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Castrum Villarum : Fonti medievali : Procopio di Cesarea
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Προκοπιος ο Καισαρευς
De bellum 5 VIII - X
[RESA di REGGIO & ASSEDIO di NAPOLI]
5 - VIII
5 - IX
5 - X
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 5 VIII - X
[RESA di REGGIO & ASSEDIO di NAPOLI]
5 - VIII
5 - IX
5 - X
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Προκοπιος ο Καισαρευς
de Bellum 5 XV
[DESCRIZIONE D'ITALIA]
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 5 XV
[DESCRIZIONE D'ITALIA]
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Προκοπιος ο Καισαρευς
de Bellum 7 - XVIII
[riconquista del Bruzio]
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 7 - XVIII
[Riconquista del Bruzio - AD 547]
..... Li [a Canosa] un Romano di nome Tulliano, figlio di Venanzio, uomo molto potente del Bruzio, si recò a parlamentare con Giovanni, e dopo essersi lamentato degli abusi dell' esercito imperiale fatti agli Italiani, promise che, se in futuro li avessero trattati meglio, consegnerebbe nelle loro mani il Bruzio e la Lucania, che ridiventerebbero tributari dell'impero come lo erano in precedenza .
Infatti se non fosse stato per i maltrattamenti e gli abusi degli imperiali e per la violenza dei nemici, loro malvolentieri si sarebbero arresi a quei Barbari per giunta di religione Ariana.
Giovanni assicurò che dall'ora in poi gli Italiani avrebbero ricevuto da loro ogni bene, e così Tulliano si alleò con lui.
Da questo momento cessò ogni ruggine fra gli Italiani e le truppe Imperiali, e questi ricevettero quasi tutti i borghi al di qua del golfo Jonio amici e soggetti all'imperatore.
Quando Totoila venne a conoscenza di questi fatti, scelse trecento cavalieri Gori e li mando a Capua, ordinando loro, di spiare le mosse dell'armata di Giovanni seguendolo di nascosto, che poi lui avrebbe pensato al da farsi.
Perciò Giovanni, sospettando che i Goti lo stessero circondando, invecwe di raggiungere Beliserio decise di recarsi fra i Bruzzi passando in Lucania.
Tra i Goti ad un certo Recimundo, nobiluomo, che Totila aveva posto al comando del presidio del Bruzio con dei soldati Goti e dei disertori Romani e Mauretani, affinche con questi controllasse lo stretto di Scilla e proteggesse quelle spiagge, impedendo a chiunque di salpare da li per la Sicilia o di approdarvi.
Improvvisamente Giovanni, li attaccò senza preavviso incontrandoli fra Bivona e Reggio, l'attaco a sorpresa li sbaragliò causandone la fuga disordinata. I fuggiaschi si ritirarono su un monte dirupato e scosceso li vicino . Ma Giovanni li inseguì per evitare che si trincerassero in quei luoghi inaccessibili , e scontratisi con loro uccise la maggior parte dei Romani e Mauretani mentre i Goti con Recimundo si arresero.
Dopo questa operazione Giovanni pose il campo li, mentre Belisario continuava ad aspettarlo senza far nulla, lamentandosi del fatto che avendo con lui le migliori truppe barbare , non tentasse di sfondare il fronte a Capua che era presidiato da appena trecento cavalieri Goti.
Ma Giovanni ritenendo impossibile di poter sfondare a Capua procedette verso la Puglia e si accampo a Cervario.
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Προκοπιος ο Καισαρευς
de Bellum 7 - XXIII
[il golfo di TARANTO]
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 7 - XXIII
[il golfo di TARANTO]
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In Calabria c'è la città marittima di Taranto, sita a due giorni di cammino da Otranto, lungo la strada che da questa porta a Thurio ed a Reggio. Lì su invito dei Tarantinisi si reca Giovanni com pochi soldati, lasciando gli altri di presidio a Otranto. Avendo quindi egli visto che la città era grande e completamente sprovvista di mura, egli non credeva di riuscire a proteggerla tutta, ma avendo notato che sul lato settentrionale della città il mare , dopo uno strettissimo passaggio si apriva a formare un ampio golfo, li dove era sito il porto di Taranto, e perciò le terre poste in mezzo formavano un istmo di circa 20 stadi, pensò al seguente espediente.
Separò dalla citta la zona dell'istmo e la cinse con un muro dall'uno all'altro lato del mare, scavandovi intorno un profondo fossato.
E lì raccolse non solo i Tarantini , ma anche tutti gli abitanti dei borghi li intorno lasciando loro un folto presidio
armato, per cui tutti i Calabri, sentendosi ormai al sicuro, stavano pensando di defezionare dai Goti.
