum esse quod placeat. inclusae decorantur auro, aurumque nullae magis decent. quae sunt earum pulchriores, oleo, unguento, etiam mero colorem deperdunt, viliores constantius repraesentant, neque est imitabilior alia mendacio vitri. sunt qui in Arabia inveniri eas dicant in nidis avium, quas melanocoryphos vocant.
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Tale è il metodo di approvvigionamento di queste pietre, la loro forma viene dato loro da taglio, una cosa che è facilmente attuabile. Il meglio di loro hanno solo il colore di smaragdus, una cosa che dimostra che la proprietà più piacevoli in loro è quella che appartiene di diritto a un altro di pietra. La loro bellezza è accentuata dalla loro creazione in oro, e non c'è pietra a cui il contrasto dell 'oro è più divenire. Il più bello di perdere il loro colore, venendo in contatto con l'olio, unguenti, o anche il vino non diluito, mentre quelli di scarsa qualità e preservare la loro colori migliori. Non vi sono in pietra, inoltre, che è più facilmente contraffatti in vetro. Alcuni scrittori dire, che questa pietra si trova in Arabia anche, nel nido di uccello conosciuto come il melancoryphus "."
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Viridantium et alia plura sunt genera. vilioris turbae prasius, cuius alterum genus sanguineis punctis abhorret, tertium virgulis tribus distinctum candidis. praefertur his chrysoprasos porri sucum et ipsa referens, sed haec paulum declinantem a topazo in aurum. huic et amplitudo ea est, ut cymbia etiam ex ea fiant, cylindri quidem et creberrime. —
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Ci sono anche numerosi altri tipi di pietre verdi. Per la classe più comune appartiene prasius; 1 una varietà di cui è sfigurato con spots2 come il sangue, mentre un altro tipo è contrassegnato con tre strisce di bianco. Per tutte queste pietre chrysoprasus3 è preferito, che è anche simile alla sostanza colorante del piede, ma varia in tinta tra topazos e oro. Questa pietra è trovato di così grandi dimensioni, come ad ammettere di bere boats4 anche essere fatto, e viene tagliata in cilindri molto spesso.
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India et has generat et nilion, fulgore ab ea distantem brevi et, cum intueare, fallaci. Sudines dicit et in Sibero Atticae flumine nasci. est autem color fumidae topazi aut aliquando melleae. Iuba in Aethiopia gigni tradit in litoribus amnis, quem Nilum vocamus, et inde nomen trahere. —
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India, che produce queste pietre, produce nilion1 inoltre, una pietra che si differenzia dal suo ultimo sordo, lucentezza diminuita, che, quando sempre guardato, ben presto svanisce alla vista. Sudines dice che si può trovare anche nel Siberus, un fiume di Attica. In apparenza sembra un fumo di colore topazos, o, in alcuni casi, un topazos con una tonalità come il miele. Secondo Juba, Aethiopia produce, sulle rive del fiume a noi noto come il Nilo, al quale circostanza, egli dice, deve il suo
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non tralucet molochitis; spissius viret ab colore malvae nomine accepto, reddendis laudata signis et infantum custodia quodamque innato contra pericula medicamine. —
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Molochitis1 non è trasparente, è di un verde più intenso e più opaca rispetto smaragdus; il suo nome deriva dal malva, 2, che assomiglia a colori. E 'altamente apprezzato per fare i sigilli, ed è dotato dalla natura, con proprietà medicinali che lo rendono un conservante per i bambini dai pericoli che minacciano alcuni di loro. Questa pietra è un nativo di Arabia.3 [p. 6.430
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Viret et saepe tralucet iaspis, etiam victa multis antiquitatis gloriam retinens. plurimae ferunt eam gentes, smaragdo similem Indi, Cypros duram glaucoque pingui, Persae aëri similem, quae ob id velut aërizusa; talis et Caspia est. caerulea est circa Thermodontem amnem, in Phrygia purpurea et in Cappadocia ex purpura caerulea, tristis atque non refulgens. sed minus refert nationes quam bonitates distinguere.
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Iaspis, 1 troppo, è verde, e spesso trasparenti, una pietra che, se superata da molti altri, conserva ancora la notorietà che ha acquisito in passato. Many countries produce this stone: that of India is like smaragdus in colour; that of Cyprus is hard, and of a full sea-green; and that of Persia is sky-blue, whence its name, "aërizusa."2 Similar to this ultimo è il Iaspis Caspio. Sulle rive del fiume Termodonte la Iaspis è di un colore azzurro;urro; in Frigia, che è viola, e in Cappadocia di un azzurro, viola, cupa, e non fulgido. Amisos3 ci invia uno Iaspis come quello di India nel colore, e di Calcedonia, 4 una pietra di colore torbido.
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optima quae purpurae aliquid habet, secunda quae rosae, tertia quae smaragdi, singulis Graeci nomina ex argumento dedere. quarta apud eos vocatur boria, caelo autumnali matutino similis; haec erit illa, quae aërizusa dicitur. [similis est et sardae, imitate et violas]. non minus multae specieis reliquae sunt, sed omnes in vitium caeruleae, ut crystallo similis aut myxis, item terebinthizusa. quam ob rem praestantiores funda cluduntur, ut sint patentes ab utraque parte nec praeter margines quicquam auro amplectente.
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Ma è di scarsa importanza di distinguere le varie località che arredarlo, quanto non lo sia annotazione sulla gradi di eccellenza che ne derivano. La migliore è quella che ha una sfumatura di viola, il migliore è il prossimo rosa, e la prossima la pietra con il colore verde della smaragdus, a ciascuno dei quali i Greci hanno dato names5 secondo le loro rispettive tinte. Un quarto tipo, che viene chiamato da loro "Boria," 6 assomiglia a colori il cielo di una mattina di autunno, anche questo, sarà lo stesso che è noto come "aërizusa." 7 C'è un Iaspis anche che assomiglia sarda8 in apparenza, e un altro con una tinta viola. Non meno numerosi, troppo, sono gli altri tipi che vengono lasciate mai descritti, ma sono tutte blu per un guasto, 9 oppure assomigliano cristallo in apparenza, o le tinte della susina myxa10. Vi è la terebenthine11 color Iaspis inoltre, impropriamente chiamata così, a mio parere, come ha tutta l'apparenza di essere una composizione di numerose gemme di questa descrizione
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vitium in iis est et brevis nitor nec longe splendescens et salet quae ceteris omnia. et vitro adulterantur, quod manifestum fit cum extra fulgorem spargunt atque non in se continent. reliquas sphragidas vocant, publioc gemmarum nomine his tantum dato [quoniam optime signent].
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Il meglio di queste pietre sono fissati in una lunetta aperta, l'oro di [p. 6.431], che abbraccia solo i margini della pietra, lasciando la superficie superiore ed inferiore allo scoperto. Un grande difetto è in essi un lustro sottomesso, e una mancanza di fulgore se visti da una certa distanza. Grani anche apparire come il sale dentro la pietra, e tutti gli altri difetti che sono common12 di pietre preziose in generale. A volte sono imitati in vetro, una frode, tuttavia, che possono essere facilmente individuati, dal materiale di gettare via il suo fulgore, invece di concentrare all'interno stesso. A questa classe appartiene anche la pietra chiamata "sphragis," 13 che è solo calcolato come appartenente al dominio di pietre preziose, dalla circostanza che sia il migliore di tutti per fare sigilli.
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totus vero oriens pro amuleto gestare eas traditur. ea, quae ex iis smaragdo similis est, saepe transversa linea alba media praecingitur et monogrammos vocatur; quae pluribus, polygrammos. libet obiter vanitatem Magicam hic quoque coarguere, quoniam hanc utilem esse contionantibus prodiderunt. — Est et onychi iuncta quae iasponyx vocatur, et nubem complexa et nives imitata et stellata rutilis punctis. est et sali Megarico similis et velut fumo infecta, quae capnias vocatur. magnitudine XVI unciarum vidimus formatam inde effigiem Neronis thoracatam.
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(9.) Nel corso di tutto l'Oriente, è la consuetudine, si dice, di indossare Iaspis a titolo di amuleto. La varietà di questa pietra che assomiglia smaragdus di colore è spesso trovato con una linea bianca che trasversalmente attraversa il centro, nel qual caso è conosciuto come "monogrammos:" 15 quando è rigato di linee diverse, si chiama "polygrammos". 16 Anche in questo caso, posso cogliere l'opportunità di esporre il falsehoods17 dei maghi, che pretendono che questa pietra è vantaggioso per le persone quando si parla in pubblico. Vi è una pietra, inoltre, che è formata da Iaspis e onice combinati, ed è conosciuta come "iasponyx." 18 volte questa pietra ha un aspetto offuscato, a volte ha delle macchie sulla superficie come la neve; 19 e talvolta è stellato con macchie rosse ,20 Un tipo simile a quello di sale di Megara21 in apparenza, e un altro è noto come capnias, 22 e guarda come se fosse stato fumato. Abbiamo visto nei nostri giorni uno iaspis23 [p. 6.432] quindici centimetri di lunghezza, di cui una figura di Nerone è stato fatto, armato con una corazza.
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Reddetur et per se cyanos, accommodato paulo ante et iaspidi nomine a colore caeruleo. optima Scythica, dein Cypria, postremo Aegyptia. adulteratur maxime tinctura, idque in gloria est regum Aegypti; adscribitur et qui primus tinxit. dividitur autem et haec in mares feminasque. inest ei aliquando et aureus pulvis, non qualis sappiris; in his enim aurum punctis conlucet.
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We must also give a separate account of cyanos,1 a name which, until very recently, was given to a species of iaspis, on account of its cærulean colour. The best kind is that of Scythia,2 the next best being the produce of Cyprus, and, last of all, that of Egypt. An artificial3 kind is much in use, that is prepared by dyeing other substances; and this invention is looked upon as one of the great glories of the kings of Egypt, the name of the king who first discovered it being still preserved in their annals. This stone, too, is divided into male and female, and sometimes it has the appearance of being powdered with a golden dust, in much the same way as sapphiros.
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Caeruleae et sappiri, rarumque ut cum purpura, optimae apud Medos, nusquam tamen perlucidae. praeterea inutiles scalpturis intervenientibus crystallinsi centris. quae sunt ex iis cyanei coloris, mares existimantur.
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For sapphiros,1 too, is refulgent with spots2 like gold. It is also of an azure colour, though sometimes, but rarely, it is purple; the best kind being that which comes from Media. In no case, however, is this stone diaphanous; in addition to which, it is not suited for engraving when intersected with hard particles of a crystalline3 nature. Those among them that have the colour of cyanos are generally thought to be the male stones.
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Alius ex hoc ordo purpureis dabitur aut quae ab iis descendunt. principatum amethysti tenent Indicae, sed in Arabiae quoque parte, quae finitima Syriae Petra vocatur, et in Armenia minore et Aegypto et Galatia reperiuntur, sordidissimae autem vilissimaeque in Thaso et Cypro. causam nominis adferunt quod usque ad vini colorem accedens, priusquam eum degustet, in violem desinat fulgor, alii quia sit quiddam in purpura illa non ex toto igneum, sed in vini colorem deficiens. perlucent autem omnes violaceo decore, scalpturis faciles.
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Noi ora inizia con un'altra classe di pietre preziose, [p. 6433] quelle di un colore viola, o le cui tinte sono derivati da viola. Per il primo posto appartiene la amethystos1 dell'India, una pietra che si ritrova anche nella parte d'Arabia, che confina con la Siria ed è conosciuta come Petra, come anche della Piccola Armenia, Egitto, e Galazia, il peggiore di tutti, e il meno valutati, sono quelli di Taso e Cipro. Il nome che queste pietre orso, è originario, si dice, in tinta peculiare del loro splendore, che, dopo aver quasi raggiunto il colore del vino, passa al largo in un violetto senza essere pienamente pronunciati, oppure, secondo alcuni autori, in il fatto che in loro c'è qualcosa di viola che è a corto di un colore di fuoco, le tinte fading off e inclinando il colore del vino
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Indica absolutum Phoenices purpurae colorem habet. ad hanc tinguentium officinae dirigunt vota. fundit autem aspectu leniter blandum neque in oculos, ut carbunculi, vibrantem. alterum earum genus descendit ad hyacinthos; hunc colorem Indi socon vocant, talemque gemmam socondion. dilutior ex eodem sapenos vocatur, eademque pharanitis in contermino Arabiae, gentis nomine. quartum genus colorem vini habet.
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Tutte queste pietre sono trasparenti e di un piacevole colore viola, e sono EASY2 di incidere. Quelle dell'India, hanno nella perfezione della tonalità molto più ricco di viola, ed è per raggiungere questo colore che la dyers3 in viola diretta tutti i loro sforzi, ma che presentano un aspetto fine addolcito l'occhio, e non abbagliante la vista, come nel caso con i colori della carbunculus. Un'altra varietà di approcci più quasi il giacinto a colori: il popolo dell'India chiamare questa tinta "Socon," e la pietra stessa "socondion". Una pietra terzo di questa classe è di un colore più diluito, ed è conosciuta come "sapenos," essere identico a "pharanitis", così chiamato da un country4 sulle frontiere d'Arabia che lo produce. Di un quarto tipo, il colore è come quello del vino,
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quintum ad vicina crystalli descendit albicante purpurae defectu. hoc minime probatur, quando praecellens debeat esse in suspectu velut ex carbunculo refulgens quidam leniter in purpura roseus nitor. tales aliqui malunt paederotas vocare, alii anterotas, multi Veneris genam.
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e in un quinto confina con molta attenzione su quella di cristallo, i viola a poco a poco far passare in bianco. Questo ultimo tipo, ma è poco valore, per un ametista ammenda deve sempre avere, se visti sideways5 e tenuto fino alla luce, un certo fulgore viola, come quella di carbunculus, leggermente inclinati a una tinta di ROSA.
Alcuni preferiscono dare queste pietre il nome di "pæderos" 6 o [p. 6434] di "Anteros," 7, mentre a molti sono conosciuti come "palpebra Venus'8", un nome che sembra essere particolarmente appropriato per il colore e il generale della gemma.
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Magorum vanitas ebrietati eas resistere promittit et indea appellatas, praeterea, si lunae nomen ac solis inscribatur in iis atque ita suspendantur e collo cum pilis cynocephali et plumis hirundinis, resistere veneficiis, iam vero quoquo modo adesse reges adituris, grandinem quoque avertere ac locustas precatione addita, quam demonstrant. nec non in smaragdis quoque similia promisere, si aquilae scalperentur aut scarabaei, quae quidem scripsisse eos non sine contemptu et inrisu generis humani arbitror.
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-La falsità dei maghi sarebbe convincerci che queste pietre sono preventivi di inebriety, e che è da questo che hanno derived9 il loro nome. Ci dicono anche che se iscrivere i nomi del sole e della luna su questa pietra, e poi portarlo appeso al collo, con alcuni capelli della cynocephalus10 e le piume della rondine, che agirà come conservante contro tutti nocive incantesimi. Si dice anche che indossati in qualsiasi modo, questa pietra sarà assicurare l'accesso alla presenza di re, e che sarà scongiurare la grandine e gli attacchi di locuste, se una preghiera certo si ripete anche che essi menzione. Fanno promesse simili, anche in riferimento alla smaragdus, se le dichiarazioni scolpita con la figura di un'aquila o di un Scarabaeus: che, a mio parere, non possono essere messi per iscritto, senza un sentimento di disprezzo e derisione per il resto della l'umanità
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Multum ab hac distat hyacinthos, ab vicino tamen colore descendens. differentia haec est, quod ille emicans in amethysto fulgor violacens diluitur hyacintho primoque aspectu gratus evanescit, antequam satiet, adeoque non inplet oculos, ut paene non attingat, marcescens celerius nominis sui flore. —
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Diversa da questa pietra è molto hyacinthos, 1 se partecipi di un colore che da vicino i confini su di essa. La grande differenza tra loro è, che il viola brillante che è così fulgido nella amethystos, è diluito in altra pietra. Anche se gradevoli a prima vista, la sua bellezza svanisce davanti agli occhi è sazi, anzi, finora è di soddisfare la vista, che è quasi del tutto non riesce ad attrarre l'occhio, il suo splendore scomparendo più rapidamente di quanto le tinte del flower2 conosciuta con il lo stesso.
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Hyacinthos Aethiopia mittit et chrysolithos aurreo fulgore tralucentes. praeferuntur his Indicae et, si variae non sint, Tibarenae. deterrimae autem Arabicae, quoniam turbidae sunt et variae, fulgoris interpellati nubilo macularum, etiam quae limpidae contigere, veluti scobe refertae. optimae sunt quae in collatione aurum albicare quadam argenti facie cogunt. hae funda includuntur perspicuae, ceteris subicitur aurichalcum, tametsi exiere iam de gemmarum usu. —
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Aethiopia, che produce hyacinthos, produce chrysolithos1 [p. 6.435] anche, una pietra trasparente con un fulgore come quella d'oro. Le pietre dell'India sono i più apprezzati, come anche quelli che si trovano tra i Tibareni, 2, purché questi ultimi non sono di colore screziato. La cosa peggiore in termini di qualità sono quelle di Arabia, il colore dei quali è torbido e screziato, e il loro splendore interrotti da spot sereno: addirittura troppo, quando capita di essere limpida, che hanno tutta l'apparenza di essere piena, per così dire, di una polvere strana. Le pietre migliori sono quelli che, al momento dell'immissione al fianco di oro, gli conferiscono ad esso una sorta di tonalità biancastra, e così gli danno l'aspetto d'argento. Quando questo è il caso, sono in una cornice che è aperto su entrambi i lati, ma quando la pietra è di qualità inferiore, un motivo di aurichalcum3 è posto al di
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Appellantur aliquae et chryselectroe, in colorem electri declinantes, matutino tamen tantum aspectu. Ponticas deprehendit levitas. quaedam durae sunt ac rufae, quaedam molles, sordidae. Bocchus auctor est et in Hispania repertas et quo in loco crystallum dixit ad libramentum aquae puteis defossis erui, chrysolithon XII pondo a se visam. —
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Though it has now altogether gone out of use for jewellery, there is a precious stone known as "chryselectrum,"1 the colour of which inclines to that of amber;2 but only when viewed by a morning3 light. The stones of Pontus are known by their lightness. Some of them are hard and reddish, while others, again, are soft and of a soiled appearance. According to Bocchus, these stones are found in Spain as well; in a spot where, according to him, fossil crystal has been discovered, in sinking to the water-level for wells.4 He tells us also that he once saw a chrysolithos twelve5 pounds in weight.
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Fiunt et leucochrysi interveniente candida vena. sunt et in hoc genere capniae. sunt et vitreis similes, velut croco fulgentes; vitro adulterantur, ut visu discerni non possint; tactus deprendit, tepidior in vitreis.
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-Vi è anche una pietra conosciuta come "leucochrysos," 1, con una vena bianca in esecuzione su di esso. A questa classe, anche, appartiene capnias, 2 anche una pietra che assomiglia di vetro in apparenza, e un'altra che riflette una tonalità simile a quella di zafferano. Queste pietre sono imitati in vetro, a un tale grado di perfezione, che è impossibile distinguerli dagli occhi. Il tocco, però, rileva la differenza, l'imitazione non è così freddo come la pietra reale. [p. 6.436]
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In edo genere sunt melichrysi veluti per aurum sincero melle tralucente. has India fert, quamquam in duritia fragiles, non ingratas. eadem et xuthon parit, plebeaim sibi gemmam.
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-A questa classe appartiene anche melichrysos, 1 una pietra che ha tutta l'apparenza di miele puro, visto attraverso l'oro trasparente. L'India produce queste pietre, e, anche se è difficile, sono molto fragili, ma non sgradevole alla vista. Stesso paese, troppo, produce xuthon, 2 una pietra molto usata dalle classi inferiori lì.
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Candidarum dux est paederos, quamquam quaeri potest, in quo colore numerari debeat totiens iactati per alienas pulchritudinis nominis, adeo ut decoris praerogativa in vocabulo facta sit. sed tamen et suum genus expectatione tanta dignum. coeunt quippe in tralucidam crystallum viridis suo modo aër simulque purpurae et quidam vini aurei nitor semper extremus in visu, sed purpura coronatus. madere videtur et singulis his et pariter omnibus,
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Alla testa molto delle pietre bianche è pæderos; 1 anche se può ancora essere discutibile che dei colori che in realtà appartiene. Per quanto riguarda il nome, è stato così tanto sbandierati, tra le altre pietre preziose di bellezza cospicuo, che ha assunto abbastanza il privilegio di essere uno termine2 sinonimo di tutto ciò che è affascinante per l'occhio. Ancora, tuttavia, vi è one3 in pietra, in particolare, che merita pienamente tutti gli elogi che ci si potrebbe aspettare per una pietra con un nome così rassicurante: per essa riunisce in sé la trasparenza del cristallo, il verde peculiare del cielo, le tinte profonde viola, e una sorta di riflesso luminoso, come quello di un vino di colore dorato, un riflesso, infatti, che è sempre l'ultima a soddisfare l'occhio, ma è sempre coronato con le tonalità del viola brillante. La pietra, infatti, ha tutta l'apparenza di essere stato immerso in ciascuna di queste tinte, singolarmente, ma in tutta la loro in una sola volta.
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nec gemmarum esse ulla liquidior potest iucunda suavitate oculis. haec laudatissima est in Indis, apud quos sangenon vocatur, proxima in Aegypto, ubi syenites, tertia in Arabia, verum scabra, tum Pontica, quae mollius radiat, Thasia, et ipsa mollior, et Galatica et Thracia et Cypria. vitia earum languor aut alienis turbari coloribus et quae ceterarum.
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Non vi è pietra preziosa sia l'acqua che ha un più chiaro, o che presenta una dolcezza più piacevole per gli occhi.Pæderos della migliore qualità proviene da India, dove è conosciuto come "sangenon," l'alternativa migliore è quella d'Egitto, chiamata "tenites". Quella del terzo "qualità si trova in Arabia, ma si è mosso sulla superficie. Successivamente, abbiamo la pietra del Ponto, lo splendore di cui è più morbido rispetto a quello di Taso, che, a sua volta, è di un colore più addolcito rispetto alle pietre della Galazia, Tracia, e Cipro. La com-difetti [p. 6.437] comunemente si trovano in queste pietre sono, una mancanza di luminosità, una confusione con i colori che non appartengono propriamente a loro, e le altre imperfezioni che si trovano in genere nelle pietra.4
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Proxima candicantium est asteria. principatum habet proprietate naturae, quod inclusam lucem pupilla quadam continet. hanc transfundit cum inclinatione velut intus ambulantem alio atque alio loco reddens. eadem contraria soli regerit candicantes radios in medum stellae, unde nomen invenit. difficiles in India natae ad caelandum. praeferuntur Carmanicae.
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La prossima tra le pietre bianche è "Asteria", 1 una gemma che detiene il suo alto rango, a causa di una certa peculiarità, nella sua natura, con una luce chiusa dentro, nella pupilla di un occhio per così dire. Questa luce, che ha tutta l'apparenza di che si spostano all'interno della pietra, si trasmette secondo l'angolo di inclinazione in cui è detenuto, ora in una direzione, e ora in un altro. Quando si terrà di fronte al sole, che emette raggi bianchi come quelli di una stella, e per questo, infatti, deve la sua name.2 Le pietre dell'India sono molto difficili da incidere, quelli di Carmania essere preferito.
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Similiter candida est quae vocatur astrion, crystallo propinqua, in India nascens et in Patalenes litoribus. huic intus a centro stella lucet fulgore pleno lunae. quidam causam nominis reddunt quod astris opposita fulgorem rapiat et regerat. optimam in Carmania gigni dicunt nullamque minus obnoxiam vitio; cerauniam etiam vocari quae sit deterior; pessimam vero lanternarum lumini similem.
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Di una luce bianca simile è la pietra che è noto come "astrion," 1 molto simili di cristallo nella sua natura, e si trovano in India e sulle coste del Pallene.2 Nel centro di essa vi splende internamente una stella brillante, con un fulgore come quella della luna quando è piena. Alcuni vogliono che questa pietra riceve il suo nome dal fatto che, quando si terrà di fronte alle stelle, che assorbe la luce che emettono e poi lo restituisce. Le pietre più belle, dicono, sono quelli di Carmania, ci sia nessuno più del tutto privi di difetti. Si aggiunge, inoltre, che una pietra di qualità inferiore è noto come "ceraunia," 3 e che, nella peggiore di tutte, la luce è molto simile a quello dato da una lampada.
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celebrant et astrioten, mirasque laudes eius in Magicis artibus Zoroastren cecinisse produnt. —
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Astriotes, 1 troppo, è una pietra che è molto stimato, e Zoroastro, dicono, ha cantato le sue lodi meravigliose come complemento di arte magica. [p. 6.438]
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Astolon Sudines dicit oculis piscium similem esse, radiare fulgore candido ut solem.
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Sudines dice che somiglia astrobolos1 l'occhio di un pesce in apparenza, e che ha un fulgore radiante bianco se visto sotto il sole.
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Est inter candidas et quae ceraunia vocatur, fulgorem siderum rapiens, ipsa crystallina, splendoris caerulei, in Carmania nascens. Zenothemis fatetur albam esse, sed habere intus stellam coruscantem; fieri et hebetes ceraunias, quas in nitro et aceto maceratas per aliquot dies concipere stellam eam, quae post totidem menses relanguescat.
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Tra le pietre bianche inoltre, vi è quella nota come "ceraunia," 1, che assorbe la brillantezza delle stelle. Si tratta di una formazione cristallina, di un colore azzurro brillante, ed è nativo di Carmania. Zenothemis ammette che è bianco, ma afferma che è la figura di una stella ardente all'interno. Alcuni di loro, dice, sono sordo, nel qual caso è l'abitudine a macerare per qualche giorno in una miscela di salnitro e aceto, al termine del periodo che la stella fa la sua comparsa, ma muore poco a poco distanza dalla fine come molti mesi.
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Sotacus et alia duo genera fecit cerauniae, nigrae rubentisque [similes eas esse securibus]. ex his quae nigrae sint ac rotundae, sacras esse; urbes per illas expugnari et classes; baetulos vocari; quae vero longae sint, ceraunias. faciunt et aliam raram admodum, Magorum studiis expetitam, quoniam non aluib inveniatur quam in loco fulmine icto.