Totila aveva occupato un munitissimo castello della Lucania sito vicino al confine con la Calabria, chiamato dai Romani Acheronzia [Acerenza] e lasciato lì un presidio di oltre quattrocento uomini, mosse col resto dell'armata verso Ravenna, laciando alcuni militi barbari in Campania, a cui affidò la custodia dei senatori romani che si trovavano lì.
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Προκοπιος ο Καισαρευς
de Bellum 7 XXVIII
[La PIANA di THURIO ]
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 7 XXVIII
[La PIANA di THURIO ]
Belisario aveva intenzione di andare a Taranto. Ove si forma una spiaggia a foggia di falce , ove con il rientrare delle rive il mare forma un ampio golfo che si protende verso l'entroterra, la lunghezza di questo litorale si estende per mille stadi, e da entrambe i lati la ove si apre il mare, sono situate due città, di cui quella posta ad occidente è Taranto e l'altra posta ad oriente è crotone, al centro del lotorale si trova Thurii.
Una improvvisa tempesta con forti raffiche di vento contrarie impedivano con grandi marosi alla flotta di procedere oltre, che fu costretta a rifugiarsi nel porto di Crotone.
Belisario, non trovando lì alcuna fortificazione, e non avendo la possibilità di procurarsi rifornimenti per le truppe. Si fermò li insieme alla moglie e con le truppe per far venire colà l'armata di Giovanni e assumerne il comando. Comunque ordinò alla cavalleria di procedere verso lentrata di quella regione, ponendovi a capo l'Ibero Faza e la lancia spezzata
Barbatione, poiché pensava che avrebbero potuto provvedere al loro approvigionamento ed ai cavalli inoltre avrebbero potuto facilmente respingere i nemici per l'angustia di quei luoghi.
Infatti le montagne della Lucania si protendono fino al Bruzio ove si uniscono fra loro così strettamente che formano solo due angusti passaggi per entrare nella regione, uno di questi e chaimato dai latini nella loro lingua " Pietra di sangue " [Ρετρα αιματος petra aimatos] , mentre l'altro è chiamato da quelli del paese Labula [Λαβουλα] .
Là presso la spiaggia si trova Rossano [Ρουσκιανων] , rada di Thurii, e al di là di questo a circa 60 stadi (11 km) gli antichi romani costruirono un munito castello che poco prima era stato occupato da Giovanni che vi aveva posto un folto presidio
Quindi le truppe di Belisario giunte li si scontrarono con le truppe nemiche che totila aveva mandato per tentare ad occupare il castello. Venuti a battaglia , e sebbene inferiori in numero abbastanza facilmente ne ebbero ragione e ne trucidarono più di duecento. I superstiti fuggirono ed andarono a riferire gli avvenimenti a Totila.
I romani si fermarono lì e vi si accamparono, ma trovandosi li vittoriosi ma senza capi, cominciarono a comportarsi irresponsabilmente , poiche né facevano le sentinelle né si tenevano uniti, né controllavano i valichi d'ingresso, ma presi da lassismo, di notte dormivano attendati lontani gli uni dagli altri, e di giorno andavano girovagando per cercare vettovaglie, senza mandare nessuno in perlustazione e senza prendere alcuna misura cautelare .
Quando Totila ebbe risaputo ogni cosa, scelti tremila cavaleggeri dalla sua armata marciò contro il nemico piombando loro addosso mentre si trovavano sparsi riuscendo a coglierli di sorpresa e scompigliarli tutti.
Allora Faza che si trovava acquartierato li vicino, portandosi da prode, si fece contro i nemici, dando la possibilità ad alcuni di fuggire, ma egli stesso con tutti i suoi rimase ucciso.
Questa fu una grande disgrazia per i Romani che rioponevano molte speranze in questi arditi guerrieri.
Tutti quelli che riuscirono a fuggire si misero in salvo come poterono, Barbatione , la lancia spezzato di Belisario, insieme ad altri due fuggi precipitosamente e giunse per primo a Crotone e , riferito gli avvenimenti, aggiunse che riteneva che in breve i barbari sarebbero giunti colà.
Belisario sentendo ciò fu grandemente addolorato e si imbarcò rapidamente sulle navi.
Salpato di là e con venti favorevoli nella stessa giornata giunse in Sicilia , a Messina , distante settecento stadi da Crotone e posta difronte a Reggio.
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Προκοπιος ο Καισαρευς
de bellum 7 XXX
[ASSEDIO di ROSSANO ]
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PROCOPIO di CESAREA
Guerra gotica 7 XXX
[ASSEDIO di ROSSANO ]
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