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-Sotacus cita inoltre due altre varietà di ceraunia, uno nero e l'altro rosso, e lui dice che si assomigliano assi in forma. Quelle che sono nero e rotondo, 2 egli dice, sono considerati sacri, e per le loro città di assistenza e le flotte sono attaccati e presi: il nome dato a loro è "bætyli," quelli di una forma allungata di essere conosciuto come "cerauniæ. "3 Fanno inoltre che vi è un altro tipo, di rado di essere soddisfatto, e molto richiesta per le pratiche di magia, non è mai apparso in ogni luogo, ma uno che è stato colpito da lightning.4
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Proximum cerauniae nomen apud eos habet quae vocatur iris. effoditur in quadam insula Rubri maris, quae distat a Berenice urbe LX p., cetera sui parte crystallus. itaque quidam eam radicem crystalli esse dixerunt. ex argumento vocatur iris, nam sub tecto percussa sole species et colores arcus caelestis in proximos parietes eiaculatur, subinde mutans magnaque varietate admirationem sui augens.
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Il nome del prossimo citato da questi autori è quello della pietra chiamata "Iris;" 1 che si trova in uno stato fossile, in una certa isola del Mar Rosso, quaranta miglia distante dalla città [p. 6.439] di Berenice. In parte è composto di cristalli, e, quindi, è che alcuni hanno chiamato "root di cristallo". Prende il nome di "Iris" dalla proprietà che possiede, perché, quando colpito dai raggi del sole in un luogo coperto, proietta sulle pareti più vicino alla forma e colori diversificati dell'arcobaleno; cambia continuamente le sue tinte, e emozionante l'ammirazione per la grande varietà di colori che essa presenta.
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sexangulam esse ut crystallum constat, sed aliqui scabris lateribus et angulis inaequalibus dicunt, in sole aperto radios in se candentes discutere, aliquo vero ante se proiecto nitore adiacentia inlustrare. colores autem non nisi ex opaco, ut diximus, reddunt, nec ut ipsae habeant, sed ut repercussu parietum elidant; optima quae maximos arcus facit simillimosque caelestibus.
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-Che è esaedro in forma, come il cristallo, è generalmente d'accordo, ma alcuni dicono che è di massima sui lati e di angoli disuguali, e che, quando esposti ad un pieno sole, si disperde i raggi che vengono gettati su di essa, mentre allo stesso tempo, lanciando un brightness2 certo prima di esso, si illumina tutti gli oggetti che può capitare di essere adiacenti. La pietra, tuttavia, come già detto, presenta solo questi colori, quando sotto la copertura, non come se fossero nel corpo della pietra stessa, ma, secondo ogni apparenza, come se fossero il risultato della luce riflessa sulla superficie di il muro. La migliore è quella che produce gli archi più grande, con la somiglianza più vicino al Rainbow.
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est et alia iritis, cetera similis, sed praedura. hanc Orus crematam tusamque ad ichneumoum morsus remedio esse scripsit, nasci autem in Perside. —
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"Irite" è il nome di un'altra pietra, simili agli ultimi in tutti gli altri aspetti, ma notevole per la sua estrema durezza. Horus dice, nei suoi scritti, che questa pietra, calcinato e triturato, è un rimedio per il morso del ichneumon, e che è nativo di Persia.
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Similis aspectu est, sed non eiusdem effectus, quae vocatur leros, alba nigraque macula in traversum distinguentibus crystallum.
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La pietra chiamata "Leros" 1 è simile in apparenza, ma non produce gli stessi effetti. Si tratta di un cristallo, con striature bianche e nere, in esecuzione su di esso.
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Expositis per genera colorum principalibus gemmis reliquas per litterarum ordinem explicabimus.
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Avendo ora descritto i principali pietre preziose, classificati [p. 6440], secondo i loro rispettivi colori, mi procede a parlare del resto nel loro ordine alfabetico.
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Achates in magna fuit auctoritate, nunc in nulla est, reperta primum in Sicilia iuxta flumen eiusdem nominis, postea plurimis in terris, excellens amplitudine, numerosa varietatibus, quae mutant cognomina eius. vocatur enim iaspachates, cerachates, smaragdachates, haemachates, leucachates, dendrachates, quae velut arbusculis insignis est, antachates, quae, cum uritur, murram redolet, corallachates guttis aureis sappiri modo sparsa, qualis copiosissima in Creta. quae et sacra appellatur. quidam putant contra araneorum et scorpionum ictus eam prodesse.
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(10.) Achates1 è stato una pietra già in grande stima, ma ora tenuta a nessuno. E 'stato trovato per primo in Sicilia, vicino a un fiume di questo nome, ma da allora è stato scoperto in numerose altre località. In termini di dimensioni che supera qualsiasi altre pietre di questa classe, e le varietà di esso sono numerosi, il nome varia di conseguenza. Così, per esempio, abbiamo iaspachates, 2 cerachates, 3 smaragdachates, 4 hæmachates, 5 leucachates, 6 dendrachates, 7 contrassegnati con piccoli arbusti, per così dire, autachates, 8, che quando vengono bruciati ha un odore simile a quella di mirra e coralloachates , 9 Spotted tutto, come sapphiros, con gocce d'oro, e si trovano comunemente a Creta, dove è conosciuto anche come "sacro" Acate. Quest'ultimo, si pensa, è un bene per le ferite inflitte dai ragni e scorpioni,
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quod in Siculis utique crediderim, quoniam primo eius provinciae adflatu scorpionum pestis extinguitur. et in India inventae contra eadem pollent, magnis et aliis miraculis: reddunt enim fluminum species, nemorum, iumentorum etiam. essedariis staticula, equorum ornamenta inde medicisque coticulas faciunt, nam spectasse etiam prodest oculis. sitim quoque sedant in os additae.
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una proprietà che potevo davvero credere di appartenere alle pietre della Sicilia, per il momento in cui respirare l'aria di quella provincia, scorpioni perdono la loro veleno. Le pietre, anche, che si trovano in India sono in possesso di proprietà simili, e di altre proprietà di grandi e meravigliose così, ci presentano la loro comparsa in dei fiumi, boschi 10, 11 bestie da soma, e anche le forme, come ivy12 e le bardature dei cavalli. I medici, inoltre, rendono rettifica-hones13 di queste pietre, e anzi la sola vista di esse è benefica per gli occhi: ha in bocca, che placare la sete.
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Phyrgiae viridia non habent. Thebis Aegyptiis repertae carent rubentibus venis et albis, hae quoque contra scorpiones validae. eadem auctoritas et Cypriis. sunt qui maxime probent vitream perspicuitatem in his. reperiuntur et in Trachinia circa Oetam et in Parnaso et in Lesbo et in Messene similes limitum floribus et in Rhodo.
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Quelli che si trovano in Frigia verdi non hanno in loro, e quelli di Tebe, in Egitto, sono prive di colore rosso e bianco nelle vene. Questi ultimi sono buoni come un antidoto al veleno dello scorpione, e le pietre di Cipro sono tenuti in notorietà simili. Alcune persone impostare il valore più alto su quelle pietre che presentano una trasparenza come quella del vetro. Si trovano anche in Trachinia, [p. 6.441] nelle vicinanze del monte Eta, sul monte Parnaso, nell'isola di Lesbo, in Messenia, dove si ricordano i fiori che crescono nelle siepi, e Rodi.
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aliae apud Magos differentiae sunt in iis: quae leoninis pellibus similes reperiuntur, potentiam habere contra scorpiones dicunt. in Persis vero suffitu earum tempestates averti et presteras, flumina sisti — argumentum esse, si in ferventes cortinas additae refrigerent —, sed, ut prosint, leoninis iubis adalligandas, nam hyaenae addita abominantur discordiam domibus. eam vero, quae unius coloris sit, invictam athletis esse, argumento, quod in ollam plenam olei coiecta cum pigmentis, intra duas horas suffervefacta, unum colorem ex omnibus faciat minii.
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-I maghi fanno altre distinzioni in riferimento a queste pietre: quelle, ci dicono, che sono punti su di loro, come le macchie sulla pelle del leone, sono efficaci come protezione contro scorpioni, e in Persia, si dice, queste pietre sono utilizzati, a titolo di fumigazione, per l'arresto di tempeste e uragani, e per fermare il corso dei fiumi, la prova della loro efficacia è svolta la loro acqua fredda, se gettato in un calderone bollente. Essere debitamente efficace, che deve essere allegato al corpo con peli di criniera di un leone. I capelli, però, del Hyaena è tenuto in abominio per questo scopo, come un promotore della discordia nelle famiglie. La pietra che è di un colore uniforme rende atleti invincibili, dicono, il modo di prova è di gettarlo, con coloranti, in una pentola piena d'olio, dopo essere stati conservati per un paio d'ore dolcemente in ebollizione, se vero, che impartirà un colore uniforme di vermiglio alla miscela.
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Acopos nitro colore similis est, pumicosa, guttis aureis stellata. cum hac oleum suffervefactum perunctis lassitudinem, si credimus, solvit. — Alabastritis nascitur in Alabastro Aegypti et in Syriae Damasco candore interstincto variis coloribus. haec cremata cum fossili sale et trita gravitates oris et dentium extenuare dicitur. —
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Acopos14 è una pietra come nitre15 in apparenza, poroso, e recitato con gocce d'oro: delicatamente bollito con olio e applicata come un unguento, allevia la stanchezza, se si sceglie di crederci. Alabastritis16 è una pietra che viene da Alabastron in Egitto e Damasco, in Siria: è di colore bianco, macchiato di varie tinte altri. Calcinati con sale fossili e polverizzato, è una cura per le affezioni della bocca e dei denti, si dice.
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Alectorias vocant in ventriculis gallinaceorum inventas crystallina specie, magnitudine fabae, quibus Milonem Crotoniensem usum in certaminibus invictum fuisse videri volunt. — Androdamas argenti nitorem habet [ut adamas], quadratis semper tessellis similis. Magi putant nomen inpositum ab eo, quod impetus hominum et iracundias domet. argyrodamas eadem sit an alia, auctores non explicant. —
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Alectoria17 è il nome dato ad una pietra che si trova nella coltura di pollame, come il cristallo in apparenza, e grande circa come un fagiolo in termini di dimensioni; Milo18 di Crotone, alcuni l'avranno, è stato pensato per essere l'abitudine di portare questa pietra su di lui, una cosa che lo rendeva invincibile nella sua competizioni sportive. Andradamas19 ha il colore brillante d'argento, come Adamas, 20 è sempre quadrangolare, come cubetti in forma. I maghi sono del parere che è stato chiamato così dal fatto che essa sottomette la rabbia e la violenza dell'uomo. Argyrodamas21 se è la stessa pietra o no, gli autori non informano [p. 6.442] noi.
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Antipathes nigra non tralucet. experimentum eius ut coaquatur in lacte; facit enim id murrae simile. inmensum quiddam in hac fortassis aliquis expectet, in tot exemplis uni possessione huius nominis data. contra effascinationes auxiliari eam Magi volunt. — Arabica ebori simillima est, et hoc videretur, nisi abnueret duritia. hanc putant contra dolores nervorum prodesse habentibus. — Aromatitis et ipsa in Arabia invenitur, sed et in Aegypto circa Philas, ubique lapidosa et murrae coloris et odoris, ob hoc reginis frequentata. —
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-Antipathes22 è una pietra nera, e non trasparenti: la modalità di test, è da bollire nel latte, a cui, se vero, che esso conferisce un colore simile a quella di mirra. Una persona, probabilmente potrebbe aspettarsi di trovare alcune straordinarie virtù di questa pietra, visto che, tra tante altre sostanze in possesso di immobili antipatico, è l'unico che porta questo nome. I maghi che vogliono che possiede il potere di contrastare il fascino. Arabica23 è una pietra che ricorda da vicino avorio in apparenza, e, anzi, potrebbe facilmente essere preso per questo, se non fosse per la sua durezza: le persone che hanno questa pietra su di loro, è il pensiero, l'esperienza sarà una cura delle malattie del tendini. Aromatitis, 24 troppo, è una pietra che si trova in Arabia, come anche nelle vicinanze di Phiræ in Egitto: è sempre piena di piccole pietre, e come mirra in colore e odore, una cosa che rende molto più a richiesta con le signore di rank.25
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Asbestos in Arcadiae montibus nascitur coloris ferrei. — Aspisatim Democritus in Arabia nasci tradit, ignei coloris, et oportere cum cameli fimo splenicis adalligari, inveniri utique in nido Arabicarum alitum; et alitum eodem nomine ibi in Leucopetra nasci, argentei coloris, radiantem; cum . . . . . contra lymphatum habentibus. —
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-Asbestos26 si trova nelle montagne di Areadia, ed è di un colore di ferro. Democrito ci informa che aspisatis27 è un nativo d'Arabia, che è di un colore di fuoco, e che i pazienti devono indossare che essa attribuisce al corpo con sterco di cammello ', dice, anche, che si trova nei nidi di birds28 talune Arabia. Lo stesso autore cita anche un altro di pietra di questo nome, che si trova a Leucopetra nello stesso paese, di colore argento, raggiante, e un conservante eccellente contro delirio.
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Atizoen in India et Persidis Acidante monte nasci, argenteo nitore fulgentem, magnitudine trium digitorum, ad lenticulae figuram, odoris iucundi, necessariam Magis regem constituentibus. — Augitis non alia videtur multis esse quam callaina.
Lapis amphidanes alio nomine chrysocolla appellatur, nascens in Indiae parte, ubi formicae eruunt aurum, in quo et invenitur auro similis, quadrata figura. adfirmatur natura eius quae magnetis esse, nisi quod augere quoque aurum traditur. —
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-In India, dice lui, e sul Monte Acidane in Persia, vi è una pietra scoperto che è noto come "atizoë29 di un lustro d'argento, tre dita di lunghezza, come una lenticchia di forma, in possesso di un odore gradevole, e ritenuto necessario dal i Magi durante la consacrazione di un re. Augetis30 è considerato da molti di essere identico a callaina.
31 Amphidanes, 32 che è anche conosciuto come "Crisocolla," 33 è una pietra situato in quella parte dell'India dove il ants34 vomitare oro, e in essa ci sono alcune [p. 6443] pezzi quadrati, come l'oro in apparenza. La natura di questa pietra, si afferma, è simile a quella del magnete, oltre al fatto che, si dice che hanno la proprietà di aumentare l'oro.
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Aphrodisiaca ex candido rufa est. — Apsyctos septenis diebus calorem tener excalefacta igni, nigra ac ponderosa, distinguentibus eam venis rubentibus. putant prodesse contra frigora. — Aegyptillam Iacchus intellegit per album sardae nigraque venis transeuntibus, volgus autem nigra radice, caerulea facie. nomen a loco.
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Aphrodisiaca35 è una pietra di un colore rossastro bianco. Apsyctos, 36 quando riscaldato dal fuoco, mantiene il calore in modo fino a sette giorni, è nero e pesante, ed è striata di venature rosse. È bene anche, si pensa, come conservante contro il freddo. Secondo Iacchus, Ægyptilla37 è una sorta di Sarda bianco e nero, intersecato con le vene, ma la pietra comunemente conosciuta con quel nome è nero nella parte inferiore, e d'azzurro sulla superficie. Prende il nome dal paese che lo produce.
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Balanitae duo genera sunt, subviridis et Corinthii aeris similitudine, illa a Copto, haec ab Trogodytica veniens, medias secante flammea vena. — Batrachitas quoque Coptos mittit, unam ranae similem colore, alteram et venis, tertiam rubetis e nigro. — Baptes, mollis alioqui, odore excellit. — Beli oculus albicans pupillam cingit nigrum e medio aureo colore fulgentem et propter speciem sacratissimo Assyriorum deo dicatam. Belum autem aliam, quam sic vocant, in Arbelis nasci Democritus tradit nucis iuglandis magnitudine, vitrea specie. —
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-Di balamites1 ci sono due tipi, quello di un colore verdastro, e l'altra come bronzo corinzio in apparenza, il primo viene da Coptos, e la seconda da Troglodytica. Sono entrambi intersecato da una fiamma, come vena, che attraversa il centro. Coptos, troppo, ci invia batrachitis; 2 un genere di cui è come una rana di colore, un altro ha la tinta d'ebano, e un terzo è inclinando nerastra al rosso. Baptes3 è una pietra morbida, e di un odore più eccellente. Beli oculus4 è una pietra di colore biancastro, che circondano una pupilla nera in mezzo, che brilla in mezzo a un lustro come quella d'oro. Questa pietra, in conseguenza della sua singolare bellezza, è stata consacrata al deity5 terrà nella venerazione più alto da parte del popolo di Assiria. Secondo Democrito, vi è anche una pietra chiamata Belo, e disponibile sul sito Arbela, è delle dimensioni di una noce, e looks6 come il vetro.
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Baroptenus sive baripe, nigra sanguineis et albis nodis, adalligata proicitur veluti portentosa. — Botryitis alia nigra est, alia pampinea, incipienti uvae similis. — Bostrychitin Zoroastres crinibus mulierum similiorem vocat. — Bucardia, bubulo cordi similis, Babylone tantum nascitur. — Brontea, capiti testudinum, e tonitribus cadit, ut putant, restinguitque fulmine icta, si credimus. — Boloe in Hibero inveniuntur, glaebae similitudine.
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Baroptenus o barippe è nero, e coperto [p. 6444] con i nodi di un bianco e sangue-colore rosso: l'uso di esso come un amuleto è evitato, in quanto tende a produrre mostruosità. Botryitis7 a volte è nero e, talvolta, viola-rosso, 8 e somiglia un po 'di grapes9 in forma, quando si effettua la sua prima apparizione. Zoroastro, dice, che bostrychitis10 è una pietra che è più come i capelli delle femmine di ogni altra cosa. Bucardia11 assomiglia a un cuore di bue in apparenza, e si trova solo a Babilonia. Brontea12 è una pietra come la testa di una tartaruga, che cade con tuoni, si suppone: se è troppo, dobbiamo credere a ciò che è detto, ha la proprietà di spegnimento del fuoco in oggetti che sono stati colpiti da un fulmine. Bolos13 è il nome di un sasso trovato in Iberia, 14 simile a una zolla di terra in apparenza.
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Cadmitis eadem est quae ostracitis vocatur, nisi quod hanc caeruleae interdum cingunt bullae. — Callais sappirum imitatur candidior et litoroso mari similis. — Capnitis quibusdam videtur suum genus habere, pluribus iaspidis fumidae, ut suo loco diximus. — Cappadocia et in Phrygia nascitur, ebori similis. — Callaicam vocant e turbido callaino. ferunt plures coniunctas semper inveniri. —
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-Cadmitis differisce solo dalla pietra che è noto come ostracitis1 di essere a volte circondati da vesciche di un colore azzurro. Callais2 è come sapphires3 di colore, solo che è più pallido e più simile alla tinta del p. [ 6.445] acqua vicino alla riva del mare in apparenza. Capnitis, 4 a parere di alcuni, è una specie particolare di pietra: è coperto con striature spirale numerosi, di colore fumoso, come already5 indicato nel luogo appropriato. Cappadocia6 è un nativo della Frigia, e somiglia avorio in apparenza. Callaica7 è il nome dato ad una pietra, come un callaina appannati, 8 un certo numero di loro si trovano sempre uniti, si dice.
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Catochitis Corsicae lapis est, ceteris maior et magis mirabilis, si vera traduntur, inpositam manum veluti cummi retinens. — Catoptritis in Cappadocia provenit candore imagine regerens. — Cepitis sive cepolatitis candida est, venarum coeuntibus lineis in unum. — Ceramitis testae colorem habet. —
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-Catochitis9 è una pietra trovata in Corsica, di maggiori dimensioni rispetto alle altre pietre preziose, e di natura più bella, se la storia è vera, che mantiene la mano come la gomma, se poste su di esso. Catoptritis10 si trova in Cappadocia, e, dal suo candore, riflette figure come uno specchio. Cepitis11 o cepolatitis è una pietra bianca, con venature su di esso unendo insieme. Ceramitis12 ha un colore simile a quella di terracotta.
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Cinaediae inveniuntur in cerebro piscis eiusdem nominis, candidae et oblongae eventuque mirae, si modo est fides praesagire eas habitum maris nubili vel tranquilli. — Ceritis cera similis est, circos accipitri, corsoides canitiae capitis, corallachates curalio, aureis guttis distincta, corallis minio; gignitur in India et Syene. —
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Cinædia13 è una pietra rinvenuta nel cervello di un fish14 di un nome corrispondente. E 'bianca e allungata, e dotato di virtù meravigliosa, se dobbiamo prestar fede a ciò che viene detto, che si annuncia, prima mano se il mare è tranquillo o stormy.15 Ceritis16 è una pietra come cera: circos17 somiglia il piumaggio del falco: corsoides18 è come i capelli bianchi in apparenza. Coralloachates19 è molto simile al corallo, contrassegnati con gocce d'oro, e corallis, nativo di India e Syene, assomiglia minium20 in apparenza.
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Crateritis inter chrysolithum et electrum colorem habet, praedura natura. — Crocallis ceras repraesentat. — Cyitiscca Copton nascitur candida et videtur intus habere partum, qui sentiatur etiam crepitu. — Chalcophonos nigra est, sed inlisa aeris tinnitum reddit, tragoedis, ut suadent, gestanda. —
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-Crateritis21 è a colori un mezzo tra chrysolithos22 e ambra, ed è notevole [p. 6446] per la sua durezza. Crocallis23 è un gioiello come il ciliegio nelle sue tinte. Cyitis24 è una pietra situato nelle vicinanze del Coptos, è bianco, e di ogni apparenza, è una pietra embrione all'interno, lo sferragliare dei quali può essere ascoltata su agitando. Chalcophonos25 è una pietra nera, ma quando colpì Clinks come ottone: attori tragici si raccomanda di portarlo su di loro.
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Chelidoniae duorum sunt generum, hirundinum colore, ex altera parte purpureae, in alia purpuram nigris interpellantibus maculis. — Chelonia oculus est Indicae testudinis, vel portentosissima Magorum mendaciis. melle enim colluto ore inpositam linguae futurorum divinationem praestare promittunt XV luna et silente toto die, decrescente vero ante ortum solis, ceteris diebus a prima in sextam horam. — Sunt et chelonitides aliarum testudinum superficiei similes, ex quibus ad tempestates sedandas multa vaticinantur, eam vero, quae ex iis aureis guttis aspersa sit, cum scarabaeo deiectam in aquam ferventem tempestates commovere. —
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-Di chelidonia26 ci sono due varietà, sia simile alla rondine a colori: uno di loro è viola da un lato, e l'altro è viola besprinkled con macchie nere. Chelonia27 è l'occhio della tartaruga indiana, ed è la più meravigliosa di tutte le pietre, se crediamo che le storie raccontate da sdraiato i maghi. Perché, secondo loro, questa pietra, posta sulla lingua dopo il risciacquo della bocca con miele, garantirà il potere della divinazione, se questo è fatto con la luna piena o luna nuova, per un giorno intero. Se, tuttavia, questo piano viene adottato, mentre la luna è in aumento, il potere di divinazione saranno acquisiti prima del sorgere del sole solo, e se su altri giorni, dalle ore first28 al sesto.
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Chloritis herbacei coloris est; eam in ventre motacillae avis inveniri dicunt Magi congenitam ei et ferro includi iubent ad quaedam prodigiosa moris sui. — Choaspitis a flumine dicta est, ex viridi fulgoris aurei. — Chrysolampsis in Aethiopia nascitur, pallida alias, sed noctu ignea. — Chrysopis aurum videtur esse. — Cetionides in Aeolide nunc Atarneo pago, quondam oppido, nascuntur, multis coloribus tralucentes, alias vitreae, alias crystallinae, alias iaspidis, sed et sordidis tantus est nitor, ut imagines reddant ceu specula. Chelonitis, 29 troppo, è una pietra che assomiglia al tortoise30 in apparenza, e le virtù molte delle quali ha parlato di per calmare le tempeste e tempeste. Per quanto riguarda quello che ha tutta l'apparenza di essere cosparso di macchie d'oro, se lanciato con una Scarabaeus in acqua bollente, intende sollevare una tempesta, si dice.
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Chloritis31 è una pietra di un colore verde erba: secondo i maghi, che si trova nella coltura del Motacilla, 32 sono generati con l'uccello. Essi raccomandano inoltre che dovrebbe essere impostato in ferro, allo scopo di lavorare alcune meraviglie portentoso che promettono, come al solito. Choaspitis è una pietra così chiamata dal Choaspes fiume, 33 di un brillante colore dorato mescolato con verde. Chrysolampis34 è un [p. 6.447] nativo di Aethiopia, ed è chiaro di giorno, ma di un lustro di fuoco di notte. Chrysopis35 ha tutta l'apparenza di gold.36 Ceponides37 si trova a Atarna, un borgo, e una volta una città, di Aeolis. E 'trasparente, presenta numerose tinte, e talvolta l'aspetto del vetro, a volte di cristallo, e talvolta di Iaspis. Infatti, le pietre di questo tipo che sono ancora offuscata, sono in possesso di un tale splendore singolare come oggetti per riflettere come uno specchio.
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Daphnean Zoroastres morbis comitialibus demonstrat. — Diadochos berullo similis est. — Diphyes duplex, candida ac nigra, mas ac femina, genitale utriusque sexus distinguente linea. — Dionysias, nigra ac dura, mixtis rubentibus maculis, ex aqua trita saporem vini facit et ebrietati resistere putatur. —
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Daphnea1 è menzionata da Zoroastro come curative di epilessia. Diadochos2 è una pietra che somiglia il berillo. Di diphyes3 ci sono due tipi, il bianco e il nero, maschio e femmina, con una linea che divide le caratteristiche di entrambi i sessi. Dionysias4 è duro e nero, e coperto di macchie rosse. Triturato in acqua, questa pietra conferisce ad esso il sapore del vino, ed è generalmente considerato un conservante contro l'intossicazione.
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Draconitis sive dracontias e cerebro fit draconum, sed nisi viventibus absciso capite non gemmescit invidia animalis mori se sentientis. [igitur dormientibus amputant]. Sotacus, qui visam eam gemmam sibi apud regem scripsit, bigis vehi quaerentes tradit et viso dracone spargere somni medicamenta atque ita sopiti praecidere. esse candore tralucido, nec postea poliri aut artem admittere.
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-Draconitis5 o dracontia è una pietra prodotta dal cervello del drago; 6, ma a meno che il capo della polizia è tagliato fuori mentre è vivo, la pietra non si assume la forma di una gemma, attraverso nonostante da parte del serpente, quando trovandosi in punto di morte: quindi, è che, a tal fine, la testa deve essere tagliata quando è asleep. 7 Sotacus, che ci dice che una volta ha visto una pietra di questo tipo in possesso di un re, dice che le persone vanno in cerca di essa in un carro trainato da due cavalli, e che, nel momento in cui vedi il serpente, che sparge stupefacenti droga a suo modo, e poi gli tagliò la testa quando dorme. Secondo lui, questa pietra è bianca e pellucida, e non ammette la lucidatura o l'incisione. [p. 6.448]
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Encardia cognominatur enariste, in nigro colore effigie cordis eminente; altera eodem nomine viridi colore cordis speciem, tertia nigrum cor ostendit, reliqua sui parte candida. — Enorchis candida est divisisque fragmentis testium effigiem repraesentat. — Exhebenum Zoroastres speciosam et candidam tradit, qua aurifices aurum poliant. —
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La pietra encardia1 è anche chiamato "Ariste." 2 Ci sono tre varietà di esso, uno di colore nero, con una figura in rilievo su di essa come un cuore: un secondo di un colore verde, e come un cuore in forma, e terzo, con un cuore nero su di esso, il resto della pietra è bianca. Enorchis3 è una pietra bianca, i frammenti di cui, quando è a pezzi, ricordano i testicoli in forma. Exebenus, Zoroastro ci dice, è un bianco, pietra bello, impiegato da orafi per lucidare l'oro.
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Erythallis, cum sit candida, ad inclinationes rubescere videtur. — Erotylos sive amphicomos sive hieromemnon Democrito laudatur in argumentis divinationum. — Eumeces in Bactris nascitur, silici similis, et capiti supposita visa nocturna oraculi modo reddit. — Eumitren Beli gemmam, santissimi deorum sui, Assyrii observant, porracei coloris, superstitionibus gratam. —
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-Erythallis, 4 se una pietra bianca, assume una tonalità rosso quando vengono visualizzati in un angolo di inclinazione. Erotyles, 5 noto anche come "amphicomos" 6 e "hieromnemon," 7 è altamente lodato da Democrito per il suo utilizzo in l'arte della divinazione. Eumeces8 è una pietra di Battriana, come la selce in apparenza, posto sotto la testa, che produce visioni nella notte di una descrizione oracolare. Eumithres9 viene chiamato dagli Assiri "gioiello di Belo," 10 il più sacro di tutti i loro dèi, è di un porro colore verde, e molto nella richiesta a fini di superstizioso.
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Eupetalos quattuor colores habet, caeruleum, igneum, minii, mali. — Eureos nucleo olivae similis est, striata concharum modo, non adeo candida. — Eurotias situ videtur operire nigritiam. — Eusebes ex eo lapide est, quo traditur in Tyro Herculis templo facta sedes, ex qua pii facile surgebant. — Epimelas fit, cum candida gemma superne nigricat.
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-Eupetalos11 è una pietra che ha quattro tinte differenti, azzurro, di fuoco, vermiglio, e mela-colore. Eureos12 è simile ad una oliva pietra in forma, striato come una conchiglia, e moderatamente bianco. Eurotias13 ha tutta l'aria di nascondere la sua [p. 6.449] colore nero, sotto uno strato di muffa. Eusebes14 è la pietra, si dice, di cui la sede è stata fatta nel Tempio di Ercole a Tiro, da cui il pio [solo] potrebbe creare se stessi senza difficoltà. Epimelas15 è un gioiello bianco, con una tonalità nero riflessa dalla sua superficie.
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Galaxian aliqui galactiten vocant, similem proxime dictis, sed intercurrentibus sanguineis aut candidis venis. — Galactitis ex uno colore lactis est. eandem leucogaeam et leucographitim appellant et synechitim, in attritu lactis suco ac sapore notabilem, in educatione nutricibus lactis fecundam. infantium quoque collo adalligata salivam facere traditur, in ore autem liquescere, eadem memoriam adimere. mittunt eam Nilus et Achelous amnes. sunt qui smaragdum albis venis circumligatum galactiten vocent. —
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-Galaxias, 1 da alcuni chiamato "galactitis," 2 è una pietra che ricorda da vicino i prossimi menzionato, ma è inframmezzato da vene di sangue-rosso o bianco. Galactitis3 è di colore uniforme di latte; altri nomi dati ad essa sono, leucogæa, 4 leucographitis, 5 e synnephitis, 6 e, quando si batteva in acqua, sia di gusto e colore assomiglia meravigliosamente latte. Questa pietra favorisce la secrezione del latte nelle donne che allattano, si dice, oltre al fatto che, attaccata al collo dei bambini, che produce saliva, e si dissolve quando sia messo in bocca. Si dice anche, che priva le persone della loro memoria: è nei fiumi Nilo e Acheloo che si è prodotto. Alcune persone che danno il nome di "galactitis" ad un smaragdus circondato con venature di bianco.
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Gallaica argyrodamanti similis est, paulo sordidior; inveniuntur iunctae binae ternaeque. — Gassinnaden Medicamenti mittunt, coloris orobini, veluti floribus sparsam; nascitur et in Arbelis. haec quoque gemma concipere dicitur et intra se partum fateri concussa, concipere autem trimenstri spatio. —
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-Gallaica è una pietra come argyrodamas, 7, ma di un po 'più sporchi aspetto; queste pietre si trovano in due o in tre cluster insieme. La gente di Media inviarci gassinade, 8 una pietra come orobus a colori, e cosparsa di fiori, per così dire: si trova a Arbela. Questa pietra, anche, concepisce, 9 si dice, un fatto che essa ammette, quando agitato, la concezione della durata per un periodo di tre mesi.
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Glossopetra, linguae similis humanae, in terra non nasci dicitur, sed deficiente luna caelo decidere, selenomantiae necessaria. quod ne credamus, promissi quoque vanitas facit; ventos enim ea comprimi narrant. — Gorgonia nihil aliud est quam curalium. nominis causa, quod in duritiam lapidis mutatur emollitum in mari. hanc fulminibus et typhoni resistere adfirmant. — Goniaeam eadem vanitate inimicorum poenas efficere promittunt.
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-Glossopetra, 10, che assomiglia alla lingua umana, non è generato, si dice, nella terra, ma scende dal cielo durante la luna eclissi, è considerato altamente necessaria ai fini della selenomancy.11 Per rendere tutto questo [p. 6450], tuttavia, ancora più incredibile, abbiamo la falsità evidente di una affermazione su di esso, che ha la proprietà di far tacere i venti. Gorgonia12 non è altro che un corallo, che è stato chiamato così dal fatto che, anche se morbida in mare, assume poi la durezza della pietra: esso ha la proprietà di contrastare il fascino, il 13 si dice. Goniæa, 14 si afferma, e con lo stesso grado di falsità, assicura la vendetta sui nostri nemici.
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Heliotropium nascitur in Aethiopia, Africa, Cypro, porraceo colore, sanguineis venis distincta. causa nominis, quoniam deiecta in vas aquae, fulgore solis accidente, repercussu sanguineo mutat eum, maxime Aethiopica. eadem extra aquam speculi modo solem accipit deprenditque defectus, subeuntem lunam ostendens. Magorum inpudentia vel manifestissimum in hac quoque exemplum est, quoniam admixta herba heliotropio, quibusdam additis precationibus, gerentem conspici negent. —
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Heliotropium1 si trova in Aethiopia, Africa, e Cipro: si tratta di un porro-colore verde, striata di sangue, vene rosse. E 'stato quindi nominato, 2 dalla circostanza che, se posti in un recipiente di acqua e di esposti alla piena luce del sole, si trasforma in un colore riflette come quello del sangue, questo è il caso con la pietra di Aethiopia più in particolare. Fuori dall'acqua, anche, che riflette la figura del sole come uno specchio, e si scopre che le eclissi di luminare mostrando la luna passa sul suo disco. L'uso di questa pietra, inoltre, abbiamo un esempio più lampante di la sfrontatezza impudente degli adepti nella magia, per dicono che, se combinato con la Heliotropium plant3, e certi incantesimi sono poi ripetute su di esso, sarà rendere invisibile la persona che lo porta su di lui.
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Hephaestitis quoque speculi naturam habet in reddendis imaginibus, quamquam rutila. experimentum est, si statim addita fervens aqua refrigerata sit aut si in sole adposita aridam materiam statim accendat. nascitur in Coryco. — Hermu aedoeon ex argumento virilitatis in candida gemma vel nigra, aliquando et pallida, ambiente circulo coloris aurei appellatur. —
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Hephæsititis4 inoltre, anche se una pietra radiosa, partecipa della proprietà di uno specchio che riflette gli oggetti. La modalità delle prove è di metterla in acqua bollente, che dovrebbe immediatamente essere freddo. Se esposto ai raggi del sole, si deve immediatamente causa di carburante a secco per accendere: 5 Corycus6 è il luogo dove si trova. Hermuaidoion7 è così chiamata dal p. [ 6.451] somiglianza con gli organi maschili che presenta, su un terreno che a volte è bianca, a volte nero e, talvolta, di un colore pallido, con un cerchio che lo circonda di un colore dorato.
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Hexacontalithos, in parva magnitudine multicolor [hoc sibi nomen adoptavit], reperitur in Trogodytice. — Hieracitis alternat tota miluinis nigrisque veluti plumis. — Hammitis ovis piscium similis est, et alia velut e nitro composita, praedura alioqui. — Hammonis cornu inter sacratissimas Aethiopiae, aureo colore cornus effigiem reddens, promittitur praedivina somnia repraesentare. —
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- Hexecontalithos8 riceve il suo nome dalla varietà dei colori che, piccola com'è, si presenta: si trova in Troglodytica.9 Hieracitis10 è interamente coperta con striature screziato, simile a piume un aquilone's alternativamente con il nero. Hammitis11 è simile in apparenza a uova di pesci: c'è anche una varietà di essa che ha tutta l'apparenza di essere composto di salnitro, 12, solo che è estremamente difficile. Hammonis cornu13 è annoverato tra i gioielli più sacro della Aethiopia, è di un colore dorato, come il corno di montone in forma, e garantisce sogni profetici, si dice.
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Hormiscion inter gratissimas aspicitur ex igneo colore radians auro [portante secum in extremitatibus candidam lucem]. — Hyaeniae, ex oculis hyaenae lapides, . . . . inveniri dicuntur et, si credimus, linguae hominis subditi futura praecinere. —
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Hormiscion14 è una delle pietre più gradevoli alla vista, è di un colore di fuoco, ed emette raggi come l'oro, depositati presso l'estremità con una luce biancastra. Hyænia15 è derivato da occhi del Hyaena, si dice, la polizia sta dando la caccia ad ottenere; posto sotto la lingua, se crediamo che la storia, che consentirà una persona di profetizzare il futuro.
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Haematitis in Aethiopia quidem principalis est, sed et in Arabia et in Africa invenitur, sanguineo colore, non omittendis promissis ad coarguendas Magorum insidias. Zachalias Babylonius in iis libris, quos scripsit ad regem Mithridatem, gemmis humana fata adtribuens hanc, non contentus oculorum et iocineris medicina decorasse, a rege etiam aliquid petituris dedit, eandem litibus iudiciisque interposuit, in proeliis etiam exangui salutarem pronuntiavit. est et alia eiusdem generis, quae vocatur menui, ab aliis xuthos. ita appellant Graeci e fulvo candicantes.
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-Hæmatitis, 16 di qualità molto migliore, viene da Aethiopia, ma si trova in Arabia e Africa. Si tratta di una pietra di un colore rosso sangue, e non dobbiamo omettere di menzionare la assicurazione data [dalla maghi], che il possesso di disegni rivela insidioso da parte dei barbari. Zachalias di Babilonia, nei libri che dedicò al re Mitridate, attribuendo i destini dell'uomo di alcune proprietà innata di pietre preziose, non si accontenta di vantando i meriti di questa pietra, come curative delle malattie degli occhi e del fegato, ma si raccomanda anche a garantire il successo di petizioni indirizzate al re. Egli rende inoltre svolgere il suo ruolo nei processi e sentenze-[p. 6.452] menti, e arriva perfino a dire che è molto vantaggioso per essere strofinato con essa sul campo di battaglia. Vi è un'altra pietra della stessa classe, chiamata "menui" da parte del popolo dell'India, e "Xanthos" 17 dai Greci: si tratta di un colore biancastro, di colore bruno.
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Idaei dactyli in Creta ferreo colore pollicem humanum exprimunt. — Icterias cuti mali luridae similis et ideo salubris existimata contra regios morbos. est et alia eodem nomine lividior, tertia folio similis, prioribus latior et paene sine pondere, venis luridis, quartum genus in eodem colore nigriore luridis venis discurrentibus. — Iovis gemma candida est, non ponderosa, tenera. hanc et drosolithon appellant. — Indicae gentium suarum habent nomen, subrufo colore, sed in attritu purpureo sudore manant. alia eodem nomine candida, pulvereo aspectu. — Ion apud Indos violacea est; rarum ut saturo colore luceat.
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Le pietre chiamato Idæi dactyli, 1 e trovati a Creta, sono di un colore di ferro, e assomigliano il pollice umano in forma. Il colore della icterias2 assomiglia a quella della pelle livida e, quindi, è che esso è stato pensato in modo eccellente un rimedio per l'ittero. Vi è anche un'altra pietra di questo nome, di un colore ancora più livido, mentre un terzo ha tutta l'apparenza di una foglia. Quest'ultima è più ampia rispetto agli altri, quasi imponderous, e striato di vene livide. Un quarto tipo è di nuovo dello stesso colore, ma nero, e segnato in tutto con le vene livide. Jovis gemma3 è una pietra bianca, molto leggera e morbida: un altro nome dato ad essa è "drosolithos." 4 Indica5 conserva il nome del paese che lo produce: si tratta di una pietra di un colore rossastro, e produce un liquid6 viola quando strofinato. Vi è un'altra pietra anche di questo nome, bianco, e di un aspetto polveroso. Ion 7 è una pietra indiana, di una tinta viola: si tratta, ma di rado, tuttavia, che si trova di una profonda, piena, il colore.
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Lepidotis squamas piscium variis coloribus imitatur, Lesbias glaebas, patriae habens nomen; invenitur tamen et in India. — Leucophthalmos, rutila alias, oculi speciem candidam nigramque continet. — Leucopoecilos candorem minii guttis ex auro distinguit. — Libanochrus turis similitudinem ostendit et mellis sucum. —
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-Lepidotis1 è una pietra di vari colori, e ricorda le scale di pesce in apparenza. Lesbias, così chiamata dal Lesbo che lo produce, è una pietra in India come bene. Leucophthalmos, 2, che per altri aspetti è di un colore rossastro, presenta tutta l'apparenza di un occhio, in bianco e nero. [p. 6.453] Leucopœcilos3 è bianco, variegato, con gocce di vermiglio di una tonalità dorata. Libanochrus4 assomiglia fortemente incenso, e si ottiene un liquido come il miele.
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Limoniatis eadem videtur quae smaragdos. — De liparea hoc tantum traditur, suffita ea omnes bestias evocari. — Lysimachos, Rhodio marmori similis auratis venis, politur ex maiore amplitudine in angustias, ut inutilia exterantur. — Leucochrysos fit e chrysolitho interalbicante.
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- Limoniatis5 sembra essere la stessa smaragdus, e tutto ciò che troviamo liparea6 è detto a proposito, che impiegato in forma di fumigazione, che attrae tutti i tipi di bestie feroci. Lysimachos assomiglia in marmo di Rodi, con le vene d'oro: in lucidatura, esso è molto ridotto notevolmente di dimensioni, al fine di eliminare tutti i difetti. Leucochrysos7 è una sorta di chrysolithos intercalati con il bianco.
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Memnonia qualis sit, non traditur. — Media nigra est, ab Media illa fabulosa inventa; habet venas aurei coloris, sudorem reddit croci, saporem vini. — Meconitis papavera exprimit. — Mithrax e Persis venit et Rubri maris montibus, multicolor ac contra solem varie refulgens. — Morochthos, colore porracea, lacte sudat. — Mormorion ab India nigerrimo colore tralucet, vocatur et promnion, cum in ea miscetur et carbunculi color, Alexandrion, ubi vero sardae, Cyprium. nascitur et in Tyro et in Galatia; Xenocrates et sub Alpibus nasci tradit. hae sunt gemmae, quae ad ectypas scalpturas aptantur. —
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-Che tipo di pietra memnonia1 è, non troviamo menzionati. Medea2 è una pietra nera, ha detto di essere stato scoperto dal Medea3 della favola: ha le vene di un lustro d'oro, e produce un liquido, come lo zafferano a colori e con un sapore vinoso. Meconitis4 assomiglia fortemente papaveri. Mithrax5 proviene dalla Persia e le montagne del Mar Rosso: è di colori numerose, e riflette varie tinte, se esposte Morochthos7 sun.6 è una pietra di un porro-colore verde, da cui emana il latte. Mormorion8 è una pietra trasparente da India, di un colore nero intenso, e noto anche come "promnion". Quando si ha una miscela di colour9 di carbunculus, è da Alessandria, e quando parti che di sarda, il 10 è un nativo di Cipro. Si trova anche a Tiro e nella Galazia, e, secondo Senocrate, è stato scoperto ai piedi della p. [ 6.454] Alps. Queste pietre sono ben adattati per il taglio in relief.11
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Myrrhitis murrae colorem habet faciemque minime gemmae, odorem unguenti, attrita etiam nardi. — Myrmecias nigra habet eminentia similia verrucis, myrsinitis melleum colorem, odorem myrti. — Mesoleucos fit mediam gemmam candido distinguente limbo, mesomelas nigra vena quemlibet colorem secante per medium.
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-Murrhitis12 ha solo il colore della mirra, e molto poco l'aspetto di una gemma: ha l'odore anche di un unguento, e odora di nardo se strofinata. Myrmecias13 è nero, e ha escrescenze su di essa, come le verruche. Myrsinitis14 ha un colore come quello del miele, e l'odore di mirto. "Mesoleucos" 15 è il nome dato ad una pietra, quando una riga bianca attraversa il centro, e quando una vena nera interseca qualsiasi altro colore, si chiama "mesomelas."
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Nasamonitis sanguinea est nigris venis. — Nebritis, Libero patri sacra, nomen traxit a nebridum similitudine; alia e nigro generis eiusdem. — Nipparene urbis et gentis Persicae habet nomen, similis hippopotami dentibus.
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-Nasamonitis è una pietra rossa di sangue, segnato con venature nere. Nebritis, una pietra sacra di Padre Liber, 1 ha ricevuto il nome dalla sua somiglianza con una nebris.2 Vi è anche un'altra pietra di questo tipo, che è nero. Nipparene3 porta il nome di una città e la gente di Persia, e ricorda i denti di ippopotamo.
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Oica barbari nominis e nigro et fulvo viridique et candido placet. — Ombria, quam alii notiam velut, sicut et ceraunia et brontea, cadere cum imbribus et fulminibus dicitur eundemque effectum habere; praeterea hac in aras addita libamenta non amburi. — Onocardia cocco similis est, neque aliud dea ea traditur. — Oritis globosa specie a quibusdam et sideritis vocatur, ignes non sentiens. —
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-OICA è il nome dato a un barbaro pietra che è piacevole per i suoi colori, nero, rosso, giallo, verde e bianco. Dell'Umbria, 1 da parte di alcuni notia chiamato, "2 cade con docce e fulmini, molto nello stesso modo come ceraunia3 e brontea, 4 le proprietà di cui si dice di possedere. Vi è anche una dichiarazione, che, se questa pietra è posto su di altari che impedirà l'offerta di essere consumato. Onocardia5 è come kermesberry in apparenza, ma nulla più si dice su di esso. Oritis, 6 da alcuni chiamato "Sideritis," 7 è una pietra di [p. 6455] forma globulare, e la prova contro l'azione del fuoco.
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Ostracias sive ostracitis est testacea, durior ceramitide, achatae similis, nisi quod illa politura pinguescit. huic tanta duritia inest, ut fragmentis eius aliae gemmae scalpantur. — Ostritidi ostrea a similitudine nomen dedere. — Ophicardelon barbari vocant, nigrum colorem binis lineis albis includentibus. — De opsiano lapide diximus priore libro. inveniuntur et gemmae eodem nomine ac colore non solum in Aethiopia Indiaque, sed etiam in Samnio et, ut aliqui putant, in Hispania litoribus eius oceani.
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-Ostracias, 8 o ostracitis, è una pietra testaceo, più difficile di quanto ceramitis, 9 e simili in tutti gli aspetti di Acate, 10 tranne che quest'ultimo ha un aspetto untuoso, quando lucido: infatti, così notevolmente è difficile ostritis, che con frammenti di essa altre gemme sono incisi. Ostritis11 riceve il nome dalla sua somiglianza con un guscio d'ostrica. Ophicardelon è il nome barbaro di una pietra di colore nero, chiuso da una linea bianca su entrambi i lati. Of pietra Obsian12 abbiamo già parlato nel libro precedente. Ci sono gemme, anche, con lo stesso nome e colore, che si trova non solo in Aethiopia e India, ma anche nel Sannio, e, a parere di alcuni, sulle coste spagnole che si trovano verso il Ocean.
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Panchrus fere ex omnibus coloribus constat. Pangonus non longior digito, ne crystallus videatur, numero plurium angulorum facit. — Paneros qualis sit, a Metrodoro non dicitur, sed carmen Timaridis reginae in eam, dicatum Veneri, non inelegans ponit, ex quo intellegitur adiutam fecunditatem. hanc quidam paneraston vocant. —
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-Panchrus1 è una pietra che mostra quasi tutti i colori. Pangonus2 non è più di un dito: l'unica cosa che gli impedisce di essere preso per un cristallo, è il suo maggior numero di angoli. Che tipo di pietra paneros3 è, Metrodoro non ci informano, ma egli dà alcune linee, in alcun modo, senza eleganza, che sono stati scritti su questa pietra dalla regina Timaris, e dedicato a Venere, da cui abbiamo ragione di ritenere che alcuni fecondante le virtù sono state attribuite ad esso. Da parte di alcuni scrittori si chiama panerastos.4
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Ponticarum plura sunt genera: est stellata nunc sanguineis, nunc auratis guttis, quae inter sacras habetur. alia pro stellis eiusdem coloris lineas habet, alia montium convalliumque effigies. — Phloginos, quam et chrysitim vocant, ochrae Atticae adsimulata, invenitur in Aegypto. —
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-della pietra chiamata "pontica" 5 ci sono numerose varietà: uno è stellato, e presenta due macchie rosso-sangue, o come gocce d'oro, è calcolato il numero delle pietre sacre. Un altro, al posto delle stelle, ha striature dello stesso colore, e un quarto presenta tutta l'apparenza di montagne e valli. [p. 6.456] Phloginos, 6 chiamato anche "chrysitis," 7 assomiglia fortemente ocra attica, 8 e si trova in Egitto.
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Phoenicitis ex balani similitudine appellatur, phycitis algae. — Perileucos fit ab oris gemmae ad radicem usque albo descendente. — Paeanitides, quas quidam gaeanidas vocant, praegnantes fieri et parere dicuntur mederique parturientibus. natalis iis in Macedonia iuxta monimentum Tiresiae, species atque glaciatae.
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- Phœnicitis9 è una pietra così chiamata dalla sua somiglianza con una data. Phycitis riceve il nome dalla sua somiglianza con il mare weed.10 Perileucos11 è il nome dato a un gioiello, in cui un colore bianco scende dal margine della pietra alla base. Pæanitis, 12 da alcuni chiamato "gæanis," 13 concepisce, si dice, e va bene per le femmine, al momento del parto: questa pietra si trova in Macedonia, in prossimità del monument14 di Tiresia lì, e ha tutta l'apparenza di acqua congelata .
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Solis gemma candida est, ad speciem sideris in orbem fulgentis spargens radios. — Sagdam Chaldaei vocant et adhaerentem, ut ferunt, navibus inveniunt, prasini coloris. — Samothraca insula dat sui nominis, nigram ac sine pondere, similem ligno. — Sauritim in ventre viridis lacertae harundine dissecto inveniri tradunt. — Sarcitis bubulas carnes repraesentat. — Selenitis ex candido tralucet melleo fulgore imaginem lunae continens, redditque ea in dies singulos crescentis minuentisque sideris speciem, si verum est. nasci putatur in Arabia. —
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-Solis gemma1 è bianco, e, come il luminare da cui prende il suo nome, emette raggi brillanti in una forma circolare. Sagda si trova dal popolo della Caldea aderire alle navi, ed è di un colore verde-porro. L'isola di Samotracia dà il nome ad un stone2 che produce, nero e imponderous, e simile al legno in apparenza. Sauritis3 si trova, dicono, nella pancia della lucertola verde, tagliato a pezzi con una canna. Sarcitis4 è una pietra, come le carni bovine in apparenza. Selenitis5 è bianco e trasparente, con un colore riflesso come quello del miele. Ha al suo interno una figura come quella della luna, e riflette il volto di quel luminare, se ciò che viene detto è vero, secondo le sue fasi, di giorno in giorno, sia in declino, o se in aumento: questa pietra è un nativo d'Arabia, è il pensiero.
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Sideritis ferro similis est; maleficio inlata aliquis discordiam facit. nascitur in Aethiopia. sideropoecilos ex ea fit variantibus guttis. — Spongitis nomen suum repraesentat. — Synodontitis e cerebro piscium est, qui synodontes vocantur. — Syrtitides in litore Syrtium, iam quidem et Lucaniae, inveniuntur, e melleo colore croco refulgentes, intus autem stellas continent languidas. — Syringitis stipulae internodio similis perpetua fistula cavatur.
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- Sideritis6 è un [p. 6.457] pietra come il ferro, la cui presenza nei processi crea discordia. Sideropœcilos, 7 che è una varietà della pietra stessa, è nativo di Aethiopia, ed è coperto di macchie variegate. - Spongitis ha il suo nome dalla sua somiglianza con una spugna. Synodontitis è una pietra rinvenuta nel cervello del pesce conosciuto come "Synodus." 8 Syrtitis è una pietra che utilizzati in precedenza si trova sulle rive della Sirti, 9 anche se ora si trova sulle coste della Lucania, come bene: è di un colore miele, con una tinta riflesso di zafferano, e contiene stelle di debole all'interno di un lustro. Syringitis10 è cavo in tutto, come lo spazio tra le due articolazioni in una cannuccia.
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Trichrus ex Africa venit, nigra, sed tres sucos reddit, ab radice nigrum, medio sanguineum, summo ochrum. — Thelyrrhizos, cinerei coloris aut rufi, candidis radicibus spectatur. — Thelycardios colore . . . . . cordis Persas, apud quos gignitur, magnopere delectat; mucul eam appellant. — Thracia trium generum est, livida aut pallidior, in tertio guttis sanguineis. —
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-Trichrus1 viene dall'Africa: è di colore nero, ma rese tre liquidi diversi, nero nella parte inferiore, rosso sangue al centro, e di un colore ocra nella parte superiore. Thelyrrhizos2 è di un colore cinereo o color ruggine, ma il bianco nella parte inferiore. Thelycardios3 è come un cuore di colore, ed è tenuto in grande considerazione da parte del popolo di Persia, in quale paese si trova: il nome dato ad essa da parte loro è "mulo". Di thracia4 ci sono tre varietà, una pietra verde, uno di un colore più pallido, e un terzo con macchie come gocce di sangue.
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Tephritis lunae novae speciem habet curvatae in cornua, quamvis in solore cineris. — Tecolithos oleae nucleus videtur, neque est ei gemmae honos, sed lingentium calculos frangit pellitque.
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-Tephritis5 è a forma di mezzaluna, con le corna come quelli della luna nuova, ma è di un colore cinereo. Tecolithos6 ha tutta l'apparenza di una pietra d'oliva: è tenuto in alcun stima, come una gemma, ma una soluzione di esso si romperà ed espellere calcoli urinari. [p. 6.458]
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Veneris crines nigerrimi nitoris continent in se speciem rufi crinis. — Veientana Italica gemma est, Veis reperta, nigram materiam distinguente limite albo.
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-Veneris crines1 è il nome dato ad una pietra che è notevolmente nere e lucide, con un aspetto simile ai capelli rossi. Veientana è una pietra italiano, trovati a Veio: è nero, diviso da una linea bianca.
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Zathenen in Media nasci Democritus tradit electri colore et, si quis terat in vino palmeo et croco, cerae modo lentescere odore magnae suavitatis. — Zamilampis in Euphrate nascitur, Proconnesio marmori similis, medio colore glauco. — Zoraniscaeos in Indico flumine Magorum gemma narratur, neque aliud amplius de ea.
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Zathene, secondo Democrito, è nativo di Media. E 'come il colore ambrato, e, se picchiato con vino di palma e lo zafferano, diventerà morbida come cera, ottenendo un odore molto profumati. Zmilampis si trova nel fiume Eufrate: assomiglia di marmo di Proconneso in apparenza, ed è di un colore Seagreen all'interno. Zoraniscæa si trova nel fiume Indo: è una pietra usata dai maghi, si dice, ma non trovo indicazioni ulteriori rispetto ad essa.
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Est etiamnum alia distinctio, quam equidem fecerim subinde variata expositione, siquidem a membris corporis habent nomina: hepatitis a iocinere, steatitis singulorum animalium adipe numerosa, Adadu nephros sive renes, eiusdem oculos, digitus; deus et hic colitur a Syris. triophthalmos in onyche nascitur tres hominis oculos simul exprimens.
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-C'è anche un altro metodo di classificazione delle pietre, in base alla somiglianza che portano a vari altri oggetti. Così, per esempio, le diverse parti del corpo dà i seguenti nomi di pietre: - Hepatitis1 è così chiamata dal fegato e steatitis2 dalla sua somiglianza con il grasso di vari animali. Adadunephros, adaduophthalmos, e adadudactylos, significa "rene di Adad", "occhio di Adad," e "dito di Adad," un god3 dei siriani cosiddetti. Triophthalmos4 è una pietra trovata in combinato disposto con l'onice, che assomiglia a tre occhi umani in una sola volta. [p. 6.459]
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Ab animalibus cognominantur: carcinias marini cancri colore, echitis viperae, scorpitis scorpionis aut colore aut effigie, scaritis scari piscis, triglitis mulli, aegophthalmos caprino oculo, item alia suillo, et a gruis collo geranitis, hieracitis ab accipitris, aëtitis a colore aquilae candicante cauda. myrmecitis innatam formicae repentis effigiem habet, scarabaeorum cantharias. lycophthalmos quattuor colorum est, rutila, sanguinea; media nigrum candido cingit, ut luporum oculi. taos pavoni est similis, itemque aspidi quam vocari timictoniam invenio.
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Altre pietre, ancora una volta, i loro nomi derivano da animali vari. Carcinias1 è così chiamata dal colore del mare-granchio; echitis, 2 dal colore della vipera; scorpitis, 3 sia dal colore o la forma di scorpione, scaritis, dal pesce di nome Scarus, 4 triglitis, dal sur-triglia, 5 ægophthalmos, dall'occhio della capra; hyophthalmos, dall'occhio dei suini; geranitis, dal collo della gru; hieracitis, dal collo del falco, e aëtitis, dal colore della whitetailed eagle. Myrmecitis6 presenta l'aspetto di una formica scansione all'interno, e cantharias, 7 di un Scarabaeus. Lycophthalmos8 è una pietra di quattro colori diversi, sulla parte esterna è rosso e rosso sangue, e all'interno è nera, circondata da una linea di bianco, molto somiglianti l'occhio del lupo a tutti gli effetti. Taos9 è una pietra con colori simili a quelle del pavone. Timictonia, trovo, è il nome di una pietra, come l'ASP a colori. |
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Rerum similitudo est in ammochryso velut auro harenis mixto, cenchrite sparsis milii granis, dryite truncis arborum; haec et ligni modo ardet. cissitis in candido perlucet hederae foliis, quae totam tenent narcissitim venis etiam cetera distinctam. cyamias nigra est, sed fracta ex se fabae similitudinem parit. pyren ab olivae nucleo dicta est; huic aliquando inesse piscium spinae videntur; phoenicitis ut balanus. —
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-Hammochrysos1 assomiglia sabbia in apparenza, ma mescolati con sabbia d'oro. Cenchritis2 ha tutta l'apparenza di grani di miglio sparsi qua e là. Dryitis3 assomiglia al tronco di un albero, e brucia come il legno. Cissitis, 4 su una bianca, [p. 6.460] superficie trasparente, ha foglie di edera che esegue tutte su di esso. Narcissitis5 si distingue per le vene sulla superficie, e ha un odore, come quello del narciso. Cyamias6 è una pietra nera, ma quando si spezza, produce un chicco di ogni apparenza. Pyren7 è così chiamata dalla sua somiglianza con un olivo-pietra: in alcuni casi sembrerebbe contenere il back-bone8 di un pesce. Phœnicitis9 assomiglia ad una palma data in forma.
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Chalazias grandinum et candorem et figuram habet, adamantinae duritiae, ut narrent in ignes etiam additae manere suum frigus. pyritis nigra quidem est, sed attritu digitos adurit. polyzonos [in nigro] multis distincta lineis candicat, astrapaea [in candido aut cyaneo] discurrentibus in medio fulminis radiis. in phlogitide intus flamma videtur ardere, quae non exeat, in anthracitide scintillae discurrere. —
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-Chalazias10 assomiglia un chicco di grandine, sia in forma e colore: è duro come diamante, tanto è vero, infatti, che nel fuoco, anche essa mantiene la sua freschezza, si dice. Pyritis, 11 se una pietra nera, brucia le dita se strofinata da loro. Polyzonos12 è una pietra nera attraversata da numerose zone di bianco.Astrapæa13 ha raggi, come lampi, che corre attraverso il mezzo su un terreno di bianco o blu. In phlogitis, 14 vi è, secondo ogni apparenza, una fiamma che brucia dentro, ma non raggiunge la superficie della pietra. In anthracitis, 15 volte ci sono scintille, secondo ogni apparenza, volando avanti e indietro.
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Enhygros semper rotunditatis absolutae in candore leni est; ad motum fluctuatur intus in ea, ut in ovis, liquor. — Polythris in viridi capillaturam ostendit, sed defluvia comarum facere dicitur. sunt et a leonis pelle et a pantherae nominae. —
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-Enhygros16 è sempre perfettamente rotonda, liscia e bianca, ma quando si scuote un liquido è sentito di spostarsi all'interno, proprio come il tuorlo all'interno di un uovo. Polythrix17 presenta l'aspetto di capelli su una superficie verde, ma fa sì che i capelli a cadere, si dice. Leonzio e pardalios18 nomi sono stati riportati alle pietre, dalla loro somiglianza con la pelle del leone e pantera.
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Colos appellavit drosolithum herbaceus, melichrum melleus, cuius plura genera, melichlorum geminus, parte flavus, parte melleus, crocian croci, polian canitiei similitudinem quandam spargens e nigro, spartopolian rarior. rhoditis rosae est, melitis mali coloris, chalcitis aeris, sycitis fici, bostrychitis in nigro ramosa candidis vel sanguineis frondibus, chernitis velut in petra candidis manibus inter se complexis. —
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-Drosolithos19 ha ricevuto il suo nome dal suo colore. Melichrus è una pietra color miele, di cui esistono diverse varietà. [p. 6.461] Melichloros20 è una pietra di due colori, in parte color miele, un po 'giallo. Crocias 21 è il nome dato ad una pietra che riflette un colore simile a quella di zafferano; Polias, ad una pietra simile a pelo di colore bianco e spartopolias, una pietra più sottilmente spruzzato di bianco. Rhoditis è come la rosa di colore, chalcitis assomiglia di rame, e sycitis22 è a colori, come un fico. Bostrychitis23 è coperta da rami di un colore bianco o rosso sangue, su un terreno di nero, e ha chernitis24, su una superficie di pietra, una figura come quella di due mani afferrare l'altra.
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Anancitide in hydromantia dicunt evocari imagines deorum, synochitide teneri umbras inferum evocatas, dendritide alba defossa sub arbore, quae caedatur, securium aciem non hebetari. — Sunt et multo plures magisque monstrificae, quibus barbara dedere nomina confessi lapides esse, non gemmas. nobis satis erit in his coarguisse dira mendacia Magorum.
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-Anancitis25 è utilizzato in Idromanzia, dicono, per evocare gli dèi a fare la loro apparizione, e synochitis, 26 per trattenere le tonalità dal basso, quando sono apparsi. Se dendritis27 bianco è sepolto sotto un albero che viene abbattuto, il bordo della scure non potrà mai essere smussati, si afferma. Ci sono molte altre pietre inoltre, di una natura ancora più scandalosamente meravigliosa, alla quale, ha ammesso in quanto è che sono pietre, nomi barbari sono stati dati: abbiamo confutato, tuttavia, un numero più che sufficiente di questi si trova già portentoso.
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Gemmae nascuntur et repente novae ac sine nominibus, sicut olim in metallis aurariis Lampsaci unam inventam, quae propter pulchritudinem Alexandro regi missa sit, auctor est Theophrastus.
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-Nuove specie di pietre preziose sono ripetutamente messo in esistenza, e quelli freschi si trovano tutti in una volta, priva di nomi. Così, per esempio, ci fu una pietra già scoperto nella miniere d'oro di Lampsaco, che, a causa della sua straordinaria bellezza, è stata inviata al re Alessandro, come apprendiamo da Theophrastus.1,
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cochlides, quae nunc volgatissimae, fiunt verius quam nascuntur, in Arabia repertis ingentibus glaebis, quas melle excoqui tradunt septenis diebus noctibusque sine intermissione: ita omni terreno vitiosoque decusso purgatam puramque glaebam artificum ingenio varie distingui venas ductusque macularum quam maxime vendibili ratione spectantium, quondamque tantae magnitudinis factas, ut equis regum in oriente frontalia ac pro phaleris pensilia facerent.
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-Cochlides 2 anche, che sono ora così comune produzioni, sono piuttosto artificiale che naturale, e in Arabia non ci sono stati rinvenuti grandi masse di loro, che sono cotti, si dice, nel miele, per sette giorni e sette notti, senza tregua. In questo modo, tutte le particelle della terra e difettosi vengono rimossi, dopo di che, la massa, così purificata, è ornata da l'ingegnosità degli artisti con venature variegate e gli spot, e tagliati in forma, come può essere più al gusto degli acquirenti . Infatti, questi articoli, in passato, sono stati effettuati [p. 6.462] di così grande dimensioni, che erano impiegati in Oriente come frontali per i cavalli del re, e come ciondoli per il loro trappings.3
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et alias omnes gemmae mellis decoctu nitescunt, praecipue Corsici in omni alio usu acrimonia abhorrentis. quae variae sunt, et ad unitatem excidere calliditati ingeniorum contingit, utque eaedem nomen usitatum non habeant, physis appellant velut ipsius naturae admirationem in iis venditantes.
Cum finis nominum non sit — quae persequi non equidem cogito, innumera et Graeca vanitate —, indicatis nobilibus gemmis, immo vero etiam plebeis, rariorum genera digna dictu distinxisse satis erit. illud modo meminisse conveniet, increscentibus varie maculis atque verrucis linearumque interveniente multiplici ductu et colore saepius mutari nomina in eadem plerumque materia.
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-Tutte le pietre preziose in generale sono migliorate in splendore per essere cotti nel miele, miele corso più in particolare, ma le sostanze acre sono sotto ogni punto di danno arrecato ad esse. Per quanto riguarda le pietre che sono variegate, e alle quali nuovi colori sono impartita dal ingegnosità inventiva dell'uomo, in quanto non hanno il nome di uso comune, di solito sono noti da quella di "physis," 4 un nome che pretende per loro, per così dire, che l'ammirazione che noi siamo più pronti a riversare su opere della natura. Ma in realtà, queste pietre artificiali hanno nomi senza fine, e non avrei mai potuto pensare di raccontare la serie infinita di loro, coniato come sono stati dalle tendenze frivole dei Greci.
Avendo già descritto le gemme più nobile, e in effetti quelli di qualità inferiore e che si trovano tra le pietre che si tengono in grande considerazione, devo accontentarmi di sapere che mi hanno fatto notare quei tipi che sono i più meritevoli di menzione. Sarà così, però, per il lettore da tenere a mente, che, secondo il numero variabile di punti e disuguaglianze sulla loro superficie, secondo le numerose intersezioni delle linee e dei loro riflessi moltiplicati e tonalità, i nomi dei preziosi le pietre sono soggetti a ripetuti cambiamenti, il materiale stesso, per la maggior parte, rimanendo sempre lo stesso.
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Nunc communiter ad omnium gemmarum observationem pertinentia dicemus opiniones secuti auctorum.
Cavae aut extuberantes viliores videntur aequalibus. figura oblonga maxime probatur, deinde quae vocatur lenticula, postea epipedos et rotunda, angulosis autem minima gratia.
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Noi ora fare alcune osservazioni in riferimento alle pietre preziose in generale, a seguito di esso le opinioni che sono state espresse da vari autori. Pietre con una superficie piana sono preferibili a quelle che sono concave o sporgente sulla faccia. Una forma oblunga è quello che è più approvato, e, accanto a quella, la forma lenticular1, come viene chiamato. Dopo questo, la pietra con una superficie piana e circolare è ammirato, quelli che sono angolari devono essere mantenute nella stima minima. |
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Veras a falsis discernere magna difficultas, quippe cum inventum sit ex veris generis alterius in aliud falsas traducere, ut sardonyches e ternis glutinentur gemmis ita, ut deprehendi ars non possit, aliunde nigro, aliunde candido, aliunde minio sumptis, omnibus in suo genere probatissimis. quin immo etiam exstant commentarii — quos non equidem demonstrabo —, quibus modis ex crystallo smaragdum tinguant aliasque tralucentes, sardonychem e sarda, item ceteras ex aliis; neque enim est ulla fraus vitae lucrosior.
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-Vi è una notevole difficoltà nel distinguere le pietre vero dal falso, tanto più che, come ci è stato scoperto un metodo per trasformare le pietre di un vero e proprio genere in pietre false di [p. 6.463] another.2 La sardonica, per esempio, è imitato da cementare insieme altre tre pietre preziose, in modo tale che nessuna abilità in grado di rilevare la frode, una pietra nera utilizzata per lo scopo, una pietra bianca, e uno di un vermilion3 a colori, ciascuna di esse, a suo modo, una pietra di grande reputazione. Anzi, ancor più di questo, ci sono libri in esistenza, gli autori di cui ho fare a meno di nome, 4, che danno istruzioni su come macchia di cristallo, in modo da imitare smaragdus e altre pietre trasparenti, come fare sardonica di sarda, e altre gemme in modo analogo. Infatti, non vi è alcun tipo di frode praticata, con il quale i profitti sono più grandi.
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nos contra rationem deprendendi falsas demonstrabimus, quando etiam luxuriam adversus fraudes muniri deceat. igitur praeter illa, quae in principatu cuiusque generis privatim diximus, tralucentes matutino probari censent aut, si necesse est, in quartam horam; postea vetant.
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Al contrario, ci rendono il nostro business a punto i metodi di rilevazione queste pietre false, visto che è doveroso mettere di lusso, anche in guardia contro le frodi. In aggiunta alle indicazioni di cui abbiamo già dato, nel trattamento di ogni singolo tipo di pietra preziosa, è generalmente accettato che le pietre trasparenti devono essere verificati da una luce del mattino, o anche, se necessario, così tardi come ora fourth 1, ma mai dopo quell'ora.
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experimenta pluribus modis constant: primum pondere, graviores enim sunt verae; dein frigore, eaedem namque in ore gelidiores sentiuntur; post haec corpore. ficticiis pusula e profundo apparet, scabritia in cute et capillamenta, fulgoris inconstantia, priusquam ad oculos perveniat, desinens nitor.
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-Le modalità di testing2 pietre sono molteplici: in primo luogo, mediante il loro peso, la pietra vera e propria è il più pesante dei due; prossimo, con la loro freschezza comparativa, la pietra vera e propria è più fredda l'altra alla bocca, e, accanto a quella, da la loro sostanza, non ci blister essere percettibile nel corpo della pietra fittizio, così come una certa ruvidità della superficie, filamenti, anche, uno splendore ineguale, e una luminosità che cade poco prima di raggiungere l'occhio. La modalità best3 di test è quello di spezzare un frammento con un ferro da stiro visto, ma questa è una cosa che non è consentito da parte dei concessionari, che ugualmente si rifiutano di lasciare che le loro gemme essere verificata con il file. Polvere di pietra Obsian4 non lascerà un segno sulla superficie di una pietra vera e propria: ma dove la gemma è artificiale, [p. 6.464]
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decussi fragmenti, quod in lamina ferrea uratur, efficacissimum experimentum excusate mangones gemmarum recusant, similiter et limae probationem. obsianae fragmenta veras gemmas non scariphant, in ficticiis scariphatio omnis candicat. iam tanta differentia est, ut aliae ferro scalpi non possint, aliae non nisi retuso, omnes autem adamante. plurimum vero in iis terbrarum proficit fervor.
Gemmiferi amnes sunt Acesinus et Ganges, terrarum autem omnium maxime India.
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- ogni marchio che si è fatto lasciare un graffio bianco su di esso. In aggiunta a questo, vi è un notevole diversità della loro gradi di durezza, che alcune pietre non ammettono di essere incisi con il ferro, e gli altri possono solo essere tagliato con un bulino smussata sul bordo. In tutti i casi, tuttavia, pietre preziose possono essere tagliate e lavorate con l'aiuto di Adamas, 5 un'operazione che può essere notevolmente accelerato dal riscaldamento del bulino. I fiumi che producono pietre preziose, sono la Acesinus6 e il Gange, e, di tutti i paesi, l'India è il più prolifico di loro.
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etenim peractis omnibus naturae operibus discrimen quoddam rerum ipsarum atque terrarum facere conveniet.
Ergo in toto orbe, quacumque caeli convexitas vergit, pulcherrima omnium est iis rebus, quae merito principatum naturae optinent, Italia, rectrix parensque mundi altera, viris feminis, ducibus militibus, servitiis, artium praestantia, ingeniorum claritatibus, iam situ ac salubritate caeli atque temperie, accessu cunctarum gentium facili, portuosis litoribus, benigno ventorum adflatu. quod contingit positione procurrentis in partem utilissimam et inter ortus occasusque mediam, aquarum copia, nemorum salubritate, montium articulis, ferorum animalium innocentia, soli fertilitate, pabuli ubertate.
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-Avendo ora trattati di tutte le opere della natura, sarà come pure di prendere una sorta di quadro sinottico delle sue numerose produzioni, così come i paesi che forniscono loro.
Tutta la terra, poi, e dovunque la volta del cielo si estende, non vi è nessun paese così bello, o che, per le produzioni della natura, merita un così alto rango come l'Italia, che il sovrano e secondo genitore del mondo; raccomandato come lei è da suoi uomini, le sue donne, i suoi generali, i suoi soldati, i suoi schiavi, la sua superiorità nelle arti, e gli esempi illustri di genio che ha prodotto. La sua situazione, anche, è ugualmente a suo favore, la salubrità e la mitezza del suo clima, il facile accesso, che si offre a tutte le nazioni, le sue coste frastagliate, con porti tanti, la brezza propizia, inoltre, che sempre prevalere sulle sue spiagge; vantaggi, tutti loro, a causa della sua situazione, la menzogna, come fa, a metà strada tra l'Oriente e l'Occidente, ed esteso nel più favorevole di tutte le posizioni. Aggiungere a questo, l'abbondanza delle sue acque, la salubrità dei suoi boschi, le intersezioni delle sue ripetute catene montuose, l'innocuità comparativa dei suoi animali selvatici, la fertilità del suo suolo, e la ricchezza della sua singolare pascoli.
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quidquid est quo carere vita non debeat, nusquam est praestantius: fruges, vinum, oleum, vellera, lina, vestes, iuvenci. ne equos quidem in trigariis ullos vernaculis praeferunt. metallis auri, argenti, aeris, ferri, quamdiu licuit exercere, nullis cessit terris et nunc intra se gravida pro omni dote varios sucos et frugum pomorumque sapores fundit.
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-Tutto ciò che è lì che la vita dell'uomo non deve sentirsi in mancanza di, è introvabile in maggiore perfezione che qui, i cereali, per esempio, vino, olio, lana, lino, tessuti, e buoi. Per quanto riguarda i cavalli, non ce ne sono, trovo, preferite a quelle di Italia per il corso, 1, mentre, per le miniere di oro, argento, [p. 6.465] rame e ferro, finché si è ritenuto lecito il lavoro di loro, 2 L'Italia si è tenuta inferiore a nessun paese qualunque. Al giorno d'oggi, brulicante come lei è con questi tesori, lei stessa con i contenuti riversando su di noi, come l'insieme dei suoi doni, i suoi vari liquidi, i sapori e numerosi prodotti dai suoi cereali e suoi frutti.
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ab ea exceptis Indiae fabulosis proximam equidem duxerim Hispaniam quacumque ambitur mari, quamquam squalidam ex parte, verum, ubi gignit, feracem frugum, olei, vini, equorum metallorumque omnium generum, ad haec pari Gallia. verum desertis suis sparto vincit Hispania et lapide speculari, pigmentorum etiam deliciis, laborum excitatione, servorum exercitio, corporum humanorum duritia, vehementia cordis.
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-Avanti per l'Italia, se si eccettuano le regioni favolosa dell'India, vorrei Rank Spagna, per parte mia, per i distretti, almeno, che si trovano nelle vicinanze del sea.3 Lei è arida e sterile, in una parte, è vero, ma dove è affatto produttivo, si rese dei cereali in abbondanza, olio, vino, i cavalli, e metalli di ogni genere. In tutti questi aspetti, la Gallia è il suo pari, senza dubbio, ma la Spagna, d'altro canto, oltrepassa la varietà delle province galliche nel suo spartum4 e la sua pietra speculare, 5 i prodotti dei suoi tratti deserto, nel suo pigmenti che il ministro per i nostri lussi, nel fervore visualizzati dal suo popolo in impieghi laboriosa, per la formazione perfetta del suo schiavi, nella robustezza del corpo dei suoi uomini, e nella loro fermezza di carattere generale.
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Rerum autem ipsarum maximum est pretium in mari nascentem margaritis; extra tellurem crystallis, intra adamanti, smaragdis, gemmis, myrrinis; e terra vero exeuntibus in cocco, lasere, in fronde nardo, Sericis vestibus, in arbore citro, in frutice cinnamo, casia, amomo, arboris aut fruticis suco in sucino, opobalsamo, murra, ture, in radicibus costo; ex iis, quae spirare convenit, animalibus in terra maximum dentibus elephantorum, in mari testudinum cortici; in tergore pellibus, quas Seres inficiunt, et Arabiae caprarum villo, quod ladanum vocavimus; ex iis, quae terrena et maris, conchyliis, purpurae. volucrum naturae praeter conos bellicos et Commagenum anserum adipem nullum adnotatur insigne. non praetereundum est auro, circa quod omnes mortales insaniunt, decumum vix esse in pretio locum, argento vero, quo aurum emitur, paene vicensimum.
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-Per quanto riguarda le produzioni stesse, il valore più grande di tutti, tra i prodotti del mare, è collegato a perle: di oggetti che si trovano sulla superficie della terra, è cristalli che sono più apprezzati: e di quelli che derivano dalla interni, Adamas, 6 smaragdus, 7 pietre preziose, e murrhine, 8 sono le cose su cui il valore più alto è collocato. Le cose più costose che sono maturati dalla terra, sono la kermesse-berry9 e laser; 10 che sono raccolti dagli alberi, nard11 e tessuti Seric, 12 che sono derivati da tronchi di alberi, tronchi di citrus13 legno, che sono prodotti da arbusti, cin-[p. 6.466] namon, 14 Cassia, 15 e Amomum, 16 che sono prodotti dai succhi di alberi e arbusti, ambra, 17 opobalsamum, 18 mirra, incenso e 19, 20, che si trovano nelle radici degli alberi, i profumi derivati da costus.21 I prodotti più preziosi forniti da animali vivi, sulla terra, sono i denti di elefanti, da parte di animali in mare, tartaruga, con i rivestimenti di animali, le pelli che il colorante Seres22, e la sostanza raccolte dal capelli di capre d'Arabia, di cui abbiamo parlato con il nome di "ladanum;" 23 da creature che sono comuni a terra e in mare, la porpora del Murice. Con riferimento agli uccelli, al di là di piume per caschi guerrieri ', e il grasso che è derivato dal oche di Commagene, 25 trovo nessun prodotto notevoli menzionato. Non dobbiamo dimenticare, anche, di osservare, che l'oro, per il quale esiste una tale mania, con tutta l'umanità, detiene appena il decimo rango come un oggetto di valore, e d'argento, con i quali abbiamo l'oro di acquisto, appena il ventesimo!
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Salve, parens rerum omnium Natura, teque nobis Quiritium solis celebratam esse numeris omnibus tuis fave.
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Salve, o Natura, genitrice di tutte le Cose! e tu degnati di mostrare il tuo favore a me, che, da soli di tutti i cittadini di Roma, hanno, in ogni reparto il tuo, 26 in tal modo resa nota la tua praise .27
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Testo latino dal Sito Lacus curtius sul server della Chicago University
Traduzione Italiana di ALberto di Mare confrontata con la versione Inglese sul sito Perseus dell'università TUFTS del Massachusetts
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